il libro che l`autrice propone con la collaborazione di suo padre michel, il piu` noto storico francese della pirateria, e` un me`lange di arte culinaria e storia, in cui le ricette si alternano alla narrazione in un`armonica composizione di sapori e vicende. un centinaio di ricette e altrettanti aneddoti ci fanno rivivere insieme le gesta della filibusta caraibica e la sua misconosciuta epopea "gourmande". i "fratelli della costa", infatti, oltre che pirateggiare amavano anche bere e mangiare. molto e bene. creatori di una cucina creola, essi portarono ai piu` alti livelli l`arte delle spezie, "inventarono" la grigliata, scoprirono un gran numero di cocktail. e furono precursori di una cucina multiculturale che oggi si chiama moderna.
questo libro e` la sceneggiatura, ricca come un racconto, del film scritto da roberto benigni e vincenzo cerami, "la vita e` bella". una storia che, come afferma lo stesso benigni, "fin dal primo momento mi ha fatto battere molto forte il cuore... perche` la vita e` bella, e anche nell`orrore c`e` il germe della speranza, c`e` qualcosa che resiste a tutto, a ogni distruzione... il film e` un inno al fatto che siamo condannati poeticamente ad amare la vita per forza: perche` la vita e` bella."
scritto tra la fine del 1829 e la prima meta` del 1830, "il rosso e il nero" e` il secondo romanzo di stendhal. l`autore ne corregge le bozze proprio durante le giornate della rivoluzione di luglio, che liquida la restaurazione e inaugura la monarchia borghese di luigi filippo. di questo passaggio cruciale della storia francese stendhal restituisce con crudele fedelta` non la cronaca (malgrado il sottotitolo del romanzo), ma lo spirito, muovendo dalla realta` della provincia per approdare a parigi, dove da sempre si annodano e si sciolgono i destini politici della francia. l`impietosa analisi storica non esaurisce tuttavia la complessita` della vicenda e del suo protagonista. l`ostinata rivolta di julien sorel non e` riducibile semplicemente all`acuto senso della propria inadeguatezza economica e sociale. la sua non e` coscienza di classe, e "ii rosso e il nero" non e` il romanzo dell`ambizione e della scalata ai vertici della societa`: stendhal non e` balzac. julien sorel affronta il mondo brandendo la propria inferiorita` sociale come un`arma, ma il mondo creato dalla potenza del denaro lo disgusta, anche se tanto spesso deplora l`umile condizione in cui la sorte lo ha fatto nascere. percio` rimpiange l`epoca napoleonica (di cui questo romanzo rafforza il mito, nato gia` all`indomani di waterloo), convinto com`e` che allora fosse possibile affermarsi soltanto grazie ai propri meriti. edizione con nuova traduzione. nota introduttiva di emilio faccioli.
Standard jewel case with clear tray & 8-page lyrics booklet.
On CD:
?©2014 Record Collection
Back cover:
©2014 Record Collection