


karl r. popper (1902-1994) ha posto al centro della propria riflessione il carattere intrinsecamente fallibile della nostra conoscenza. a suo modo di vedere, l`edificio della scienza non poggia su un solido strato di roccia ma eleva l`ardita struttura delle proprie teorie sopra una palude. nel corso di oltre sette decenni di riflessione, popper ha saputo elaborare una visione del mondo coerente, rigorosa e insieme instabile, che vede nella continua lotta con i problemi il senso e lo scopo della vita stessa. la sua filosofia offre una terza via fra due opposti approcci autoritari alla scienza e alla societa`, il dogmatismo e il relativismo. ci presenta una visione entro cui la conoscenza scientifica riesce a essere oggettiva e razionale senza per questo presentarsi come una conoscenza certa. la caratteristica fondamentale del pensiero di popper - la chiave per comprenderne le idee in tema di oggettivita` e di razionalita`, ma anche di politica e di societa` - e` che esso non considera la conoscenza come una forma di credenza giustificata. nella sua opera principale, logica della scoperta scientifica (1935), popper denuncia gli errori di ogni tentativo teso a dare un fondamento alla nostra conoscenza e descrive la scienza come empirica ma non induttiva, suscettibile di controllo e di conferma ma mai certa.