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due sposini in luna di miele si svegliano presto, fanno l`amore e si abbracciano in attesa di uno spettacolo indimenticabile... un seducente artista dell`imbroglio incappa in un affare che promette molti soldi facili... un venditore di case-mobili sta per fare un contratto da favola, soprattutto alla luce di un imminente disastro... un ex-studente in legge si appresta a dare la caccia a una vipera del gabon...

henri butron, piccolo delinquente sfaticato e buono a nulla, fa tutto quel che puo` per mettere paura al mondo. ma continua ad annoiarsi, malgrado donne, furti, aggressioni, un po` di guerra d`algeria e un po` d`attivismo di estrema destra. cos[, quando una giornalista, madre di una sua compagna occasionale, gli propone di scrivere a quattro mani un articolo sulla sua vita, butron accetta. e in casa della sua biografa incontra uno strano gruppo di africani. loro hanno bisogno di una mano per organizzare qualcosa in grande stile, e butron ha bisogno di azione...

come nasce la poesia? di quale misterioso lavoro e` l`esito? e qual e` il suo compito? chiunque si sia posto, almeno una volta, domande del genere potra` finalmente trovare in queste interviste - che coprono l`intero arco della vita di brodskij in esilio, dall`inizio degli anni settanta fino a poche settimane prima della morte improvvisa, avvenuta a new york nel 1996 - risposte di un`audace limpidezza. scoprira` cosi` che la poesia e` "uno straordinario acceleratore mentale", "lo scopo antropologico, o genetico" della nostra specie, e che non vi e` strumento migliore per "mostrare alla gente la visione reale della scala delle cose". scoprira`, poi, che quelli che ha sempre ritenuto imperscrutabili artifici tecnici - gli schemi metrici ad esempio sono in realta` "formule magiche", "magneti spirituali", capaci di incidere profondamente sulla poesia, al punto che un contenuto moderno espresso secondo una forma fissa (un sonetto, per intenderci) puo` sconvolgere quanto "una macchina che sfreccia contromano in autostrada". per di piu` brodskij sa illuminare anche il lavoro dei poeti che amava - auden, frost, kavafis, mandel`stam, achmatova, cvetaeva, milosz, herbert, per limitarci ai contemporanei - con una lucidita` mai disgiunta da una vibrante partecipazione: "non mi capita spesso di leggere qualcosa che mi dia una gioia cosi` intensa come quella che mi da` auden. e vera gioia, e con gioia non intendo un semplice piacere, perche` la gioia e` qualcosa di molto oscuro".

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