il sociologo francese jean baudrillard, che ha consacrato la sua opera all`analisi della societa` contemporanea studiando in particolare la societa` dei consumi, consegna in questo libro-intervista le sue riflessioni controverse sul sistema dell`arte contemporanea.
andrea de alberti e` sostanzialmente un poeta lirico. scrive di se`, delle sue esperienze, della morte del padre, del rapporto con il figlio... pero` lo fa con un taglio disassato rispetto ai canoni della poesia lirica. questi temi entrano come di straforo in discorsi di altro tipo. da quello paleoantropologico ed etologico che da` il titolo al libro, a quello che guarda ai fenomeni sociali della contemporaneita`, siano l`ikea o gli eroi della marvel. ne esce un viaggio antropologico-sentimentale lungo un percorso di poesie stranianti che catturano subito l`attenzione del lettore e lo coinvolgono in fecondi cortocircuiti mentali. e una poesia che provoca stupore perche` nasce da una condizione di stupore e da quel po` di confusione mentale necessaria per cogliere i legami fra le cose. dall`altro lato quella di de alberti e` anche poesia saldamente legata alla tradizione novecentesca, quella piu` profondamente colloquiale, quella di sereni e di raboni. e con i due maestri lombardi de alberti condivide il tema della comunita` tra morti e viventi, che diventa soprattutto comunita` di padri e figli dai ruoli intercambiabili: .
il meridiano presenta - per la prima volta in italia e con il testo inglese a fronte - tutte le poesie della dickinson, tradotte da piu` interpreti (silvio raffo, massimo bacigalupo, nadia campana, margherita guidacci) proprio per sottolineare i diversi modi in cui le tonalita` e le sfumature della sua poesia possono essere interpretate e restituite in un`altra lingua. l`antologia "versioni d`autore" raccoglie saggi di traduzione di grandi voci poetiche: montale, montale-cima, giudici, luzi, amelia rosselli e cristina campo. eccezionali, per sapienza e scrittura, il saggio introduttivo e la cronologia firmati dall`americanista marisa bulgheroni.
uni` la tragedia greca al reportage di cronaca nera, il mito di edipo all`"hard boiled". alla sua morte, nel 1987, il "new york times" ne ricordo` "lo stile disadorno e violento, che fece scandalo, a tal punto che i suoi libri furono banditi da molte biblioteche". erskine caldwell, tra i rari lari della letteratura americana, esordi` nel 1929 con "il bastardo": romanzo brutale, e di brutale bellezza, racconta le animalesche peripezie di gene morgan, vagabondo, figlio di una prostituta, ostaggio di un mondo stravolto. ritirato dal commercio, "il bastardo" dimostro`, nei decenni, l`autorevolezza di un libro-pioniere. dalle cupe invenzioni di caldwell provengono, per sinistra filiazione, i primi romanzi di cormac mccarthy, i film piu` duri di john huston ("citta` amara", ad esempio), i fantasmagorici orrori di david lynch. dicono fosse esagerato, esagitato nel disintegrare le ipocrite convenzioni del suo (e del nostro) tempo. il grande scrittore, d`altronde, fa cosi`: da` fuoco alla casa in cui dimora; vive di offerta e di spoliazione.
