"lungi dall`essere poco teatrale, re lear puo` ben dirsi l`opera piu` teatrale di shakespeare, e cio` nel senso che in essa il linguaggio del drammaturgo raggiunge la sua piu` alta, e specifica, intensita` ed espressivita`. ne` poteva essere diversamente. nel dramma, composto intorno al 1605 (poco dopo l`0tello e pressoche` contemporaneamente al macbeth) e dunque nel momento in cui piu` profonda era la sua riflessione sull`uomo e sulla sua condizione, shakespeare crea un linguaggio la cui `teatralita`` e` suprema perche` suprema e` la funzione che ad esso viene affidata; un linguaggio che, volendo esplorare e conoscere il movimento e le ragioni della vita, ha cosi` approfondito e arricchito le proprie specifiche risorse e qualita` da aver bisogno, come mai prima, del proprio elemento naturale, il teatro." (dalla prefazione)
perche` gli amanti si promettono cose che non possono mantenere e fanno voti d`amore a cui non credono? e come questo determina il senso di colpa di chi non corrisponde all`amore, la tendenza all`idealizzazione dell`amore e del sesso, la sorta di metodologia dell`amore per la volonta` di prevedere il futuro di una relazione, senza stare a indagare il passato degli individui? secondo l`autrice e` nel passato che vanno cercate le condizioni che determinano il presente, nel rapporto dei bambini con i genitori e con il mondo adulto in genere, nella sua scoperta della possibilita` di mentire e di essere ingannati, della non necessaria corrispondenza tra parole, codice linguistico e atti.
a dispetto di quanto ci raccontano le antologie scolastiche, dante rideva eccome. e bisbocciava mezzo ubriaco in osteria sfidando gli amici con rime poco ortodosse ispirate alle loro mogli. petrarca, saputello e sempre roso dall`invidia, era amico di quel simpatico sporcaccione di boccaccio, che amava le donne carnose e carnali e a loro dedicava le sue novelle. amava le donne, soprattutto se sposate, anche foscolo, che con quella sua aria imbronciata e irrisolta le conquistava una dopo l`altra. e se in molti sogghignano anche solo a sentir parlare del rapporto fra pascoli e la sorella, forse pochi sanno che il "fanciullino" giovanni si trasformo` in un detective da fiction televisiva per risolvere il giallo della cavallina storna. e, infine, il dubbio che ha tormentato generazioni di studenti: d`annunzio, poi, quella costola se la tolse davvero? in queste pagine ci sono tutti i big della storia della letteratura italiana, piu` qualche gruppo nelle nuove proposte, come i comico-realisti, i futuristi, gli scapigliati. uno dopo l`altro, i grandi autori studiati a scuola vengono raccontati nei loro aspetti piu` insoliti e quotidiani, tirati giu` per la giacchetta dal piedistallo e messi in mutande, fino a farli sembrare magnificamente simili a noi. e fra un aneddoto e una battuta, la passione per la letteratura finisce per travolgere il lettore proprio nel bel mezzo di una risata.
l`ultimo verso della canzone piu` famosa di toto`, "malafemmena" racchiude l`essenza della sua storia d`amore con la bellissima moglie diana. il principe antonio de curtis ebbe una vita sentimentale tumultuosa, da autentico sciupafemmine, ma amo` profondamente una sola donna, diana, madre della sua unica figlia, liliana. il loro legame fu intenso e passionale, e porto` entrambi a commettere follie e a infrangere ogni tabu`. quando si conobbero, toto` aveva piu` di trent`anni ed era gia` un attore abbastanza noto, mentre diana, appena quindicenne, viveva in un collegio di suore a firenze. qualche mese dopo il loro primo incontro la ragazza fuggi` dal convento per raggiungere l`amato a roma. da quel giorno, tra liti e riconciliazioni, i due vissero un rapporto fatto di attrazione fisica, complicita`, tenerezza, ma anche conflittuale, avvelenato dalla gelosia di toto`. basti pensare che, nel timore di essere tradito, nel `39 chiese e ottenne il divorzio in bulgaria, pur continuando a vivere con la moglie: il suo modo surreale per esorcizzare l`incubo delle "corna", in una situazione parossistica e distruttiva per entrambi, destinata a concludersi con un addio, anche se il ricordo del loro grande amore li tenne sempre uniti. tanto che diana, scomparsa nel 2006, nei suoi ultimi anni visse nel ricordo di quel marito adorato, odiato, tradito e amaramente rimpianto. liliana de curtis, con matilde amorosi, ha voluto raccontare la storia d`amore dei genitori.