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l`epopea dei trevisani che arrivarono a sydney dopo essere sopravvissuti agli imbrogli di un marchese francese, ai tagliatori di teste, al tormento di 368 giorni di viaggio, per fondare infine la nostalgica cea venessia. gian antonio stella (con questo nuovo libro uscito in prima edizione nella collana delle grandi firme del corriere della sera) ci trasporta con la passione della scrittura e la forza dei documenti in un viaggio fatto di tragedie e avventure, grandi speranze e feroci disillusioni. un racconto che si fa romanzo della nostra storia e che apre uno spaccato duro, e toccante su un passato dimenticato, del quale non possiamo fare a meno per comprendere le radici dell`italia di oggi.

la crisi segna la fine di un mondo sregolato, fatto di escort, di ostentazione, di fretta, di avidita`. c`e` bisogno di un nuovo bon ton: atteggiamenti e desideri nuovi, nuovi lavori, un nuovo modo di conversare, di condividere, di dare. costringendoci a trovare un`economia sostenibile per le nostre tasche e i nostri umori, la crisi preferisce la gentilezza all`arroganza, la cultura al "farsi vedere", il volontariato all`accumulo di guadagno, un buon libro a un ristorante di lusso, l`essenzialita` agli eccessi. e ci impone una nuova eleganza, piu` luminosa, piu` autentica.

per troppo tempo gli italiani si sono rassegnati a una rete di malaffare che avvinghia e soffoca tutte le forze del paese: la politica, l`imprenditoria, gli uffici pubblici, fino a minare le fondamenta della vita civile. e un sistema paralizzato, dove le bustarelle sono l`unico metodo per sbloccare una pratica o conquistare un appalto, che inghiotte le risorse necessarie per far ripartire l`economia e non da` spazio alle energie positive. un meccanismo che e` diventato insostenibile e va combattuto introducendo nella societa` gli anticorpi che riconsegnino ai cittadini la fiducia in un futuro senza mazzette ne` intrallazzi, dove i meriti e le capacita` riescano ad affermarsi. in questo libro il presidente dell`autorita` anticorruzione raffaele cantone e il giornalista gianluca di feo, ripercorrendo le vicende del mose di venezia, dell`expo di milano e di mafia capitale a roma, si confrontano per individuare i problemi chiave del nostro paese e per suggerire delle soluzioni. per lasciarsi alle spalle l`italia delle tangenti occorre una rivoluzione culturale che, come suggerisce cantone, non deve aver paura di far piazza pulita, perche` il tempo stringe e "bisogna cogliere ogni occasione per dare un segnale forte: cambiare gli uomini e innovare le strutture, per dimostrare concretamente che siamo capaci di intervenire e sanare le ferite".

L'adolescente Horowitz vede il suo pianoforte defenestrato, il piccolo Cherkassky sente il sibilo di un proiettile che passa appena sopra la sua testa e si conficca nel muro di casa, il principino Magaloff fugge in slitta con la famiglia: tre flash di una rivoluzione che un secolo fa, con l'Ottobre Rosso, sconvolse il mondo e anche le vite di molti musicisti.

"da piccolo, nel futuro che sognavo per me, alla musica non assegnavo alcun ruolo." riccardo chailly ha undici anni quando il padre luciano, compositore, lo porta con se` all`auditorium del foro italico, dove per caso assiste all`esecuzione della prima sinfonia di mahler. investito da una fascinazione assoluta, da quel momento dedichera` la vita a inseguire febbrilmente quell`"altrove" misterioso e inebriante che, attraverso percorsi imperscrutabili, solo la musica sa creare. di curiosita` vorace e tempra d`acciaio, rigorosissimo e irregolare, chailly e` oggi uno dei maestri piu` contesi dai teatri di tutto il mondo: ha diretto con le piu` importanti orchestre straordinarie esecuzioni di beethoven, mahler, mendelssohn e brahms, ottenendo i maggiori riconoscimenti internazionali. ha osato contaminazioni geniali e insolite, portando gershwin davanti al pubblico del gewandhaus di lipsia, il tempio della musica romantica. e si accinge ora a una sfida eccezionale: la direzione della scala di milano. in queste pagine chailly per la prima volta si racconta, offrendoci lo scorcio di un`epoca e di un ambiente artistico con i suoi protagonisti: dai maestri claudio abbado e franco ferrara ai colleghi bruno walter, le`onard bernstein, herbert von karajan e ai grandi registi franco zeffirelli e luca ronconi. fino a pianisti del calibro di claudio arrau, maurizio pollini e marta argerich...

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