
in questo libro enzo biagi ci racconta l`italia "da semplice cronista" che parla con personaggi famosi e gente comune visitando i luoghi piu` diversi. un viaggio alla scoperta o riscoperta di un paese che non manca mai di stupire per quanto di nuovo sa proporre, per quanto di antico sa conservare, per i suoi (molti) vizi e per le sue (moltissime) virtu`.


in ogni epoca c`e` sempre stato qualche eroe che per preservare le sorti dell`umanita`, ha dovuto fronteggiare pericoli irrazionali. da omero a sofocle, da tucidide a shakespeare fino a philip k. dick, storia e letteratura hanno narrato le gesta di uomini che si ergevano ad unici baluardi di catastrofi imminenti. nell`anno 2058, la fluttuazione temporale e` disarmonica: presente e futuro diventano incognite di una disequazione chiamata radioattivita` residua; il pianeta terra sta implodendo di un`entropia diversa da quella dell`universo; non e` caos fisico, instabilita` che sottende ad una nuova vita ma solo brama di potere, inerzia, bieca speculazione. la solitudine del capitano teseus e` cosmica e senza soluzione; egli e` prigioniero di una missione le cui fondamenta sono virtuali, perche` inesistente e` l`oggetto della sua ricerca: la redenzione del genere umano. non e` nel prodigioso minerale denominato xeryon, che e` riposta la salvezza del pianeta terra, ne` nelle leggi della relativita` ristretta, ma in un mostro cui gli uomini danno il nome di compassione.

la fotografia, fin dalla sua nascita e dai primi esperimenti col dagherrotipo nell`ottocento, e` stata circondata da un alone magico, unico mezzo capace di riprodurre la realta` e fermare il movimento. dalla pratica alchemica degli esordi, quando i fotografi erano piccoli chimici alle prese con sali d`argento e fosforo, l`immagine fotografica ha conquistato l`attenzione di artisti e filosofi, via via accusata di rubare l`anima ai soggetti ritratti o di sostituire l`esperienza della realta` con un duplicato posticcio. si e` arrivati cosi` fino agli eccessi della societa` tecnologica di oggi, che ha visto il moltiplicarsi delle fotocamere, ormai incluse nei cellulari che abbiamo sempre con noi, e il proliferare compulsivo della fotografia di massa, che apparentemente nega il valore stesso dell`immagine, quello di essere un mezzo per scoprire l`invisibile.