

"il natale del 1833" prende avvio dall`omonima lirica del manzoni, abbozzata quasi di getto sull`onda del dolore causatogli dalla morte della prima moglie e rimasta incompiuta nonostante i ripetuti tentativi di terminarla. il protagonista e` proprio lui, manzoni, esplorato nel suo dramma d`uomo e in una "crisi di fede entro la fede" divenuta crisi creativa e preludio al suo silenzio di scrittore. pomilio, mentre ne ricrea la vicenda in un libero gioco di verita` e di invenzione, d`utilizzazione di documenti reali e di fonti immaginarie, ci offre un manzoni piu` vero, forse, del vero, facendone in realta` la metafora di una condizione: quella dell`artista diviso nell`intimo tra sfide poetiche e ritrosie morali fino a mancare un possibile capolavoro.


nell`ottocento gli ebrei svizzeri erano confinati in due villaggi. uno di questi e` endingen, dove vivono felicemente il probo commerciante di bestiame salomon meijer e la sua famiglia. una sera del 1871 alla loro porta si presenta un lontano cugino che afferma di essere stato ferito nella battaglia di sedan e di volersi stabilire dai suoi unici parenti. nessuno in quella pacifica casa intuisce quanti cambiamenti portera` quell`estraneo nelle loro esistenze. perche` janki, cosi` si chiama il giovane, e` si` un po` sbruffone, ma ha anche il fiuto degli affari e molto spirito di iniziativa, e quindi nel giro di pochi anni non solo avra` sposato una delle ragazze di casa ma sara` il padrone di un fiorente negozio di stoffe francesi a baden, la citta` piu` vicina. dopo questo primo sommovimento, seguiremo i membri della famiglia meijer per oltre settant`anni e quattro generazioni, li vedremo schierarsi nel 1893 contro il primo referendum, vagamente antisemita, della confederazione, prendere, per opportunismo, decisioni che gettano nell`angoscia tutta la stirpe, e, d`altro canto, pagare a caro prezzo scelte coraggiose e coerenti, capiremo perche` un battesimo puo` impedire l`amore fra due giovani e come sia possibile che, quando il mondo ebraico in tutta europa verra` scompaginato, un medico omosessuale non piu` giovanissimo possa trovare del tutto inaspettatamente moglie e due figli.










esiste davvero la globalizzazione? o, in altri termini, esiste davvero un nemico radicale chiamato globalizzazione? che cosa intendiamo con globalizzazione? mette in circolo idee che mutano il corso degli eventi o produce eventi che mutano il nostro modo di pensare? alessandro baricco prende le mosse da un assunto molto preciso: non dare nulla per scontato. ecco perche`, posto il primo quesito, lo scrittore procede attraverso una serie di numerose domande e di esemplificazioni alla ricerca di una percezione di quel fenomeno che abbiamo imparato a chiamare globalizzazione.


"la statua di sale" e` la storia di jim willard, figlio "normale" di una famiglia della media borghesia del sud: bello, atletico e schivo. e innamorato del suo migliore amico. dopo un weekend d`amore insieme a lui, jim trascorrera` molti anni ricercando bob ostinatamente, e nel frattempo nessuno dei suoi amanti riuscira` ad avere il suo cuore: ne` ronald shaw, corteggiatissimo divo di hollywood, ne` paul sullivan, scrittore giramondo, ne` maria, affascinante ereditiera dalla quale jim e` inutilmente attratto. fino all`incontro finale con bob, l`amore della sua giovinezza, che riserva un potente colpo di scena. nel 1947 gore vidal era un giovane di ventidue anni, gia` apprezzato dalla critica per "williwaw", un romanzo di guerra. lanciato sulle orme del nonno verso una brillante carriera politica, si trovo` a un bivio: aveva finito di scrivere "the city and the pillar" - tradotto con "la statua di sale" per rispettare la citazione del passo di lot dalla genesi -, un romanzo dichiaratamente omosessuale. con questo romanzo vidal scandalizzo` l`america, suscitando reazioni isteriche.