
il titolo stupisce: in una societa` aggressiva come la nostra, un elogio della dolcezza? e quale dolcezza poi? quella che - dice l`autore - non e` affatto una forma di debolezza, non e` un aspetto del non poter fare, anche se rifiuta di essere uno dei volti del potere. quella che possiede una sua forza, e ci fa vivere con pienezza tutte le facolta` di un`esistenza libera. la lettura di questo curioso libriccino e` stimolante. seguendo il gusto dell`autore per la divagazione e per l`anticonformismo, scopriamo come rendere piu` lieta la vita, come imparare a godere di istanti, sentimenti ed esperienze raffinati, e d`altro lato impariamo a riflettere sugli aspetti negativi e sgradevoli del nostro panorama sociale, per cercare di evitarli. citando i testi piu` vari, e dando prova di un gusto marcato per la trasgressione, audeguy invita a sottrarsi, senza fanatismi e senza contrapposizioni violente, al totalitarismo della societa` contemporanea, ai suoi imperativi futili, per recuperare autonomia e uno sguardo disincantato e lucido, ma attento alla dolcezza.

il volume e` una ricognizione tra byatt, gordon, howard, oates, pynchon, trevor, updike, vidal nel territorio dei "peccato mortale", cui si aggiunge un nuovo peccato: quello della disperazione, il male oscuro.

la fama di koje`ve resta affidata alle sue lezioni parigine degli anni trenta sulla fenomenologia dello spirito di hegel. da allora, abbandono` ogni attivita` filosofica pubblica per diventare un alto funzionario dello stato francese. ma continuo` a lavorare a una sorta di "aggiornamento" di quel sistema che riteneva ancora valido per la comprensione della realta`: il sistema hegeliano. ha dato vita a un`opera monumentale, rimasta incompiuta e a lungo inedita intesa come un`esposizione completa ed enciclopedica della saggezza hegeliana. questo volume presenta l`introduzione al sistema, nella quale e` sviluppata una riflessione sulla filosofia stessa, definita come quel discorso che puo` parlare di tutto, a condizione di parlare anche del fatto che ne sta parlando.

"una storia semplice" e` una storia complicatissima, un giallo siciliano, con sfondo di mafia e droga. eppure mai - ed e` un vero tour de force - l`autore si trova costretto a nominare sia l`una sia l`altra parola. tutto comincia con una telefonata alla polizia, con un messaggio troncato, con un apparente suicidio. e subito, come se assistessimo alla crescita accelerata di un fiore, la storia si espande, si dilata, si aggroviglia, senza lasciarci neppure l`opportunita` di riflettere. davanti alla proliferazione dei fatti, non solo noi lettori ma anche l`unico personaggio che nel romanzo ricerca la verita`, un brigadiere, siamo chiamati a far agire nel tempo minimo i nostri riflessi - un tempo che puo` ridursi, come in una memorabile scena del romanzo, a una frazione di secondo. e forse questo l`estremo azzardo concesso a chi vuole "ancora una volta scandagliare scrupolosamente le possibilita` che forse ancora restano alla giustizia".





lucia ha dieci anni ma non vorrebbe chiamarsi lucia. ammira molto la sua bella mamma, che fa la poliziotta. suo padre invece la imbarazza: e` giardiniere, ma in realta` vaga nei boschi e se ne torna sempre a casa "con quelle cose li`", e pare ogni volta capitato li` per caso a combinare qualche guaio. il libro racconta l`avventura di una bambina che per la prima volta si confronta con il mistero della natura e la violenza della storia. e` una favola moderna, che parla della distanza che separa e dell`affetto che avvicina, e invita a ritrovarsi nelle cose davvero importanti.


una fiaba nera e misteriosa che si svolge tutta in una notte, fino all`alba. l`incanto sospeso della fiaba si affianca alla capacita` del romanzo di andare fino al fondo dell`animo di due adolescenti di fronte alla morte della madre. che vorra` dire per loro la perdita di ogni sicurezza, compresa la casa dove trascorrono questa inquieta vigilia del loro destino, che e` la veglia funebre definitiva della fanciullezza. la notte e il bosco sono l`ambiente in cui i due fratelli affrontano le proprie paure, in un`atmosfera misteriosa in cui gli inserti della fiaba modulano su variazioni minime l`attesa e l`angoscia, ma anche le speranze per il futuro.

e` l`africa il continente in cui la razza umana ha messo le sue prime radici. ed e` l`africa la terra che john reader ha calcato e raccontato per oltre quarant`anni. con questo libro l`autore intraprende un viaggio alla scoperta di un grande continente e dalla sua storia, dalle prime formazioni geologiche all`inizio della vita, dai crimini del colonialismo bianco alle guerre civili e ai genocidi di oggi, dalle vicende dei popoli ai ritratti delle figure piu` carismatiche.









"che credibilita` si puo` avere nel motivare gli altri se non si e` capaci di motivare se stessi? nell`indirizzare gli altri se non si e` capaci di indirizzare se stessi? nel far crescere gli altri se non si e` capaci di far crescere se stessi?" il piu` grande successo di un individuo consiste nel realizzare se stesso. cio` presuppone innanzitutto accettarsi, guardarsi con lo sguardo curioso e benevolo di chi vuole esplorare un territorio sconosciuto per coglierne i frutti. non si realizza se stessi adottando un "modello vincente" che magari ci costringe a vivere la vita di un altro, si realizza se stessi nel regalare al mondo la propria piu` autentica essenza. guidati dalle riflessioni illuminanti dell`autore, potremo riscoprire nuovi e piu` profondi significati, spesso controcorrente, in concetti come verita`, coerenza, responsabilita`, rispetto, perdono e perfezione. e sapremo trovare la nostra personale via per metterli in atto nella nostra vita. riscoprire il talento dell`autenticita` e` il primo passo: per essere realmente felici; per creare legami solidi in ogni contesto di vita; per riconoscere e coltivare le potenzialita` proprie e altrui; per mettere fuori gioco i limiti di ciascuno.







il castello, fra il x e il xvi secolo ha subito enormi trasformazioni in relazione al progredire non solo dei metodi di costruzione, ma anche dei sistemi di difesa e della tecnologia militare. il libro ripercorre l`evoluzione che dal castello conduce alla rocca e alla fortezza, dalle torri quadre alle tonde, al bastione, ricostruendo i metodi di guerreggiare che si susseguirono tra il medioevo e il rinascimento. oltre che dell`aspetto architettonico, luisi si occupa anche della vita quotidiana che si svolgeva all`interno di questi castelli, dove alla realta` militare si alternavano occasioni mondane come la caccia o il torneo, alle epidemie di sostituivano menestrelli e poeti che ravvivavano la vita di corte.



"i temi che tocco con `la giornata d`uno scrutatore`, quello della infelicita` di natura, del dolore, la responsabilita` della procreazione, non avevo mai osato sfiorarli prima d`ora. non dico ora di aver fatto piu` che sfiorarli; ma gia` l`ammettere la loro esistenza, il sapere che si deve tenerne conto, cambia molto le cose". (dalla presentazione scritta da calvino nel 1963) l`attivita` di scrutatore in un seggio elettorale diventa per il protagonista l`occasione per meditare su se stesso e sulla follia del mondo.









il laboratorio di un progressivo distacco dalla tradizione del novecento: cosi` appare la produzione letteraria italiana degli ultimi decenni. leggendola come riflesso di piu` generali trasformazioni socio-culturali in corso, simonetti non si limita a indagare autori canonici e capolavori isolati ma interroga l`insieme di innovazioni formali, preferenze tematiche ed orientamenti strutturali di un ampio campione di opere. al di la` di gerarchie consolidate e confini di genere, lo studio della grande letteratura si combina con l`interesse critico per quella produzione mediocre e media, sempre piu` diffusa, il cui principale obiettivo non e` conoscere ma evadere. una mappa del nostro campo letterario, una storia delle forme, un`interpretazione complessiva dei molti modi in cui si scrive oggi.

la pie`ce, gia` andata in scena con successo per la regia di valerio binasco, si apre con il ritrovamento del corpo di una giovane donna nella piscina di un condominio lussuoso. tornando dal viaggio di nozze, due sposi commentano il dramma tra compassione e indifferenza. nelle scene successive si snoda un lungo flashback attraverso il quale a poco a poco emergono frammenti della storia della ragazza, presumibilmente indiana: piu` sconcertanti di quanto si potesse supporre. melania mazzucco ha costruito un meccanismo teatrale perfetto che, tra atmosfere sinistre, interni claustrofobici e dialoghi serrati quanto ambigui, mette in scena in maniera spietata la violenza e il cinismo nel rapporto con gli stranieri.

lo zen e` la scuola buddhista piu` refrattaria a ogni pensiero concettuale, la piu` scettica nei confronti del linguaggio e della sua capacita` di trasmettere quella viva verita` che lo zen chiama a realizzare nel modo piu` diretto. la sfida di questo saggio di byung-chul han consiste nel dispiegare filosoficamente il nucleo concettuale presente nel buddhismo zen in forma latente, poetica e sconcertante. operazione non facile ma feconda, perche` permette al nostro pensiero di aprire nuovi orizzonti di senso, di esperienza e di espressione. il libro e` impostato a tal fine in senso comparatistico: le grandi voci del pensiero europeo-occidentale, da platone a hegel e heidegger, vengono messe a confronto con le intuizioni fondamentali del buddhismo zen. piuttosto che cercare punti di contatto e di somiglianza, come talvolta e` stato fatto, l`autore mira a far risaltare l`irriducibile originalita` del buddhismo zen rispetto alle nostre familiari abitudini di pensiero. al centro vi si staglia naturalmente l`intuizione del vuoto. la negazione radicale che esso opera di ogni idea di sostanza e soggetto apre la realta` a un`insospettabile fluidita`, e chiama l`uomo a un contegno di gentilezza amichevole nei confronti di ogni vivente.