semiperiferia milanese. sembra una storia di ordinaria follia metropolitana. un`ingiunzione di sfratto ha un esito drammatico: l`inquilino si barrica in casa e spara sulla polizia. pur di non abbandonare l`abitazione, alla fine si uccide, ma prima dell`ultimo gesto disperato ha un lungo colloquio con un giornalista a cui racconta la sua storia. reso folle da rovesci esistenziali il protagonista aveva trasformato la sua casa in un sacrario, dove accatastava miseri oggetti quotidiani dotati per lui di un valore simbolico, tutte tracce di desitini perduti e senza senso che lui ricostruisce come in una realta` alternativa. gli e` fedele compagno un extracomunitario nero, anche lui un relitto sperduto, un senza destino.
sospesi tra storia e invenzione in un medioevo che sembra vero, sono qui raccolti in un unico volume tre romanzi di laura mancinelli, in cui l`autrice approda a una visione fantastica e ironica della tradizione e della societa` medievale. "i dodici abati di challant", dove, in una cornice di ironia mondana e gaudente, dodici monaci ricevono l`incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castita`. "il miracolo di santa odilia", immagine della vita che si afferma in chiave religiosa, ma non trascendente, attraverso la storia di due odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e bella. e infine, conclusione ideale di questa metafora, "gli occhi dell`imperatore", dove una contessa piemontese, un cavaliere-musico-poeta e l`imperatore federico ii, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti, che e` anche un intreccio di entusiasmo, rassegnazione e senso del destino.
eloisa e abelardo: una coppia indimenticabile vissuta nel secolo di tristano e isotta. la loro storia, che ha conosciuto travisamenti e misconoscimenti, e` qui ricostruita con rigore attraverso la suggestiva lettura del loro epistolario, in grado di mostrare i due volti dell`umanita` medievale: un confronto tra passione e filosofia, fede e ragione, vissuto in una la cui tensione e densita` restano fuori del comune e percio` altamente emblematiche. lo stile vivace di re`gine pernoud assume come sfondo il secolo xii, caratterizzato da un clima di febbrile ripresa degli studi e da ideali di riforma monastico-religiosa. e inoltre la stagione dell`amor cortese, degli scontri fra eresia e ortodossia, quando l`arte romanica ormai pienamente sviluppata cede il passo ai primi tentativi di . il desiderio di assoluto si snebbia e si umanizza, fornendo le strutture per le grandi somme teologiche della scolastica. l`amore fra eloisa e abelardo e` dunque la storia di due amanti che la vita separa e spinge verso una prospettiva di rinuncia. ma anche dalla privazione l`amore, in un alternarsi di luci e ombre, finisce per trionfare conducendo alla santita`.
simona e` morta ma non ha nessuna intenzione di svanire e di essere dimenticata da suo marito e da sua figlia. con determinazione e ironia, il suo fantasma si aggira in scena attivando pensieri ed emozioni. "la vita ferma" e` un testo sul lutto, sul dolore e sullo svanire del dolore, sul senso di mancanza che permane oltre l`attenuarsi del ricordo. daria, invece, e` una donna non piu` giovane che lotta contro la depressione, tra l`incudine e il martello di una figlia (che talvolta in scena si trasforma nella sua psicanalista) e di una madre. un testo che gioca sul filo schizofrenico di una quotidianita` tutta frigorifero e lavatrice e dialoghi coltissimi a partire da citazioni di onetti o wittgenstein.

la storia di hamas va oltre gli stretti confini della striscia di gaza: e` una storia che nasce nei campi profughi dei palestinesi in fuga dal 1948, dai loro figli e i loro nipoti. e una vicenda che parte dai fratelli musulmani ed e` una storia che, per certi versi, nasce dalle ceneri di un`altra guerra combattuta da israele, quella nel libano del 1982: quando l`olp fu indebolita dalla campagna militare di ariel sharon, gli allora ragazzi islamisti si dissero che era ora di "entrare nella resistenza" e uscire dalle moschee dove stavano imparando a essere dei devoti musulmani. cosi` nacque hamas, spinta dai sassi della prima intifada. poi venne il massacro di hebron a opera di un colono radicale e dopo quaranta giorni il primo attentato suicida compiuto da hamas dentro israele. cominciava la tremenda stagione degli attentati, la stagione del terrorismo suicida, che avrebbe scosso per anni le citta` israeliane. chi c`e`, cosa si nasconde dietro le parole, i proclami, gli attentati, i programmi elettorali? chi sono gli uomini e le donne di hamas? perche` hanno scelto di entrare in un movimento che e` rimasto in gran parte clandestino anche quando e` entrato nella stanza dei bottoni dell`autorita` nazionale palestinese? e perche` hamas ha deciso di concorrere per il potere? attraverso le voci, i documenti e le impressioni di una testimone diretta degli ultimi anni di vita di hamas, i capitoli di una storia non detta. oltre le semplificazioni dell`informazione e della politica.