
il racconto abbraccia due secoli, due sponde dell`atlantico e cinque generazioni di una dinastia ebraica in cui tutto e` smisurato: vitalita`, ricchezza, lusso, inclinazione al piacere in ogni sua forma. ma nessuna grande famiglia e` senza macchia, e la macchia dei gursky si chiama solomon, rampollo in disgrazia che pare essere stato presente, come zelig piu` o meno negli stessi anni, in tutti i momenti cruciali del ventesimo secolo - la lunga marcia, l`ultima telefonata di marilyn, le deposizioni del watergate, il raid di entebbe. solomon rimarrebbe tuttavia un mistero, se della sua fenomenale parabola non decidesse di occuparsi il piu` improbabile dei biografi, moses berger, ex ragazzo prodigio rovinato dal rancore e dall`alcol.

si tratta di "un viaggio con chatwin alla scoperta di chatwin": forse mai come in questo libro (soprattutto nelle notizie autobiografiche e nella lettera al suo editore tom maschler) chatwin e` stato prossimo a rivelare che cosa stava al fondo del suo essere e della sua inquietudine di uccello migratore, devoto per istinto alla "alternativa nomadica". ma perche` il nomadismo puo` proporsi come alternativa alla cosiddetta civilta`? le risposte si delineano di pagina in pagina attraverso scritti che abbracciano vent`anni di vita breve, intensa, errabonda, dal 1968 al 1987, e rispecchiano le varie incarnazioni di chatwin: esperto d`arte e archeologo, giornalista, esploratore e narratore. sono racconti brevi, storie e schizzi di viaggio, ritratti.

maurizio vitta offre un`introduzione storico-estetica alle rappresentazioni dello spazio che ci circonda e ai diversi paesaggi che hanno fatto da sfondo alla storia dell`umanita`: dal paesaggio del mondo classico (le piramidi, babilonia, il giardino delle esperidi, omero, virgilio...) a quelli dell`apocalisse, delle mille e una notte, o danteschi; dal paesaggio di guerra di goya e napoleone alla pittura impressionista o la land art; da san pietroburgo e la parigi di haussman a ground zero o il museo guggenheim di bilbao fino alle foto delle vacanze o il cinema. una storia a 360 gradi dello scenario nel quale si svolge e si fissa la nostra esistenza.

anand e nisha vivono felici nella valle d`argento, dove stanno studiando per apprendere le varie arti magiche che gli consentiranno un giorno di diventare guaritori come il loro amato maestro abhaydatta. un giorno anand ha una visione paurosa e premonitrice: una povera donna di un villaggio remoto dell`india chiede disperatamente aiuto per liberarsi dallo spirito malvagio che ha soggiogato gli abitanti. abhaydatta riceve l`incarico di partire per questa pericolosa missione e, pur contravvenendo agli ordini, anand decide di non lasciarlo solo. in compagnia di nisha e della conchiglia magica, i due attraversano un portale magico e affrontano un viaggio nel tempo e nello spazio. vengono catapultati in un`epoca lontana, nel bengala dei nawab musulmani, dove assumono identita` diverse da quelle originarie e dove tutto sembra obbedire a leggi inconsuete. per sconfiggere il male che minaccia di distruggere il regno del passato e il villaggio del presente, sara` necessario l`aiuto di un altro oggetto magico, uno specchio, e la collaborazione inattesa di un giovane principe. e naturalmente servira` tutta la forza e il coraggio di cui anand e i suoi compagni di avventura sono capaci.



la storia di un uomo - prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una citta` della provincia normanna - raccontata con precisione chirurgica, senza compatimenti ne` miserabilismi, dalla figlia scrittrice. la storia di una donna che si affranca con dolorosa tenerezza dalle proprie origini e scrive dei suoi genitori alla ricerca di un ormai impossibile linguaggio comune. una scrittura tesissima, priva di cedimenti, di una raffinata semplicita` capace di rendere ogni singola parola affilata come un coltello. il posto e` un romanzo autobiografico che riesce, quasi miracolosamente, nell`intento piu` ambizioso e nobile della letteratura: quello di far assurgere l`esperienza individuale a una dimensione universale, che parla a tutti noi di tutti noi.