san francisco, autunno 1960. samuel hamilton, aspirante giornalista che tira a campare vendendo inserzioni pubblicitarie, non puo` credere ai propri occhi: reginald rockwood iii, compagno di mille bevute, si e` ucciso gettandosi sotto un tram. reginald, lo sciupafemmine, il giramondo bonvivant, fissato per sempre in un necrologio sulle pagine di un giornale nel suo inappuntabile smoking. la sua morte improvvisa getta pero` una nuova luce sulla sua vita: chi era davvero, reginald? perche` qualcuno dice di aver visto un losco orientale spingerlo sotto al tram? e stato davvero un suicidio? dal loro tavolo di vecchi habitue` al camelot bar prende quindi avvio l`indagine di samuel che, con le dritte di melba, la roca proprietaria del locale, e di mastro bob, il mago piu` disperato di pacific heights, lo portera` nei vicoli di chinatown, misteriosa citta` nella citta` dove in pochi parlano inglese e molti sono i segreti da nascondere, fino all`antica erboristeria del venerabile signor song. a quanto pare, nella sua bottega le antiche giare non custodiscono solo erbe medicamentose... intanto, altrove, al numero 838 di grant avenue, l`affascinante virginia dimitri, indossato un vestito di seta nera e un filo di perle, prepara nei minimi dettagli l`incontro con xsing ching, il famoso esperto d`arte cinese...
quando, alla fine del secondo pannello della trilogia, il giovane tito, signore di gormenghast, trova la forza di strapparsi al suo reame, la cui bellezza si e` ormai corrotta in cupa fatiscenza, le parole della madre - "non esiste un altrove. tutto conduce a gormenghast" - sembrano richiudersi sulla sua fuga come una pietra tombale. scoprira` che un altrove esiste, ma che e` divorato non meno di gormenghast dal male: la citta` a cui approda e` solcata dalle disumane meraviglie del controllo poliziesco - figure con l`elmetto che paiono scivolare sul terreno, sciami di velivoli senza pilota simili a equazioni di metallo, globi dalle viscere colorate quasi umane -, sottomessa a una scienza dispensatrice di morte. e nei cunicoli del sottofiume vive una immane popolazione di reietti, fuggiaschi, falliti, mendicanti e cospiratori che non vedranno mai piu` la luce del sole. scoprira` che al di la` della sua nessun`altra realta` e` per lui decifrabile, cosi` come la sua e` per gli altri inconcepibile: lontano da gormenghast non c`e` che l`ossessione del ricordo, e la follia. dovra`, sorretto dall`aiuto di pochi - il gigantesco musotorto, l`amorosa giuna, i transfughi del sottofiume cancrello, frombolo e sbrago -, combattere, sfuggire a insidie, sottrarsi a ogni vincolo d`amore, amicizia e riconoscenza per conquistare l`unica verita` che conti: "era come una scheggia di pietra, ma dov`era la montagna dalla quale si era staccata?".
il lavoro sul corpo da una parte e un approccio clinico che resta sul piano esclusivamente verbale dall`altra, aprono una porta sull`origine prima dei nostri fondamentali conflitti individuali. emergono nel saggio i problemi posti dall`uso congiunto delle due tecniche: l`integrazione della parte corporea e di quella verbale; il loro adattamento ai diversi tipi di pazienti; le difese del corpo; il transfert; il controtransfert. temi che l`autore rende concreti facendo ampio ricorso a esempi tratti da casi clinici reali.
questo libro, che si presenta come un vademecum della scrittura dedicato agli studenti (universitari e non), intende sfatare i pregiudizi e i luoghi comuni che riguardano la pratica dello scrivere e fornire istruzioni concrete per acquisire le principali abilita` comunicative. numerosi e interessanti suggerimenti concernono la redazione delle varie tipologie di testo: lettera, curriculum, relazione, tema e riassunto, mentre le due appendici aiutano a fare chiarezza su alcuni dei piu` comuni dubbi ortografici e a realizzare una bibliografia.

jugoslavia, 1990. l?aria e tesa, le voci dei nazionalisti si fanno sempre piu insistenti. ma c?e ancora tempo, c?e ancora spazio per scongiurare gli allarmi che arrivano dalle zone di confine. in questa atmosfera elettrica, due giovani fanno ritorno alla loro cittadina nella bosnia orientale. nene e un artista ossessionato dall?eventualita che il suo paese possa d?improvviso non esistere piu, che nessuno ricordi piu cosa significa essere jugoslavi, e immagina di realizzare un?opera che testimoni il mondo in cui la sua generazione e cresciuta. merima, l?amica degli anni della scuola, crede nella politica, nel sogno di "fratellanza e unita" dei popoli, e cerca di contrastare i venti burrascosi che soffiano nel paese, sperando cosi anche di distrarsi da una ferita d?amore. e poi c?e eliza, la figlia di merima, una bambina di otto anni che sta pianificando un viaggio per raggiungere il padre che non ha mai conosciuto e di cui conserva solo un biglietto di auguri. elvira mujcic, che durante le guerre jugoslave era una bambina come eliza, racconta i destini individuali attraverso cui si muove il destino di un paese intero, animato dagli stessi sogni dei suoi protagonisti, che inevitabilmente si scontrano con la fine delle proprie utopie. la jugoslavia diventa cosi il simbolo di cio che accade quando il culto del passato si esaspera e si trasforma in violenza, teatro di paure e inquietudini cosi simili a quelle del nostro presente.