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abdallah mohamed ben olman, ambasciatore del marocco, si trova a palermo nel dicembre 1782 per via di una tempesta che ha fatto naufragare la sua nave sulle coste siciliane. e questo il caso che fa nascere, nella mente dell`abate velia, maltese e incaricato di mostrare all`ambasciatore le bellezze di palermo, un disegno audacissimo: far passare il manoscritto arabo di una qualsiasi vita del profeta, conservato nell`isola, per uno sconvolgente testo politico, il consiglio d`egitto, che permetterebbe l`abolizione di tutti i privilegi feudali e potrebbe percio` valere da scintilla per un complotto rivoluzionario. apparso nel 1963, il consiglio d`egitto e` in certo modo l`archetipo, e il piu` celebrato, dei romanzi-apologhi di sciascia, dove lo sfondo storico della vicenda si anima fino a diventare una scena allegorica, che in questo caso accenna alla storia tutta della sicilia.

democrazia: un`idea straordinariamente duttile che ha plasmato il corso della storia europea, dalla rivoluzione inglese a quella francese, dalla prima guerra mondiale fino alla guerra fredda e al crollo del muro. ripercorrendo le ideologie che l`hanno nutrita e sostenuta, canfora formula la sua tesi: il meccanismo elettorale e` ben lungi dal rappresentare la democrazia. oggi, nel mondo ricco, ha vinto la liberta`, con tutte le sue immani conseguenze. la democrazia e` rinviata ad altre epoche.

il breve romanzo "la confessione" e` stato concepito da soldati nel 1935, con uno sforzo progettuale che solo le carte preparatorie da poco venute alla luce rivelano nella sua complessita` e tensione. ripreso e pubblicato vent`anni piu` tardi, narra la vicenda del quattordicenne clemente, adolescente ipersensibile, studente a torino presso un collegio di gesuiti. clemente pensa che anche lui un giorno sara` gesuita, ma le vacanze estive a chiavari con madre e nonna incrinano questa certezza. sollecitato dai suoi educatori alla santita`, alla rinuncia al peccato - soprattutto a quel peccato per eccellenza che e` il corpo della donna -, clemente rifiuta l`istintiva attrazione per un`avvenente amica della madre, o per una procace sconosciuta incontrata in ascensore, per trovare infine in modo libero e inatteso una via al piacere. romanzo tra i piu` sottili e riusciti di soldati, senza compiacimenti, nitido, spietato e partecipe, "la confessione" rivela le migliori doti narrative dell`autore torinese, quella felicita` di scrittura, quel brio, quell`acutezza pungente nel cogliere e descrivere l`ambiguita` dei sentimenti in un`eta` particolarmente "fluida" che pochi altri hanno saputo raccontare.

da una parte un grande studioso, kien, che disprezza i professori, ritiene superflui i contatti con il mondo e ama in fondo una cosa sola: i libri. dall`altra la sua governante, therese, che raccoglie in se` le piu` raffinate essenze della meschinita` umana. il romanzo racconta l`incrociarsi di queste due remote traiettorie e cio` che ne consegue: la minuziosa, feroce vendetta della vita su kien, che aveva voluto eluderla con la stessa accuratezza con cui analizzava un testo antico.

La crisi economica che abbiamo attraversato è stata la più lunga e la più dura della storia d’Italia. E non è finita del tutto e per tutti. Le cicatrici che ci lascia segnano ogni abitudine, ogni momento della nostra vita sociale: facciamo meno figli, ci curiamo di meno e peggio, consumiamo meno ma a volte meglio, stiamo abbandonando l’università, conviviamo con l’incertezza. Roberta Carlini è giornalista e scrittrice. Si occupa di economia, lavoro politica, società e questioni di genere.

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