

l`intento del libro e` quello di sottolineare la eccezionale ricchezza della personalita` bilingue, sotto gli aspetti linguistici, intellettivi, affettivi sociali, creativi. si vogliono cosi` debellare le vecchie concezioni, che davano al bilingue la patente di mente confusionaria o di personalita` schizofrenica. lo stato psicologico di bilingue appare qui come un arricchimento eccezionale, da promuoversi anche attraverso corsi scolastici di insegnamento delle lingue ben costruiti ed efficaci.


dai sensi di colpa di un vecchio magistrato in pensione, riemerge una morte sepolta negli archivi del tempo: una ragazza, ultima generazione di una eminente antica famiglia siciliana, ma figlia di madre danese, e lei stessa piu` straniera che siciliana, scomparsa quasi vent`anni prima nel mare tra palermo e napoli, precipitata dal "postale". si preferi` allora credere frettolosamente all`incidente. ma adesso le domande di un improvvisato detective del passato giocano una specie di partita con un partner invisibile (e` il caso, o una regia sapiente che lo guida?) che risponde, disseminando ogni volta indizi, messaggi, incontri casuali, fotografie. e a ogni mano della partita prende corpo la trama di una faida bisecolare tra due famiglie.

"quello di gente in aspromonte e` un mondo arcaico... un mondo chiuso, primitivo, elementare, dove i rapporti sociali erano duri, anzi spietati e le ingiustizie profonde. ma esso possedeva anche i suoi valori, una sua bellezza, le sue segrete dolcezze... percio` se su di esso non c`e` da piangere, dice alvaro, bisogna tuttavia custodirne generosamente la memoria. ed e` percio`, anche, che quello descritto in gente in aspromonte e` un mondo severamente giudicato, ma in pari tempo amorosamente rivissuto, in un perpetuo ondeggiamento dei sentimenti, in un continuo oscillare tra il moralismo e il lirismo e in un altrettanto continuo contrasto tra l`uomo moderno e l`antico che convivevano in alvaro.














Emi 1998.