

"la signora florentina" e` un testo corale in cui attorno ai due protagonisti: lei insegnante di pianoforte, d`una sessantina d`anni, lui il suo amante clandestino, ruotano le figure della servetta zerafina, di amiche e vicini. l`autrice ha tradotto in parole i sentimenti chiave della psicologia della donna contemporanea: il desiderio d`autonomia misto al panico dell`abbandono, l`autosufficienza materiale unita al bisogno struggente dell`altro.



partecipe in eguale misura dell`estrema dolcezza orientale e di una certa crudezza di ritmi di tipo occidentale, in queste "poesie d`amore", accompagnate dalle foto di robert doisneau, hikmet ci mostra le due facce della sua natura, lirica ed epica, saldate in un risultato unico. versi immortali, che riassumono nell`elemento erotico i diversi aspetti dell`attivita` e dell`esperienza dell`autore, poeta d`amore perche` prima di tutto poeta di battaglie e di idee.



a roma, in una societa` agitata da una lotta continua e spesso subdola che non faceva alcun conto dei sentimenti "l` amicitia" era anche un`arma politica, non solo un sentimento basato sulla simpatia reciproca. nato insieme alle altre grandi opere filosofiche durante il periodo di forzato ritiro dalla vita politica, il "de amicitia" e` il tentativo di cicerone di superare questo concetto utilitaristico per riscoprire un`amicizia fine a se stessa, fondata sulla "virtus" e quindi ancorata a valori etici e personali. emanuele narducci esplora nel saggio introduttivo il concetto di "amicitia" a roma e il significato profondo di quest`opera nell`insieme della produzione ciceroniana.



