


l`opera di nietzsche ha toccato il secolo di vita. se la riabilitazione del filosofo dell`"eterno ritorno" e della "volonta` di potenza" si deve ai filologi che ne hanno ricostruito i testi nella loro integralita` e agli storici che ne hanno rivisitato la vita, in questo libro safranski cerca di andare oltre, presentando la biografia del pensiero di nietzsche, che dichiaro` di voler diventare il poeta della sua vita per mezzo del proprio pensiero.


un volume totalmente dedicato a riprendere e approfondire i contenuti di un altro testo dell`autore, "perche` la chiesa". al centro della trattazione e` la natura dell`esperienza della chiesa, riconosciuta come realta` di salvezza, come la continuita` della presenza di cristo nel tempo. domande decisive per sorprendere la natura e l`autocoscienza della chiesa in questo momento storico: quale e` la missione della chiesa verso l`uomo terreno? come e` possibile affermare che la chiesa e` il luogo della certezza e della chiarezza sui significati ultimi dell`esistenza? che nesso c`e` tra un`esperienza di comunionalita` e il destarsi dell`io? davvero la chiesa e` luogo di unita` e pace per la vita dell`uomo?

la liberta` italiana, nelle repubbliche del tardo medio evo, nel risorgimento e nella lotta antifascista, e` stata opera di uomini e donne religiosi. molti di loro avevano una sincera fede cristiana, spesso lontana o in aperto contrasto con l`insegnamento della chiesa cattolica. altri non credevano in alcuna religione rivelata, ma furono credenti, apostoli e talora martiri di altre religioni, che essi chiamarono "religione del dovere" o "religione della liberta`". gli uni e gli altri furono persone religiose perche` vissero la vita come missione, vale a dire come dedizione a un ideale morale: l`ideale della liberta`, il chierico obiettera` che vera religione e` soltanto quella che afferma, sulla base di una rivelazione, l`esistenza di un dio trascendente. qualche laico protestera` che non c`e` bisogno di chiamare "religione" la devozione a un ideale morale. alla critica del chierico e` facile rispondere che il suo argomento e` arrogante e irrilevante: arrogante perche` pretende di dire a chi ha vissuto per la religione del dovere o per la religione della liberta` che la sua non e` vera religione; irrilevante perche` la sua protesta non cambia il dato storico che ci furono in italia uomini e donne che vissero secondo quelle religioni che egli considera non vere. analoga risposta vale per il laico poco avveduto: e` un fatto storico che ci furono persone che si sentirono religiose perche` vissero con devozione assoluta l`ideale morale della liberta`.








sono molti, e variegati, i temi affrontati in questa straordinaria raccolta di saggi: dalla stregoneria al divieto di conoscere cio` che sta in alto, inteso letteralmente e metaforicamente; dalle pitture erotiche di tiziano all` di freud, interpretato come un lupo mannaro mancato; da aby warburg e i suoi continuatori all`intreccio tra riflessioni sul mito e ideologia nazista negli scritti di georges dume`zil. che cosa lega ricerche cosi` distanti tra loro? la prefazione alla prima edizione insisteva sulla morfologia, usata . e alla morfologia si ritorna, in una prospettiva diversa, negli scritti inediti che ora si aggiungono, imperniati sulla nozione di (e percio` riproducibile) che era stata proposta in spie. radici di un paradigma indiziario. in questa nuova edizione ginzburg rilegge il libro anche a partire da un tema fondamentale che, almeno in apparenza, in spie mancava: il rapporto tra indizi e prove. e lecito supporre (come aveva fatto, in passato, lo stesso autore) che la ricchezza cognitiva degli indizi avesse indotto a trascurare l`importanza delle prove? un dubbio da avvocato del diavolo, che ha portato a riesaminare da un`angolazione inattesa la sequenza che, partendo dalla triade morelli-freud-sherlock holmes, proietta il lettore da un lato verso i cacciatori del neolitico, dall`altro verso il presente. e un invito a trasformarsi in cacciatori di indizi, per cercare di rispondere a questa e ad altre domande.