
"prima di ogni altra cosa va detto che queste immagini sono indimenticabili al piu` alto livello dell`arte fotografica. e non e` difficile comprendere perche` il ritrovamento delle lastre fotografiche di colui che era stato sino a quel momento un ignoto fotografo operante a new orleans nei primi anni del secolo costituisca una stupefacente scoperta e un arricchimento della inesauribile storia della fotografia. ottantanove lastre fotografiche in differenti stadi di corrosione, di deterioramento e di disfacimento furono il tesoro che lee friedlander scopri` nella new orleans dei tardi anni cinquanta, e che in seguito acquisto`. quando, nel 1970, una selezione di superbe riproduzioni di quelle lastre, ingegnosamente sviluppate da friedlander, fu pubblicata dal museum of modern art, il libro divenne immediatamente, e legittimamente, un classico. molto, in queste immagini, testimonia il gusto dell`epoca: un`aura da bassifondi; la provenienza pressoche` mitica (storyville); l`aspetto informale, antiartistico, che si accorda con l`anonimia virtuale del fotografo e quella reale delle sue modelle; il loro status di objets trouve`s, come un dono del passato." (dall`introduzione di susan sontag)



Quando, tre anni fa, uscì Post Pop Depression, Iggy Pop dichiarò che quello sarebbe stato probabilmente il suo ultimo album.Dato che sentiva di non avere più le energie necessarie per intraprendere nuovamente lo sforzo di realizzarne un altro.Invece, Iggy ha smentito sé stesso.Free è un disco diverso, un album anomalo.Non è inseribile nel solco dei dischi più rock del vecchio leone, ma è un lavoro intimista, basato su suoni succinti, atmosfere interiori e qualche tocco anche jazzato.Un disco di indubbio spessore, tanto piacevole, quanto inatteso. Digipack limited edition.
Un disco diverso e coraggioso, che ci mostra un Iggy Pop ancora volutamente creativo.