


bologna, anni settanta. sono i giorni del movimento, della festa del re nudo, di lotta continua. divisa tra l`amicizia che la lega ai compagni e l`incredulita` che la allontana dai discorsi piu` dogmatici, laura conosce arturo, giovane come lei e come lei convinto che e` tempo di darsi nuove mete. vogliono cambiare il mondo, insieme, vogliono fuggire: direzione west coast. li`, fra le maglie del sogno americano, viene concepita matilde. bologna, eterno ritorno. la realta` del lavoro, il bisogno di una casa spingono a nuove fantasie, all`amore libero. finche` entra in scena uno spettro: l`eroina. e la storia finisce per ricominciare ancora. e qui che laura conosce prima davide e poi sergio. in un continuo succedersi di nuove case e nuovi uomini, la piccola matilde osserva e analizza questo mondo di grandi, di regole infrante e di neofamiglie allargate, cercando ogni volta, a suo modo, di raggiungere un personale precario equilibrio. "matilde e i suoi tre padri" scivola cosi` dal sogno che lasciavano presagire i lisergici anni settanta verso una realta` sempre piu` amara, mentre quella che doveva essere una rincorsa verso la felicita` si tramuta bruscamente in un desiderio di normalita`.

giulia ha vent`anni, fa l`universita` a bari. viene da una famiglia molto tradizionalista della provincia con una madre asfissiante e un padre rigido e distratto. indossa golfini a tinte pastello, frequenta la parrocchia. omar e` uno studente del terzo anno di scienze politiche, ama chatwin e neruda, e` un leader del collettivo studentesco, non ha un soldo. omar e giulia non potrebbero essere piu` diversi, ma si conoscono a una festa, si piacciono, si baciano e cominciano ad amarsi. il loro amore, pero`, dovra` superare ostacoli sempre piu` alti: ostilita`, paure, perfino il carcere, la violenza, la morte di un`amica.

l`amore, l`erotismo, l`avventura, le risate, la perdita, il dolore: il satyricon contiene tutti gli ingredienti che cerchiamo in un romanzo. e lo fa dalla distanza di circa duemila anni. aprire il volume di petronio e` come entrare in una gelateria e affondare la mano nuda nella vaschetta del pistacchio. salvo poi, con stupore e sospetto, accorgersi che la temperatura del gelato e` bollente.

nel 1969 elliot tiber ha poco piu` di vent`anni, fa il decoratore a new york e durante i weekend da una mano al motel di famiglia, nel paesino di bethel, non lontano da woodstock. gay non dichiarato, vittima di una "tipica" madre ebrea autoritaria e castrante, sembra destinato a una vita di emarginazione e repressione quando la salvezza gli arriva dal cielo: il 15 luglio un elicottero atterra sulla sua proprieta` e mike lang chiede il suo aiuto per trovare il luogo che ospitera` un grande concerto rock. questo libro e` il racconto dell`avventura che rese possibile la tre giorni di pace, amore e musica di woodstock, tra il 15 e il 17 agosto 1969. i 50.000 spettatori previsti diventano mezzo milione, gli inorriditi abitanti della contea devono essere placati, i genitori di elliot assaggiano biscotti all`hashish e trionfa lo spirito dei giovani che sognavano di cambiare il mondo.


spettacolo dal vivo, mercato dell`arte, libri, dischi, cinema tra pubblico e privato, vincoli di bilancio e politiche culturali. una disciplina nuova che e` uscita dall`ambito accademico ed e` arrivata all`attenzione degli amministratori che si rifanno all`economia della cultura per affrontare problemi istituzionali, gestionali, finanziari.






Il Prato Casa Editrice, 2015, IT. Trasmettere le emozioni che si sentono con la partecipazione ad un concerto di Bob Dylan o con l'ascolto dell'ennesima versione di uno dei suoi "grandi pezzi" è un'impresa difficile, complicata non tanto o non solo per la soggettività con la quale ciascuno si approccia all'impresa ma per il continuo cambiamento che l'artista ci sottopone e si sottopone. Questo testo, un po' saggio, un po' guida e un po' manuale, si snoda attraverso 200 dischi e diventa un viaggio e un atto di passione verso il più grande songwriter di tutti i tempi.




in un momento storico in cui gli europei si interrogano sul senso della loro identita` politica e sui fondamenti di un`identita` collettiva millenaria, john hirst, storico australiano di fama internazionale, offre uno strumento prezioso: uno studio in cui dimostra come la civilta` europea abbia rivoluzionato le sorti di tutte le altre popolazioni del mondo. con questa che l`autore definisce "la storia piu` breve dell`europa" si ripercorrono piu` di due millenni di culture, regni, dominazioni del nostro continente: dalle origini come miscela di cultura classica, cristiana e tedesca. un saggio agile e divulgativo, adatto a un pubblico ampio, accompagnato da illustrazioni, mappe e grafici. uno sguardo sulla nostra storia europea che arriva dall`altra parte del mondo.





"quando si sa troppo poco, e` come se questo poco non esistesse, ma anche quando si sa troppo, e` come se questo troppo non ci fosse. scrivere significa portare alla luce l`esistente facendolo emergere dalle ombre di cio` che sappiamo. la scrittura e` questo. non quello che vi succede, non gli avvenimenti che vi si svolgono, ma li`, in se stessa. li`, risiede il luogo e l`obiettivo dello scrivere. ma come si arriva a questo li`? era questa la domanda che mi ponevo mentre seduto su una panchina di quel quartiere di stoccolma bevevo caffe` e i muscoli si stavano rattrappendo dal freddo e il fumo della sigaretta si dissolveva in quell`enorme spazio fatto d`aria che mi sovrastava. per molti anni avevo cercato di scrivere di mio padre, ma senza riuscirci, sicuramente perche` tutto questo era troppo vicino alla mia vita e quindi non era facile costringerlo in un`altra forma, che invece costituisce il presupposto base della letteratura. e la sua unica legge: tutto deve piegarsi alla forma. ecco perche` gli scrittori che posseggono uno stile marcato scrivono spesso libri deboli. ecco perche` quegli autori che si occupano di argomenti e temi forti scrivono libri deboli. la potenza insita nel tema e nello stile deve essere spezzata affinche` possa nascere la letteratura. e questa demolizione che viene definita `scrivere`. lo scrivere riguarda piu` il distruggere che il creare."
tema de "la terra desolata" e` la citta` infernale, descritta prima da william blake, poi da baudelaire: citta` diabolica dove, con il passare del tempo, l`uomo si trova sempre peggio. e una tragedia grottesca che anticipa la poetica di beckett e fellini. con la sua poesia, e in particolare con "i quattro quartetti", eliot tenta di dimostrare che l`immaginazione (quella che per lui si incarnava nella poesia religiosa) puo`, nello sfacelo del mondo odierno, riconquistare i suoi privilegi. impresa pressoche` disperata: costruire qualcosa dall`impossibilita`, dalla mancanza, dalle rovine. introduzione di czeslaw milosz

