




"una storia elettrica" e` il titolo di un viaggio fra le esperienze progettuali piu` recenti di italo rota e legate al tema dell`energia in tutte le sue forme: produzione, riconversione, energia naturale, etc. al contempo pero` il titolo e` anche un omaggio alle poesie elettriche di corrado govoni, pubblicate circa un secolo fa, proprio per cercare di evitare tutti i luoghi comuni del "funzionalismo ingenuo" che la letteratura - la retorica - sulla sostenibilita` e sull`ecologia continuano a proporre senza sosta. e possibile dunque progettare insieme con la natura e non contro di essa? ed e` possibile ricavare da questa nuova modalita` progettuale anche una inedita linea poetica? a queste domande rota cerca di rispondere in questo libro riccamente illustrato come un rutilante tabloid, accompagnato dalle fotografie di mattia balsamini, giovanni chiaramonte e dello stesso rota.

pubblicato nel 1925 come raccolta degli articoli polemici di jeanneret sull`arredamento e le arti applicate apparsi su "l`esprit nouveau", "l`arte decorativa" non e` solo il tentativo di applicare alla sfera dell`arredamento il nuovo criterio modernista della produzione in serie e quindi uno dei primi libri in assoluto sul design, parola non ancora in uso negli anni venti del secolo scorso. "l`arte decorativa" e` soprattutto uno snello trattato estetico sugli oggetti che ci circondano quotidianamente e ci aiutano a vivere, distinguendo fra quelli futilmente decorativi e gli utensili o attrezzature, cioe` utili a soddisfare i nostri bisogni in maniera corretta. pertanto, le corbusier, forzando anche le convenzioni tipografiche del tempo, giustappone immagini di arredi e manufatti di ogni epoca, anticipando cosi` di decenni le atmosfere pop o postmoderne. non solo: scrivendo questo libro tratta insieme la piccola e la grande scala senza soluzione di continuita` cosi` come nel padiglione dell`"esprit nouveau" presentato all`expo del 1925. un`esaltazione dell`industria tanto inattuale quanto indispensabile e un`autorevole obiezione ai venti di sfiducia millenarista che scuotono il nostro tempo.
