
quando clara nasce, il suo destino e` gia` segnato: nel suo nome la bambina porta il ricordo di un`altra clara, la giovane sorella della madre che e` scomparsa tragicamente, lasciando il marito luigi per sempre legato a una felicita` perduta. spinta quasi inconsapevolmente dall`amore che prova per lo zio luigi, si sostituisce al ricordo della moglie, ne ripropone l`immagine, ne ripete gli atteggiamenti e le parole, ne indossa i vestiti fino a diventare il doppio vivente dell`altra clara. cosi`, offrendo il suo corpo e la sua mente, come un`altra se stessa consuma in una rapida fiamma il fuoco che la distrugge.


per le strade di parigi, "la citta` piu` carnale che ci sia", passeggiano instancabilmente un mite "flaneur" (ma la sua mitezza e` un`insidiosa forma di seduzione) e una bionda diciannovenne tedesca, che dovrebbe migliorare il suo francese. lotte vuole scoprire la "vera vita" della citta`, e il suo accompagnatore non chiede di meglio che iniziarla. parigi sta vivendo un ultimo momento di inconsapevole felicita`, poco prima che scoppi la grande guerra. e il "flaneur" la osserva come se gia` stesse per inabissarsi. cosi` comincia una storia su cui paradossalmente sappiamo oggi piu` di quanto sapesse il suo autore nel 1920. il "flaneur" e` franz hessel, che sara` jules in "jules et jim" di roche` e lotte sara` kate.



nel racconto del grande storico andre` vauchez, la straordinaria modernita` di caterina da siena. in rottura con la famiglia e con tutti gli affetti `carnali`, pur convinta sostenitrice della superiorita` della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere piu` libera ed efficace nella sua azione a favore della chiesa e della sua riforma. favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione innovativa, insieme a quella di altre donne coeve, ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell`occidente, aprendo la strada a un `cattolicesimo al femminile`.