
Al suo secondo album, 1999, Strohm ha raggiunto, in modo inequivocabile, il suono e gli equilibri del suo maestro: John Mellencamp.
nel corso dei lunghi soggiorni presso la dimora del nonno, nella contea di sligo dell`irlanda occidentale, il piccolo yeats ascolta le storie misteriose, le ballate e le fiabe legate alle gesta degli abitanti del regno fatato. dall`inesauribile arca di leggende, miti e simboli del folclore celtico, germogliera` poi il denso simbolismo della sua poesia che fornisce una delle sue prove migliori fin da questa giovanile raccolta, apparsa in prima edizione nel 1893. con assoluta levita` yeats tratta la suggestione di cui sono fatti i sogni rendendo appieno il fascino evocativo delle creature immateriali, il mormorio dei folletti, le nebbie del crepuscolo, il cielo stellato.
il romanzo, attraverso il doppio binario delle confessioni dei due protagonisti, un uomo e una donna - un ingegnere e una suora - delinea un rapporto problematico e delicato senza ambiguita`, frutto di una diversa e profonda esperienza spirituale.
albert einstein (1879-1955) si staglia come il massimo fisico del novecento; sulla sua figura (persino sulle sue faccende sentimentali) e sulla sua opera non cessano di uscire lavori di ricerca e di sintesi. questa introduzione a einstein affronta l`argomento in maniera originale: seleziona i tre grandi temi dell`opera einsteiniana, vale a dire la teoria della relativita` ristretta, la teoria generale della relativita` e la teoria quantistica, e li illustra partitamente collocando ciascuno anche all`interno del tracciato biografico e scientifico di einstein. ne viene cosi` un testo dove i risultati del lavoro di einstein sono meglio messi in risalto e seguiti nel loro sviluppo.
i greci hanno inventato la liberta`, la filosofia e la democrazia e dunque, si sostiene, sono all`origine della civilta` odierna. ma e` davvero cosi`? capovolgendo questo luogo comune, marcel detienne, storico e antropologo della grecia antica, mostra come il vincolo che collega la cultura occidentale al pensiero dei greci non vada cercato in una presunta "identita`" tra gli antichi e gli uomini moderni. al contrario, e` opportuno e piu` produttivo sforzarsi di capire le differenze: proprio la riflessione su questa distanza consentira` di conoscere il senso che il passato e la sua eredita` hanno.
dopo i saggi generali sulla psicoanalisi il secondo grande indirizzo di pensiero di sigmund freud e` stato rivolto alle ricerche antropologiche e sociologiche, la cui prima fioritura sono proprio gli studi poi confluiti nell`importante affresco di "totem e tabu` (1912-13)", fino alle successive analisi dell` (1921). in questi scritti freud dimostra in modo definitivo la fecondita` della teoria psicoanalitica applicata anche a sfere effettivamente lontanissime dal suo terreno d`origine. dal concetto di sacro (totem) a quello di proibito (tabu`) fino alle motivazioni profonde che inducono gli individui a comportarsi nella massa in modo diverso da come si comporterebbero isolatamente. in questo volume sono raccolti i due testi principi di questo importante filone di opere.
in una nuova traduzione, il romanzo che dostoevskij stava scrivendo al momento del suo arresto per mano della polizia zarista. le prime tre parti di vennero pubblicate all`inizio del 1849: a fine aprile dostoevskij fu arrestato, condannato a morte, graziato mentre gia` si trovava sul patibolo. a cio` seguirono la deportazione, i lavori forzati, il confino: dieci anni nel buio della steppa, a cercare la luce; dieci anni dai quali dostoevskij fece ritorno profondamente mutato, colmo di nuove idee, nuove passioni e intuizioni. le altre parti del libro non vennero mai scritte: l`aprile del 1849 segno` davvero la cesura fondamentale della creativita` dostoevskiana. dopo, nulla sarebbe piu` stato lo stesso, nulla di quanto prima era stato progettato sarebbe piu` stato realizzabile. ci si offre cosi` come straordinario esempio di un`opera "di confine" tra due mondi, con pagine di impressionante efficacia, di sconvolgente verita`, che preludono ai grandi romanzi del periodo maturo. netocka e` l`esclusa, e` colei che non e` invitata al banchetto della vita, e che dal suo cantuccio e` destinata a scrutare il mondo, degli adulti di casa prima, degli estranei di fuori poi. un dostoevskij al femminile, dunque, che pero` intreccia all`analisi del mondo interiore della bambina le tematiche tipiche del suo primo periodo, quello a suo modo "romantico", nel quale ragiona ancora sul ruolo dell`artista.