

se noi donne fossimo umane, saremmo trasportate come merce pronta a essere venduta dalla thailandia al bordelli di new york? saremmo date in sposa ai sacerdoti, in cambio di denaro per espiare i peccati della nostra famiglia, o per migliorare le prospettive terrene della nostra famiglia? ci sarebbe impedito di imparare a leggere e a scrivere? avremmo cosi` poca voce in capitolo nelle deliberazioni pubbliche e nel governo del paesi in cui viviamo? saremmo sessualmente molestate all`interno delle nostre famiglie? saremmo stuprate durante i genocidi per terrorizzare, espellere e distruggere le nostre comunita` etniche, o stuprate durante la guerra non dichiarata che si svolge ogni giorno e in ogni paese del mondo nel cosiddetto tempo di pace? e, se fossimo umane, e queste cose accadessero, non ci sarebbe nulla da fare in proposito?": catharine a. mackinnon non ha dubbi, quel che accade alle donne ha poco a che fare con i diritti umani e c`e` ancora moltissimo da fare, perche` nonostante i buoni propositi e le normative, la societa` resta sessista e a molte, troppe donne e` negata la dignita` oltre che l`eguaglianza. mackinnon, avvocatessa e ordinaria di diritto alla university of michigan law school e` da decenni impegnata a modificare un diritto che riflette il potere maschile. questa raccolta di scritti copre un ampio spazio temporale, dai primi anni `80 fino al 2000.

benevolo addita i perversi meccanismi, da lui direttamente sperimentati nella propria attivita` professionale, che hanno portato al degrado della citta` e del territorio in italia, e argomenta le correzioni necessarie per rovesciare questo stato di cose. i principali punti presi in esame sono tre: l`assenza di una pianificazione territoriale; gli strumenti disponibili per il controllo pubblico delle trasformazioni; e la verifica conclusiva, cioe` il recupero della bellezza.






"in italia il canto costante e` che il lavoro `non c`e``: pero` e` lo stesso paese dove si chiede di lavorare gratis o senza tutele. il tutto con spaventevoli ricadute culturali sul lavoro come merce degradata, una svalutazione umana e professionale che riguarda tutti. marta fana ci racconta non solo i numeri del lavoro, gia` deprimenti, ma la sua perdita di qualita`. non e` un libro per economisti, questo combattivo pamphlet, ma un libro per lavoratori." (alessandro robecchi, "il fatto quotidiano")