
il volume, attraverso la struttura a test e i numerosi riferimenti alla vita quotidiana, offre una seria occasione di imparare divertendosi. potrete riconoscere l`eredita` della tradizione mitica nell`arte, nei libri, nei film, nelle canzoni, nei fumetti; confrontare elementi comuni alle mitologie di tutto il mondo con quelli specifici della nostra cultura; ricordare il come e il perche` di quel che gia` sapete e, ovviamente, scoprire molto altro.

adelina ha un destino segnato: quello di diventare ianara, come sua madre, come sua nonna. al pari di loro, sara` in grado di attraversare ogni porta, anche quella che separa la vita dalla morte. e sara` dannata. vivra` sui monti dell`irpinia - una terra apparentemente remota dal resto dell`italia - come una bestia selvatica; gli uomini e le donne verranno a supplicarla di aiutarli quando avranno bisogno di curarsi, di vendicarsi, o di liberarsi di un figlio non voluto - e la schiveranno come la peste se osera` avvicinarsi alle loro case. per sfuggire al suo destino adelina attraversera` "paesi, boschi e campagne", finche` non giungera` in vista di un grande e magnifico palazzo: vi entrera` come l`ultima delle sguattere e - sorta di funebre, allucinata jane eyre, schiava amorevole e possessiva fino al delitto - servira` e accudira` con assoluta, cieca fedelta` il signore di quel luogo. gli rimarra` accanto anche quando il palazzo sara` ridotto a una splendida rovina, quando piu` nessuno ci mettera` piede per paura della maledizione che aleggia su di esso dopo gli eventi funesti (omicidi, apparizioni misteriose, un suicidio) che vi si sono succeduti - e lei, adelina, sara` rimasta la sola ad aggirarsi silenziosa nelle immense sale vuote. con una lingua asciutta, potente, evocativa, licia giaquinto ci trascina in una trama fitta di storie e di magia, dove animali, uomini, cose si fondono e si trasformano di continuo.

roma capitale dell`italietta post unitaria. due figure a confronto, due protagonisti agli antipodi: da un lato il principe consalvo uzeda, gia` fra i protagonisti dei "vicere`", e dall`altro federico ranaldi. il primo assatanato per il potere costi quel che costi, il secondo un intellettuale campano tutto votato alla causa del liberalismo risorgimentale. al centro della scena il parlamento, il giornalismo politico, i salotti romani. e la cornice dello sgomitare del nobiluomo siciliano, ma anche della graduale presa di distanza fino al disincanto del suo giovane idealista alter ego. a farla da padrone e` anche la stagione del trasformismo compiutamente realizzata dalla sinistra storica, un`esperienza non molto distante da certe pratiche di cattiva politica a cui assistiamo ai giorni nostri.
