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da quasi tre anni ogni settimana marco lodoli scrive una recensione di cinema sulla rivista "diario", diretta da enrico deaglio. ma probabilmente "recensione" non e` il termine giusto, perche` gli articoli di lodoli non hanno granche` da spartire con i puntigliosi giudizi sui film scritti dai critici professionisti. piu` che altro si tratta di un appuntamento con i lettori, un incontro amichevole intorno al tavolo di un bar. e a quel tavolo lodoli si lascia andare ad associazioni e ricordi, digressioni e ipotesi, a tutti quei pensieri sparsi ma non arbitrari suggeriti dalla visione di un film.

questo libro si inscrive in un percorso creativo dell`autrice segnato da una poetica forte e innovativa: il superamento dello studio psicologico dei personaggi, vero cardine del romanzo ottocentesco. cio` che ha sempre interessato la serraute e` una sorta di registrazione in presa diretta di quegli stati psichici minuti e contingenti che ha chiamato "tropismi". l`intreccio di una possibile storia deve dunque venire sostituito da una sorta di vissuto primordiale, di parlato prvvisorio, non percepibile nel discorso di ogni giorno, ma improvvisamente fantastico e rivelatore nella pagina scritta.

l`autore parte dal presupposto che la presenza di intelligenze extraterrestri che periodicamente visitano il nostro pianeta sia scientificamente provata: qualcuno ci osserva da tempo. fin dagli albori dell`umanita`, secondo pinotti, creature aliene hanno interagito, nel bene e nel male, con essa; e tutt`oggi tentano di entrare in contanno con noi. in questo libro l`autore fa il punto su cinquant`anni di analisi del fenomeno, soprattutto nel nostro paese, basandosi su fatti "provati", verificati dal centro ufologico nazionale e dall`aereonautica militare iitaliana.

per molti secoli il medio oriente e` stato una vera e propria "culla di civilta`", all`avanguardia nelle scienze e nelle arti, e assolutamente dominante sul piano politico e militare. ma questo predominio lentamente e` passato all`occidente, prima sui campi di battaglia, poi nel commercio. lewis descrive i rapporti tra occidente e oriente tra il xviii e il xx secolo e offre il ritratto di una civilta` al tramonto, di una societa` che si interroga sui motivi del proprio declino.

riconquistato l`amore di ginevra, artu` si ritira con lei in siluria. ma nuove minacce lo costringono alla lotta. l`infida sacerdotessa nimue ha rapito merlino e ora cerca di impossessarsi di excalibur. chi impugnera` l`elsa di quella spada divina, infatti, continuera` a regnare. una sola creatura puo` opporsi a questi paurosi disegni. il suo nome e` morgana. ma nemmeno lei riesce a porre fine agli incantesimi, alle lotte, agli odi cruenti. e artu` e` chiamato all`ultimo, decisivo scontro per fermare mordred, ormai suo mortale nemico. prima che il mistero si richiuda sulla sua vita di guerriero, prima del portentoso segno finale di excalibur.

la prima parte di "enrico iv" lascia un`impressione di vitalita` esuberante, di ardimento individuale (nei personaggi) e creativo (nell`autore). tutt`altra impressione suscita la "parte seconda", che ha la stessa lunghezza di quella precedente, lo stesso numero di scene e la stessa struttura animata dagli stessi protagonisti. la differenza e` che e` rimasto un solo giovane, hal, assente dal campo di battaglia, e i padri che si sono rattrappiti. inoltre shakespeare introduce altri due personaggi entrambi in la` con gli anni: il primo giudice e il giudice di campagna robert shallow.

il dramma, che costituisce l`esordio letterario del giovanissimo schiller, riscosse alla sua prima rappresentazione uno strepitoso successo. una violenta denuncia delle istituzioni politiche e sociali del tempo, attraverso la parabola del suo eroe che, dall`irrazionale ribellione iniziale, raggiunge alla fine lucida coscienza della propria colpa.

alessio medrano da bambino costruiva tabelline con i sassi e controllava, da un anno all`altro, che dall`elenco del telefono non fosse scomparso nessuno. oggi che ha trentacinque anni, della matematica ha fatto un mestiere e sta creando un fondo finanziario molto conveniente: compra, per poi rivendere, le polizze di clienti che non vogliono piu` pagare la propria assicurazione sulla vita. o non possono. e un investimento sicuro: "le persone si fidano di me perche` dico una cosa che gia` sanno, e cioe` che tutti muoiono". ma piu` che di morte, alessio preferisce parlare del tempo che rimane. solo che le vite non sono tutte uguali e non tutti i rischi possono essere previsti. quando si trova a contrattare la polizza di elena invitti, nell`equazione compare l`incognita per eccellenza, l`amore. ma "il tempo e` fatto solo di tempo, lo spazio solo di spazio, l`amore solo di amore. grandezze omogenee".

contenuto: farmacia di turno; uomo e galantuomo; requie e l`anema soja; ditegli sempre di si`; filosoficamente; sik sik, l`artefice magico; chi e` cchiu` felice `e me!; quei figuri di trent`anni fa; natale in casa cupiello; gennariello; quinto piano, ti saluto!; uno coi capelli bianchi; l`abito nuovo; pericolosamente; la parte di amleto; non ti pago; io, l`erede. ogni commedia e` preceduta da una nota critica sulla storia del testo e la sua fortuna scenica. cronologia della vita e del teatro, e bibliografia.

a mezzanotte del 31 dicembre 1925, i cittadini della neonata repubblica turca celebrarono il nuovo anno, acconsentendo per la prima volta a utilizzare un calendario e un`ora unificata per tutto il paese. eppure a istanbul, antico crocevia tra oriente e occidente, la gente guardava incerta al futuro. mai del tutto turca, istanbul era da sempre stata casa per generazioni di greci, armeni ed ebrei, oltre che naturalmente musulmani. l`immensa metropoli accoglieva nobili della russia bianca in fuga dalla rivoluzione, killer bolscevichi sulle tracce di lev trockij, professori tedeschi, diplomatici inglesi e imprenditori americani: una panoplia di faccendieri, poeti, benefattori e perdigiorno. durante la seconda guerra mondiale, migliaia di ebrei fuggivano attraverso istanbul verso la palestina, anche grazie all`impegno del futuro papa giovanni xxiii. nella hall del pera palace, l`hotel piu` lussuoso dell`epoca, punto d`arrivo del celebre orient express, si aggiravano cosi` tante spie che il direttore fu costretto ad apporre un cartello che le invitava a lasciare il posto agli ospiti paganti. nella sua prosa elegante e suggestiva, questo libro rida` vita a un`epoca tragica e fantastica in cui l`antica capitale dell`impero ottomano si ritrovo` nel giro di pochi anni sbalzata dal medioevo al mondo moderno.

l`improvviso e casuale accendersi di una passione incontrollabile tra i due protagonisti apre la storia. romeo va a una festa per vedere rosalina, e non per cercare giulietta, ma quando i due si incontrano, si perdono l`uno nell`altro, entrambi ignari di avere di fronte un nemico. tragedia dell`amor giovane, "romeo e giulietta" e` considerata la storia d`amore per eccellenza proprio perche` e` molto di piu`. un grande e ricco dramma di passioni umane, qualunque esse siano: oltre a celebrare un sentimento divorante e assoluto, shakespeare ci racconta anche, e soprattutto, le scelte estreme a cui conducono odio, rivalita`, rancore e vendetta. l`edizione viene presentata con testo a fronte nella nuova traduzione e con il puntuale corredo di note a cura di silvia bigliazzi.

londra, anni trenta. il giovane gordon comstock coltiva ambizioni letterarie e, per mantenersi, fa il commesso in libreria. figlio della piccola borghesia britannica, si ribella alla morale della sua classe: il rifiuto della rispettabilita` e del mito del "buon posto" gli fa intraprendere una vera e propria discesa agli inferi. per affermare i diritti della poesia contro il mondo dominato dal denaro, vive in solitudine, poverta` e squallore, macerandosi nel vittimismo e nella frustrazione. fino a che una notizia inaspettata segna la sua "resurrezione", o forse la resa al sogno di una casa con le tendine ricamate e una pianta di aspidistra alla finestra.

il libro si propone di approfondire l`analisi della crisi della liberta` italiana nel cinquecento, individuandone le cause nell`organizzazione del potere politico. il carattere monografico della ricerca si riflette nel piu` generale problema della crisi italiana del cinquecento e nell`affermarsi di una coscienza nobiliare che per due secoli improntera` di se` la societa` italiana.

dentro ognuno di noi, sotto tutte le maschere che continuiamo a indossare, c`e` un`immagine segreta, una forza originaria e sconosciuta che ci guida. lei e solo lei sa come curarci, come donarci improvvisi attacchi di felicita`. tutto quello che dobbiamo fare e` chiudere gli occhi, smetterla una buona volta di pensare, e fidarci di lei. fidarci della nostra voce interiore, anche quando non ci piace, anche quando ci porta dei disturbi, anche quando va contro i nostri pregiudizi. perche` quelli che possono sembrare difetti sono solo gli elementi che ci rendono davvero unici. chi somiglia a qualcosa, a qualcuno, non e`. chi somiglia a se stesso, chi sa riconoscere la propria naturale perfezione, riesce a essere felice veramente. in ogni caso raccontato, in ogni citazione riportata, in ogni insegnamento lanciato con la forza espressiva di un aforisma, si sente il respiro di una grande visione, di una grande promessa: la vita e` una magia da osservare cosi` com`e`, senza commenti, senza aspettative, e la felicita` arrivera` da sola, cogliendoci di sorpresa.

arrivato alla soglia dei novant`anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della storia, della musica e della religione, corrado augias racconta l`avventura di una vita, la sua. e con grande talento di narratore, evoca l`infanzia in libia, il ritorno a roma, l`incubo dell`occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi "telefono giallo" e "la repubblica". e` un racconto che ha il calore e l`empatia della conversazione tra amici: la vita s`impara, ci dice augias - soprattutto se non si perdono mai la curiosita` intellettuale e la passione civile. a quasi novant`anni, corrado augias e` un prezioso testimone del cambiamento. l`italia di oggi - esclusi gli eterni vizi nazionali - assomiglia poco a quella di ieri. augias ci racconta l`infanzia passata in libia al seguito del padre ufficiale della regia aeronautica; la guerra e i bombardamenti; l`incubo di una feroce e lugubre occupazione; gli anni in un collegio cattolico, per lui che oggi si confessa ateo. e poi la vita professionale, il giornalismo, i libri, le fortunate circostanze che lo hanno reso partecipe di tre eventi importanti nella vita culturale del paese: la nascita della direzione centrale programmi culturali della rai; la fondazione del giornale "la repubblica" nel 1976, il rilancio di raitre nel 1987. l`invenzione di alcuni fortunati programmi televisivi da "telefono giallo" a "babele", da "citta` segrete" alla piu` recente creatura "la gioia della musica", ultimo programma ideato per la rai prima del passaggio a la7 ancora una volta con un fortunato programma di cultura: "la torre di babele". accadimenti che sono pero` solo la parte pubblica di un percorso che ha una componente intima ancora piu` interessante: il lungo apprendistato a una matura dimensione d`intellettuale. agli eventi che hanno scandito la sua vita, augias affianca le letture di cui s`e` nutrito e dalle quali ha "imparato a vivere". da tito lucrezio caro a renan, da feuerbach a freud e poi s

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