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	c`e` una casa rosa in cima a una collina a meta` tra varese e la svizzera, in cui sono nate storie cosi` incredibili da farla sembrare incantata. in quelle stanze, o passeggiando tra i boschi vicini, il suo unico inquilino ha immaginato per oltre quindici anni contro-passati in cui l`austria vince la prima guerra mondiale prendendo alle spalle l`esercito italiano attraverso le alpi, presenti paralleli in cui il papa lascia san pietro per trasferirsi nella periferica zagarolo, un pianeta terra da cui tutta l`umanita` - fatta eccezione per uno - si volatilizza nell`arco di una notte. tra le sue fantasie di romanzi e i continui rifiuti ricevuti dal mondo editoriale, guido morselli ha composto anche decine e decine di racconti: brevi e levigati componimenti, dotati della stessa grazia e bellezza delle acque del lago che guardava dalla finestra. al pari del resto della sua produzione, pero`, questi testi sono rimasti a lungo in un colpevole oblio, rinchiusi tra le pagine dei suoi quaderni o tra quelle di riviste i cui nomi sono ingialliti, condannati a non essere letti e ad alimentare la malinconia del loro autore. "gli ultimi eroi raccoglie" per la prima volta tutti i racconti di guido morselli, narrazioni in cui, come solo nelle sue opere piu` alte, la sua invenzione si libera, dando vita a realta` alternative e a commoventi ritratti umani: da un mussolini che si trasforma per amore in leader democratico all`incontro fra pio xii e uno stalin che vuole sostituirlo con un sosia; dall`ultima grottesca resistenza di un gruppo di soldati nazisti fuggiti da un manicomio a un comico tentativo di far finanziare agli americani l`unita` d`italia. fantasmagorie proiettate sul muro da una lanterna magica, la cui luce ci permette di osservare per una volta, una volta ancora, l`abbacinante talento di un maestro nascosto.
la raccolta di versi di uno dei piu` grandi scrittori del novecento, l`autore della trilogia "i sonnambuli" e del romanzo epocale "la morte di virgilio" nel 1945, a new york, hermann broch pubblica uno dei romanzi capitali del secolo, di sempre, la morte di virgilio. l`irruzione onirica - nel 1931 broch aveva terminato la trilogia "i sonnambuli" - e l`irrompere di tutti i generi, un`autentica esplosione etica, rende quel libro inclassificabile: alcune parti, in effetti, non sono piu` prosa ma monologo in versi, poesia. di "sostanza poetica della morte di virgilio" parlo`, per altro, ladislao mittner, introducendo la versione italiana del capolavoro. broch ha punteggiato la sua disciplina letteraria di poesie: dal 1913 alla morte. si tratta di versi occasionali, sagaci, rapaci, spesso abissali, che costituiscono un canzoniere sorprendente.
febbraio 1922: improvvisamente, d`assalto, la poesia occidentale si compie. nel maniero di muzot, in svizzera, nell`arco di venti giorni, rainer maria rilke, scrive i sonetti a orfeo e risolve le elegie duinesi, a cui lavorava da dieci anni. sembra una rivelazione, l`attimo perfetto, incuneato come una perla nell`anno memorabile: nel `22 vengono ideati alcuni capolavori senza tempo - l`ulisse di joyce, la terra desolata di t.s. eliot, il castello di kafka -, muore marcel proust. rilke, l`autentico asceta dell`arte, aveva preparato con dedizione quel momento: nel 1919 si congeda dalla figlia, dagli amici, dal tempo; dal 1921 sale a muzot, donatogli da un ammiratore, werner reinhart. le lettere, qui in una selezione curata da franco rella, sono il modo con cui il poeta comunica con il mondo, costituiscono uno degli epistolari piu` vertiginosi della storia della letteratura. e un libro per chi ama gli epistolari mozzafiato e ha un animo lirico, un libro che insegna a vivere poeticamente, in obbedienza al proprio destino.
 
	come si sa, piero chiara, tra i grandi narratori italiani del novecento, fu "casanovista per amore della ricerca e per simpatia verso quell?altezzoso e qualche volta difficile personaggio che fu il casanova". riteneva il fantomatico viveur veneziano, autentico alchimista del verbo, "uno straordinario narratore, il piu importante del settecento europeo", capace di dotare di sfrenato estro i suoi scritti. dagli anni sessanta, chiara miro a raccogliere le poesie del sommo seduttore, che costituivano l?altra parte - remota, esoterica, dionisiaca - della sua avventurosa autobiografi a. le poesie in italiano, in veneziano e in francese, per lo piu occasionali, brulicano d?ingegno, dardeggiano di baci, sono, in effetti, il sigillo di una poetica della gioia, esprimono il gusto del vivere incomparabile. e il libro perfetto per chi vuole lasciarsi conquistare dal casanova poeta, che seduce con la ricchezza della lingua e con la sua personalita, sorprendente e di grande attualita.
