
nel novembre del 1925, dopo molti rinvii, esce per la collana dei quaderni del bauhaus il numero dedicato agli scritti teorici e programmatici di piet mondrian (1872-1944). un testo fondamentale per comprendere il maturare della posizione " neoplastica " e per la scoperta di una " via astratta " nella pittura del primo novecento. mondrian dava molta importanza agli scritti qui raccolti. vi scorgeva il lento e progressivo articolarsi di un realismo piu` profondo rispetto a quello, meraviglioso e incantato, degli anni giovanili. in un certo senso, attraverso di essi, la svolta verso l`astrazione e una nuova modalita` figurativa si poneva come necessaria agli occhi di mondrian, non per fuggire in una dimensione altra rispetto alla realta`, ma per arrivare all`essenza stessa del reale, a cio` che permane oltre il cangiare delle figure. per l`appunto, una nuova plastica della realta`.

due stati d`animo di uguale intensita` dominano le lettere di sironi: una sofferenza immutabile e un`immutata tensione creativa. l`una e l`altra non trovano pace, ne` forse la cercano. il giovane che a diciotto anni dichiara di aver gia` avuto "molte prove della maliguita` del destino"; l`uomo che nel `35 sente "il peso del destino inumano" e nel `61, poco prima di morire, si augura solo di trovare "dopo tanto bestiale soffrire [...] un po` di pace e silenzio", e` lo stesso che lavora pcr decenni con inalterata concentrazione e si dedica all`arte con tutte le sue forze. la vita non ha risparmiato a sironi le esperienze drammatiche: prima la perdita del padre a tredici anni, le ricorrenti crisi di nervi, la guerra; poi la poverta`, la contrastata vicenda familiare, le aspre polemiche sulla sua pittura; con la caduta del fascismo il crollo di tutti i suoi ideali politici, un esecuzione sommaria evitata in extremis, l`emarginazione; infine la perdita della figlia rossana, che si uccide a diciotto anni nel 1948. eppure leggendo le sue lettere, che ricompongono tutta la sua vicenda biografica (e che qui sono ordinate per la prima volta in modo organico), si ha l`impressione che la sua sofferenza nasca soltanto dalle circostanze esterne, ma abbia un`origine piu` misteriosa, piu` segreta. la sua sensibilita` getta un`ombra cupa sullo spettacolo delle cose.

al breve testo, pubblicato autonomamente col medesimo titolo nel 1945, nel quale si indicavano le linee principali delo sviluppo degli stili d`arredamento dall`antichita` ai primi del novecento, l`autore aggiunse, circa vent`anni dopo, un apparato di illustrazioni commentate, per aiutare a conoscere meglio i modi nei quali l`uomo ha organizzato e decorato gli ambienti della vita quotidiana.


leon pinsker (1821-1891) e` stato il fondatore del sionismo politico. la sua opera edita nel 1882, molti anni prima de "lo stato ebraico" di theodor herzl (1896), ha contribuito a porre fra gli ebrei dell`europa orientale, vittime designate di un`ondata di pogrom zaristi, il problema della loro identita` culturale e politica. la sua proposta, come risulta dal titolo stesso del pamphlet, intende contrapporre al processo di assimilazione individuale che si veniva compiendo nelle societa` dell`occidente, un processo di emancipazione collettiva, di cui dovevano essere protagoniste le comunita` che vivevano nei ghetti e negli shtetl dell`impero russo, avente come fine la creazione di uno stato indipendente di ebrei, per gli ebrei e governato dagli ebrei.

l`intento della collana "dizionari dell`arte", di cui il volume fa parte, e` quello di fornire una serie di dizionari iconografici dalla scelta tematica curata. si tratta di volumi che consentono al lettore non esperto di avvicinarsi all`iconografia spesso singolare delle opere d`arte. la struttura dei volumi e` percio` tutta tesa alla semplificazione espositiva, con didascalie che contornano le illustrazioni e con una sintetica presentazione dei vari personaggi.




nel momento in cui la storia siciliana si fa storia italiana, de roberto affonda con gelido distacco il suo bisturi nel "decadimento fisico e morale di una stirpe esausta", e se ne serve per rappresentare la cancrena di un`intera nazione. il racconto si svolge tutto fra un testamento e un comizio: il primo apre il romanzo, testimoniando l`antico familismo feudale, il secondo lo chiude, dando voce alla mistificazione risorgimentale, al trasformismo, alla demagogia della nuova politica. saranno le parole dell`ultimo erede della famiglia a segnare la pace fatta tra vecchio e nuovo: "ora che l`italia e` fatta, dobbiamo fare gli affari nostri". prefazione di giovanni sabbatucci.



CMV press, UK. Volume fotografico con centinaia di immagini ispirate alla copertina di Abbey Road dei Beatles.




la faida di san luca, la strage di duisburg del 2007, il traffico di stupefacenti, i sequestri di persona in tutta italia. e poi le denunce, la difesa affidata allo studio legale del futuro presidente della repubblica giovanni leone, l`omicidio, la galera, la grazia di sandro pertini. tutte queste vicende sono legate tra loro, in modo sconcertante, attorno a un solo nome: antonio pelle, detto `ntoni gambazza. ma chi era quest`uomo, sconosciuto ai piu` e ben noto agli inquirenti? l`eminenza grigia che ha fondato un nuovo clan e per tre decenni ha ricoperto un ruolo centrale nel direttivo della `ndrangheta, come sostengono gli investigatori, o l`onesto figlio di pastori di cui parla la sua famiglia, scelto dalla magistratura come capro espiatorio? andrea galli ha dedicato anni all`attento studio delle poche carte disponibili e alle estenuanti i ricerche del troppo materiale andato disperso o fatto sparire; ha viaggiato da nord a sud e parlato con semplici paesani e alti funzionari delle forze dell`ordine; ha visitato i luoghi in cui s`e` svolta la vicenda di gambazza, ha incontrato la sua gente e si e` immerso in quel mondo per descrivercelo senza retorica o preconcetti. il risultato e` assieme il racconto della vita di un uomo misterioso, che dall`ombra ha guidato la piu` potente organizzazione criminale del nostro paese, e il ritratto lucido di una realta` sociale troppo spesso relegata ai luoghi comuni.


tre storie di apprendistato e di eterno vagabondare di cavalli e cavalieri, tra deserti di sale, montagne innevate e pianure d`erba alta, attraverso la leggendaria frontiera fra il texas e il messico. con "cavalli selvaggi" siamo nel texas del 1949. lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, john grady cole sella il cavallo e insieme all`amico rawlins si mette sull`antica pista che conduce alla frontiera e piu` in la` nel messico, inseguendo un passato nobile, e forse, mai esistito. in "oltre il confine", quando il destino gli offre l`occasione di passare la frontiera, il giovane billy parham compie la sua scelta e dirige il cavallo verso il messico insieme al fratello boyd. billy ha appena catturato una lupa ferita che si stava accanendo sul bestiame della famiglia e ha deciso di non consegnarla al padre, che la ucciderebbe, ma di riportarla sulle montagne messicane per restituirla al suo mondo. "citta` della pianura" inizia dove arrivavano i primi due romanzi. all`inizio degli anni cinquanta john grady cole e billy parham lavorano in un ranch tra il texas e il messico. insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboys, si divertono al bar o al bordello. e al bordello john grady incontra una sedicenne cosi` bella da cambiargli la vita. cosi` contesa da costringerlo a scontrarsi con il suo protettore-filosofo eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico.









alla domanda di base "che cosa intendiamo per retorica?" bice mortara garavelli risponde distinguendo due aspetti fondamentali: la facolta` di sviluppare un ragionamento atto a persuadere chi ascolta o legge, di esprimersi in modo efficace, appropriato alla situazione; e l`elaborazione concettuale di principi e mezzi per attuare al meglio le facolta` naturali del comunicare: cioe` l`insieme delle dottrine, delle tecniche e delle precettistiche frutto di riflessioni e di tradizioni secolari. questa prima lezione mette in evidenza, con chiarezza e brevita`, alcune tappe salienti nello sviluppo plurisecolare della disciplina e si concentra poi prevalentemente sulle caratteristiche dottrinali e pratiche dei diversi sistemi: a cominciare dal sistema classico, su cui si sono modellate importanti applicazioni, fino alle innovazioni apportate dalle `nuove retoriche`. i capitoli conclusivi sono dedicati alla presentazione di pagine esemplari, che mostrano come la retorica si sia incarnata in stili e in campi del sapere differenti. nella scelta dei testi esemplari, l`autrice ha scelto uno stile chiaro e divulgativo, senza tecnicismi inutili e con spiegazioni elementari ove fosse necessario introdurre nozioni specialistiche.

disoriente, una licenza poetica che sa di lontananza. 23 racconti e 115 fotografie. viaggi, paesaggi, memoria. da venezia all`india e alla cina, passando per l`isola di pasqua e l`arizona. ghiacciai, spiagge, deserti. il mito di new york e l`attrazione per il medio oriente. mercanti, fotografi-esploratori, missionari e cammellieri. l`archeologia dell`impero romano e dell`industria. la forza evocativa dei luoghi. una vecchia bussola rotta, le onde dello stretto di magellano. le montagne della grande guerra. amori perduti e amori per sempre. la passione per la poesia, il cinema d`avventura. gli scenari della storia, le metropoli notturne, la natura sconfinata attraverso le immagini e le parole di un grande fotografo di paesaggio.


capace di auscultare le piu` remote risonanze dell`animo umano, sainte-beuve eccelle nel cammeo, nel sagace abbozzo biografico, nell`arte, delicatissima, del ritratto. i suoi portraits sono, in effetti, il suo capolavoro; il profilo dedicato a giacomo leopardi, pubblicato nel 1844, testimonia una sintonia singolare, non priva di audacia. l`intervento di sainte-beuve, in effetti, "senza alcun dubbio il piu` autorevole e il piu` importante", che "contiene giudizi destinati a rimanere insuperati" (mario andrea rigoni), tratteggia un leopardi gia` leggendario e indomabile, installandolo tra i grandi poeti di ogni tempo. di leopardi si esalta il rigore erudito, la ribellione dai canoni stabiliti in un`era - gia` allora - di gregari, la tempra da "petrarca incredulo e ateo", la gloria e la miseria. poeta nato "per essere un antico, un uomo della grecia eroica o della libera roma", fuori tempo e fuori classe, il leopardi secondo sainte-beuve ci parla con sconcertante prossimita`: sembra seduto nella stanza accanto, basta bussare la porta.