il precario e l`irripetibile sono le certezze assiali, le leggi maggiori del nostro vivere. l`implacabile determinismo che ci governa fa dell`esistenza una ka`torga, un castigo inflitto gia` prima della colpa, una condanna senza riscatto. ma v`e` qualche barlume consolatorio nelle pieghe d`un tale universo illusionslos? solo l`affetto materno e il candore dell`irrevocabile infanzia. l`effigie della madre ritorna in parecchie pagine di holan, come simbolo di salvazione. la plumbea tetraggine dell`universo d`altronde non toglie che holan si lasci stupire dal miracolo per lui si identifica con la poesia, perche` solo la poesia ha virtu` carismatiche.
e` una raccolta di poesie di gianni d`elia (nato a pesaro nel 1953). la raccolta riunisce le poesie scritte negli anni 1988-91.
l`introduzione di giulio ferroni chiarisce in che senso la poesia di cacciatore rinvii a un orizzonte manieristico e barocco, configurandosi come una poesia-pensiero insieme metafisica e antimetafisica, in cui l`uso del vario repertorio di artifici metrici, retorici e strutturali non e` mai gratuito, ma sempre finalizzato a colpire la sostanza profonda della lingua, a riprodurre anche sul piano stilistico il nucleo tematico che percorre l`intera produzione poetica di cacciatore: il gioco di trasmutazione incessante in cui e` presa la realta`.