



"aveva piovuto a dirotto durante quell`ultimo giorno a verona e il cielo aveva cominciato a schiarirsi solo nel pomeriggio. comprai un mazzolino di lavanda per ricordo e prima di partire sorseggiai un caffe` in piazza dei signori. le pietre erano ancora bagnate, ma il cielo era ormai sereno. umide nubi salpavano sopra le torri, i colombi torraioli beccavano sui marciapiedi e volavano dentro le fessure dei palazzi, le rondini emettevano strida mentre, nascosto dietro ai tetti, il sole stava tramontando". vernon lee, seguace del movimento estetico di walter pater, apparteneva a quella generazione di viaggiatori sensibili, al pari dell`amico henry james, alle inquietudini soprannaturali, spirituali, paganeggianti dei paesaggi soprattutto italiani, nei quali trovare vestigia e sopravvivenze degli antichi dei: spiriti dei luoghi di cui dare avvertenza a una classe di viaggiatori privilegiati e lenti, in resoconti di scrittura elegante e sottile mali`a, come questi "paesaggi di trame e enigmi". il fascino del paesaggio e delle citta` italiane ed europee: vernon lee incanta raccontando antichi borghi e territori plasmati da civilta` secolari. luoghi densi di miti, di divinita`, di entita` misteriose che non hanno perso la loro anima.




il sistema finanziario assolve compiti fondamentali per il funzionamento delle moderne economie: fornisce l`infrastruttura del sistema dei pagamenti e trasferisce le risorse da chi risparmia - le famiglie - a chi investe - le imprese e le amministrazioni pubbliche. il volume e` una guida introduttiva alle principali caratteristiche della finanza in italia, con particolare attenzione ai meccanismi del credito: analizza le decisioni finanziarie di famiglie e di imprese, la centralita` del ruolo delle banche e infine 10 norme volte a tutelare la stabilita` del sistema e la correttezza dei comportamenti degli intermediari, anche con indicazioni che consentono di interpretare le recenti e complicate vicende dei mercati finanziari.

un suggestivo viaggio nella storia del comunismo italiano in compagnia della famiglia pajetta, con ricordi e fotografie di un periodo che ha cambiato la vita dell`italia e delle classi subalterne: negli ultimi anni tutto il mio mondo si era modificato. "molte cose erano sparite del tutto e molte avevano cambiato posto o dimensione. mio padre giuliano pajetta era morto nel 1988. il muro di berlino, smantellato nell`anno successivo, era diventato un monumento alla germania unificata. il partito comunista italiano, dove avevo abitato da sempre, aveva cambiato nome e ora avrebbe dovuto cambiare forma. mi rendevo conto, certo, che da vent`anni le crepe nei muri di `casa mia` erano diventate sempre piu` visibili. la mia famiglia, `i pajetta`, ora non era piu` quella che, come in un disegno infantile mi ero tenuta dentro per tanto tempo: mia nonna elvira e i suoi tre figli, giancarlo, giuliano e gaspare, `comunisti`."





questo volume nasce da un progetto di rilettura del poema omerico destinato alla scena teatrale. baricco smonta e rimonta l`iliade creando ventun monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che racconta, in chiusura, l`assedio e la caduta di troia. l`autore "rinuncia" agli dei e punta sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della citta` assediata. tema nodale di questa sequenza di monologhi e` la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna. un`operazione teatrale e letteraria insieme, dalla quale emerge un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza, anche morale e civile.

le trasformazioni economiche e sociali riguardanti l?italia nella storia hanno sempre avuto riflessi significativi sull?emigrazione. dal canto suo, l?emigrazione ha sempre prodotto effetti importanti sulla realta del paese, incidendo sulla situazione demografica, sulle condizioni di vita della popolazione e sulla struttura di classe delle aree piu direttamente interessate. gli autori affrontano il fenomeno migratorio in diversi momenti della storia italiana, evidenziando l?esistenza di tre cicli, dotati di caratteristiche distintive precise e intervallati da due interludi, fasi di relativa stasi in cui la stessa carenza di sbocchi migratori ha inciso sulla realta economica e sociale del paese. d?altronde, nel secolo e mezzo di storia unitaria gli italiani non hanno mai smesso di partire e di rientrare, per poi magari partire di nuovo.