

quella che racconta alberto manguel non e` la storia della lettura, ma e`, appunto, una storia della lettura: soggettiva e unica, e proprio per questo di tutti. infatti, alla dissertazione letteraria, manguel aggiunge annotazioni personali, passi autobiografici, aneddoti che dissacrano la letteratura in quanto scienza e che invece sanciscono la superiorita` della lettura e, soprattutto, dei lettori. cosi`, dopo aver chiamato in causa autori come plinio, dante, cervantes. victor hugo, rabelais e borges, manguel parla della forma del libro, dei libri proibiti, del valore delle prime pagine, di cosa vuol dire leggere in pubblico e, al contrario, dentro la propria testa, e ancora, del potere del lettore, della sua capacita` di trasformare e dare vita al libro, quanto e forse piu` dell`autore stesso, della follia dei librai e del fuoco sacro che divora ogni vero appassionato di storie.


16 storie scritte e una storia fotografica di 16 autori diversi che narrano le persone, il contesto, l`atmosfera, la qualita` e le contraddizioni di un territorio (di) con-fine "nascosto" tra i laghi e la svizzera. un insieme di punti di vista, fatto di sguardi, riflessioni, ironia e considerazioni critiche, mai superficiali, che illustra le qualita` e il fascino di questo territorio e che rievoca storie di uomini, luoghi e costumi irreversibilmente mutati.