l`ennesimo, misterioso delitto in casa carvalho: encarnacion, cugina di charo, l`amante prostituta di pepe, viene trovata orribilmente squartata a barcellona... parallela corre la storia di gine`s larios, marinaio in fuga da trinidad sulla nave da carico "la rosa di alessandria". i destini dei personaggi si intrecciano, si incrociano, si intorbidano, servono da spunto per sferrare duri attacchi alla societa`: cittadine spazzate via dall`emigrazione e dalle finzioni del progresso, antichi feudi e nuovi socialisti, terre desolate, sordide vicende di prostutuzione occulta, tradizioni sostituite dal vuoto, depravazione, indifferenza. il goloso detective catalano non rinuncia alla sue leccornie.
a rendere clamoroso il caso dello smemorato di collegno contribuirono sia la stampa sia l`opinione pubblica. una vicenda privata si trasformo` rapidamente in un fenomeno collettivo che vide coinvolte aree sempre piu` ampie della societa`, della politica e delle istituzioni. la storia fu subito costruita in funzione di miti e modelli culturali profondamente radicati nell`immaginario popolare: dal topos degli sposi perduti e ritrovati a quello dell`impostura e dello scambio di persona. i precedenti storici e letterari furono evocati con precisione: dall`ulisse di omero a martin guerre, al colonnello chabert di balzac. il caso ispiro` romanzieri, poeti e drammaturghi, tra cui pirandello e un inedito eduardo de filippo. ai richiami letterari si saldarono questioni allora di scottante attualita`, come il dramma dei dispersi della grande guerra. che cosa definiva l`identita` di un individuo? poteva essere dimostrata attraverso prove scientifiche? era invariabile nel tempo oppure poteva essere costruita ad arte o scambiata? ma la vicenda si rivela ancora oggi un campo d`indagine straordinariamente utile per comprendere le suggestioni sociali, cronachistiche e letterarie che contribuivano a formare l`opinione pubblica nell`italia del fascismo al potere. ma anche un punto d`osservazione sui confini che dividevano la sfera pubblica dalla vita privata nei primi anni di un regime impegnato a ridefinire l`identita` nazionale degli italiani.
per rispondere ai quesiti che serpeggiano nel mondo globalizzato, alcuni incolpano il capitale finanziario, altri la `fine del lavoro` (tomba di una societa` uccisa dai suoi eccessi di produzione), altri ancora, adottando una spiegazione puramente culturale, parlano di `eta` dell`individualismo`. ciascuna di queste spiegazioni e` corretta ma esamina un unico aspetto del problema. cohen, invece, vuole abbracciarli tutti d`un colpo solo per stanare il senso nascosto dei cambiamenti che stiamo vivendo.
il mondo di "post mortem" e` quello degli ebrei di tel aviv, e in particolare quello degli immigrati in fuga dalla germania fra gli anni venti e quaranta del novecento. kaniuk, ripercorrendo gli eventi tragici e insieme quotidiani che smembrarono la sua famiglia fino a farla sparire, si tiene lontano da ogni ripiegamento sentimentale. la scomparsa di una cosi` fitta ragnatela di parentele diventa occasione per dissezionare anche il mito della grande famiglia patriarcale della tradizione ebraica e farne il bersaglio della sua pungente scrittura.
siamo ad arad, in israele, una citta` nel cuore del deserto del negev. in questo luogo arido, implacabile, sorge un avveniristico istituto di riabilitazione e terapia. tutto e` pulito e immensamente confortevole. ma dietro la perfetta facciata si nascondono innumerevoli tragedie: l`istituto e` un manicomio per reduci della shoah, ed e` stato concepito, finanziato e realizzato da una ricca americana. ad aiutarla nell`impresa una donna ebrea, votata all`attesa di una nuova rivelazione, che non puo` avvenire se non per bocca di uno dei malati di mente. tutto, follia compresa, ruota attorno ad adam stein, ex pagliaccio, ebreo, vissuto in germania prima della guerra.
qual e` il significato della tradizione nel subcontinente asiatico? quali sono gli effetti de`i colonialismo ottocentesco sul nazionalismo indiano contemporaneo? perche` la religione riveste un ruolo politico cosi cruciale in quella regione? adottando un taglio critico sempre attento alla cultura delle identita` regionali indiane, questo libro ci offre un suggestivo affresco storico, economico e spirituale di quell`area del pianeta che si estende dall`oceano indiano alle catene dell`himalaya, dal pakistan al bangladesh allo sri lanka, in un arco temporale di quasi 5000 anni, dai primi coltivatori preistorici ai conflitti delle tigri tamil fino alla migrazione oltreoceano delle popolazioni asiatiche di oggi. accessibile ma mai convenzionale, il libro ricostruisce le complesse vicende politiche e differenze religiose che caratterizzano la storia dell`india e dell`asia meridionale e costituisce un indispensabile strumento per storici, lettori generali e appassionati di viaggio.
quarantatre` e` un romanzo articolato in sette capitoli, che prendono ciascuno il titolo da una ricetta di cucina. la protagonista si rivolge alla madre, morta piu` di trent`anni prima, quando lei era ancora bambina, e le racconta la propria vita, secondo una scansione cronologica che diventa pero` anche scansione tematica, segnata appunto dalle ricette che rappresentano gli snodi cruciali di un`esistenza. il colloquio con la madre diventa un percorso alla ricerca di se` in un dialogo continuo tra identificazione e affrancamento dalla figura materna. ma e` anche una sorprendente analisi di come i ricordi si modifichino nel tempo adeguandosi ai nostri bisogni. solo dopo aver raggiunto e superato l`eta` che aveva la madre al momento della morte, quarantatre` anni, la protagonista riesce a sentirsi davvero autonoma e capisce che il modo piu` giusto e piu` bello per ricordarla consiste nel considerare la madre sua pari, una donna adulta come lei, una figura forte, impossibile da dimenticare, il cuore della famiglia, il nucleo da cui prende vita il senso delle cose.
e` la storia delle molteplici forme di paradiso evocate nelle diverse religioni: dall`ebraismo al cristianesimo, dall`islamismo al buddismo al taoismo. negli scenari dell`aldila` si trasferiscono sofisticati dibattiti teologici tratti dai testi sacri e il paradiso si prefigura nelle singole religioni come il prodotto di immaginari moltiplicati, luogo di proiezione di desideri e di carenze espresse dalle distinte societa`.
un anello di fidanzamento gettato nel lago scombina i destini di due nobili milanesi collezionisti d`arte, di una giovane bibliotecaria in preda all`amour-passion costi quel che costi, di uno scapolo impenitente alle prese col sorriso di una brunetta, di un medico illuminista e di un prezioso ritratto di ludovico il moro misteriosamente trafugato. sullo sfondo la milano fra le due guerre mondiali, le serate alla scala con toscanini, le bombe all`hotel diana, alla fiera campionaria, al caffe` cova, l`avanzata del fascismo e del nazismo, la buona societa` lombarda troppo assorta in eleganti frivolezze per ascoltare i rumori e i fragori della storia. una sarabanda affidata a un narratore inumano, cinico e scanzonato, che si fa beffe di tutto e di tutti.
""il sangue dei vinti" ha rappresentato la prima presa d?atto collettiva che esisteva una serie di episodi che non erano stati mai portati al vaglio della coscienza nazionale. pagine di storia oscurata o rimossa." sono parole di ernesto galli della loggia, in un colloquio con luca telese per la prefazione a questo volume. a vent?anni dalla prima edizione, con centinaia di migliaia di copie vendute, "il sangue dei vinti" continua a parlare a tutti gli italiani di memoria negata, della resa dei conti che segui ai giorni della liberazione, delle pagine piu oscure della resistenza vittoriosa sui nazifascisti. come scriveva lo stesso pansa nell?avvertenza alla prima edizione, con questo libro l?autore voleva "spalancare una porta rimasta sbarrata per quasi sessant?anni" e restituire dignita alle vittime e agli sconfitti della guerra civile: una scelta coraggiosa che avra esiti divisivi per la societa italiana e che segnera profondamente lo stesso pansa, attaccato su piu fronti per la scelta "revisionista" di raccontare, senza tabu ma con accortezza storiografica, misfatti, vendette, eccidi, rappresaglie compiute dai partigiani. un?avventura editoriale che, come scrive telese, ha fatto di giampaolo pansa un "achab all?inseguimento della balena bianca della guerra civile".
lorenzo visconti detto il drago continua a essere un investigatore privato: non ha licenze ufficiali e nemmeno regole (tranne le sue). ex sbirro che ha avuto qualche problema con la divisa e le istituzioni, il suo ufficio e` un bar in via gluck a milano. ed e` li` che una mattina di luglio si presenta valeria zamperini chiedendogli di trovare la sorella scomparsa da cinque mesi. iniziano cosi` le indagini del drago, aiutato dal socio jamel, giovane francese mago dei computer, sulle tracce della ragazza. nel frattempo un serial killer si aggira nella bassa padana, lungo le sponde del po, dove uccide le sue vittime con un macabro rituale. a indagare sugli omicidi ci sara` una vecchia conoscenza del drago: il maresciallo barilla`, del comando carabinieri per la tutela dell`ambiente di milano. due casi in apparenza molto distanti, ma che si riveleranno intimamente collegati. con "le piume del drago" lorenzo visconti ci riporta in una milano rovente, violenta e sporca, alternando le luci della citta` ai paesaggi del grande fiume malato - depredato e sfruttato dall`uomo -e alle parole di un vecchio pescatore.
siamo in sicilia, all`epoca del tramonto borbonico: e` di scena una famiglia della piu` alta aristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso di regime, mentre gia` incalzano i tempi nuovi (dall`anno dell`impresa dei mille di garibaldi la storia si prolunga fino ai primordi del novecento). accentrato quasi interamente intorno a un solo personaggio, il principe fabrizio salina, il romanzo, lirico e critico insieme, ben poco concede all`intreccio e al romanzesco tanto cari alla narrativa dell`ottocento. l`immagine della sicilia che invece ci offre e` un`immagine viva, animata da uno spirito alacre e modernissimo, ampiamente consapevole della problematica storica e politica contemporanea.
"vado per gli ottanta. l`ultima partita l`ho giocata che non ne avevo trentadue, e sara` anche vero che dura un attimo la gloria ma poi portarsela dentro per tutto questo tempo senza piu` la possibilita` di rinverdirla e` durissima. anche un po` crudele." inizia cosi` gigi riva la sua lunga, eccezionale confessione autobiografica che in questo libro affida alla penna esperta di gigi garanzini. monumento assoluto del calcio, riva e` un uomo profondamente riservato e finora non solo si e` sempre tenuto lontano dalle cronache, ma non si e` nemmeno mai raccontato. eppure - sono pochi ormai quelli che possono ricordarselo -, per alcuni anni gigi riva strego` il mondo con il suo istinto per il gol, divento` un mito (le due star piu` attese al mondiale del messico 1970 erano lui e pele`) e dimostro` sempre personalita` forte e decisa, anche con la scelta di legare tutta la propria carriera al cagliari, rifiutando offerte stellari. queste pagine schiudono un mondo antico, forse irriconoscibile per i giovani di oggi, ma proprio per questo di grande ispirazione. dopo un`infanzia segnata da diversi lutti familiari nell`italia impoverita del dopoguerra, a diciott`anni riva sali` su un aereo a elica che in tre tappe lo porto` da varese a cagliari, una destinazione che allora sembrava piu` lontana dell`antartide. ma la sardegna lo accolse come la madre che non aveva piu`, e non dovette passare molto tempo perche` partisse la cavalcata del cagliari verso lo scudetto ed esplodesse - per lui eroe schivo e affascinante come hud il selvaggio interpretato da paul newman - la gloria con i 35 gol segnati per l`italia. pero` le fiabe piu` belle finiscono sempre troppo presto e fu proprio la patria, a cui riva sacrifico` ben due gambe, a interrompere bruscamente la sua formidabile avventura. chissa` quanto ancora ci avrebbe fatto sognare se fosse durata anche solo un po` di piu`.
con il contributo di noel gallagher. "ogni band ha uno stile diverso. non ho mai pensato che gli oasis avessero un look. altre persone lo credevano, ed e figo, ma io mettero sempre la musica prima delle scarpe. le scarpe durano sei mesi. le melodie vivono per sempre." (noel gallagher) come nasce una band? quali sono le innumerevoli forze che ne plasmano il suono, l?aspetto e l?identita? nel 1993 gli oasis firmavano con la creation records e si apprestavano a registrare il loro primo album. l?anno successivo inizio con un piano ben preciso: la creazione degli oasis. al centro di questo progetto c?era il celebre fotografo kevin cummins, coinvolto per aiutare la band a trovare un?immagine che si adattasse al loro suono. in oasis: the masterplan, seguiamo cummins mentre fotografa la band nel momento in cui i fratelli gallagher definiscono la loro identita. i pensieri di noel gallagher su calcio, moda e musica e i suoi ricordi di quell?anno formativo si affiancano a quelli dello stesso cummins. pagina dopo pagina, vediamo come gli oasis abbiano sperimentato con la moda e imparato a posare e presentarsi al pubblico, avvicinandosi all?estate del lancio del loro primo album, definitely maybe. da quel momento in poi, la storia e ben nota. questo libro svela quanto sia stato efficace il piano per portarli a quel punto.
LP. Nel 18esimo album di studio il cantautore canadese riflette su temi come l'amicizia, il passare del tempo e l'autostima mantenendo i toni malinconici che lo contraddistinguono ma lascinado che le canzoni esprimanoo calore e positività. Edizione limitata in vinile turchese.