questa operetta, pubblicata postuma nel 1830, e` considerata la massima espressione della concezione materialistica del suo autore, filosofo illuminista e condirettore, assieme a d`alambert dell`encyclope`die. ma, nonostante la serieta` della tematica, il brio e la spigliatezza con cui la materia e` trattata, il senso di umanita` che traspare dall`andamento del dialogo, di volta in volta entusiastico, scherzoso o dubbioso, rendono il "sogno" una lettura piacevole e coinvolgente anche per chi non abbia dimestichezza con le letture filosofiche. testo francese a fronte.
poeta e giullare, mistico e teologo, uomo di legge, uomo e guerriero, strenuo ed intransigente difensore del primigenio spirito del francescanesimo e della poverta` cristiana, jacopone da todi e` uno dei maggiori poeti di lirica religiosa del duecento. i suoi contemporanei ritenevano fermamente che in lui abitasse lo spirito di cristo. cosi` egli ha reso esemplare la propria vicenda autobiografica, fatta di follia per la croce, di vergogna, lotta contro il papa corrotto, prigionia, pentimento. si e` mosso inquieto fra i gruppi che meglio esprimevano i fermenti religiosi del suo tempo dei quali la sua poesia rappresenta di volta in volta il pensiero e il credo nei ritmi piu` cari e vulgati.
damian lobo e` disoccupato da mesi. ha un padre intellettuale che guarda solo programmi culturali, e una sorella cinese adottata. le ombre del passato e i fallimenti del presente l`hanno spinto a vivere in un mondo tutto suo: ha talmente bisogno di essere guardato da qualcuno che, invece di parlare con se stesso, immagina di dialogare con il presentatore di un reality di cui lui e` protagonista. un giorno, mentre curiosa in un mercatino dell`antiquariato, commette un furto. ma e` stato visto dalla vigilanza ed e` costretto a nascondersi all`interno di un grande - e misterioso - armadio. non fa in tempo a uscirne che il mobile viene impacchettato e portato a casa di lucia, che l`aveva appena acquistato. inizia cosi` per damian una nuova e fantasmatica vita all`interno dell`armadio che per lui si trasforma non solo in un perfetto nascondiglio, ma anche in un privilegiato punto d`osservazione - dall`ombra, appunto - da cui riuscire a scavare nei segreti piu` intimi di lucia e della sua famiglia. "dall`ombra" e` una satira feroce della societa` dello spettacolo, della televisione spazzatura e della narcisistica ossessione per mettersi in mostra, ma anche un`esplorazione delle zone d`ombra dell`animo umano: l`armadio, nelle pagine di millas, diventa l`archivio dei mostri infantili, ma anche figura dell`utero e dell`inconscio, dove il protagonista trova il proprio posto nel mondo a furia di dialogare con se stesso.
Jim Sams ha subíto una metamorfosi. Nella vita precedente era uno scarafaggio, ignorato o disprezzato. Ora, nella sua nuova incarnazione come primo ministro, è l'uomo piú potente d'Inghilterra. Niente può ostacolarlo, tanto meno le regole della democrazia parlamentare, nel portare a termine la sua missione: fare la volontà del popolo e condurre il paese alla rovina. Qualunque riferimento a fatti realmente accaduti e persone realmente esistenti non sembra da escludere.
una storia del cinema comico nel nostro paese nel suo periodo piu` luminoso, dal dopoguerra alla meta` degli anni settanta, sette capitoli che ripercorrono le tappe piu` importanti di un`arte solo apparentemente d`evasione, che, dopo la censura e le limitazioni del periodo fascista, si fa specchio dell`italia e diventa uno strumento per raccontare in chiave umoristica la societa`. autobiografia di un popolo, la commedia all`italiana descrive passioni, sogni, necessita`, vizi e virtu` di una intera nazione. nel racconto di masolino d`amico accanto ai mostri sacri - attori come toto`, sordi, gassman, mastroianni, tognazzi, manfredi, diretti dai maestri monicelli, risi, germi, comencini, scola - trovano spazio storie e personaggi, vissuti in prima persona dall`autore e spesso trascurati dalla critica ufficiale, che hanno contribuito a fare grande il cinema italiano, trasformando lo sguardo sul presente in un genere cinematografico, per strappare un sorriso sulle piccole grandi miserie e fortune italiche.
scrittore, giornalista e corrispondente di guerra, stephen crane sembra davvero il protagonista di un romanzo. povero e tormentato dai debiti, muore giovanissimo, ma fa in tempo a vivere situazioni estreme - perseguitato dalla polizia di new york, scampato a un naufragio al largo della florida, accoltellato per errore a cuba - e a scrivere testi straordinari. citando da lettere e testimonianze, leggendo con cura appassionata i suoi lavori, paul auster ne ricostruisce la vita e le opere in un libro coinvolgente, che agli ammiratori confermera` il mito e agli altri svelera` uno dei segreti meglio custoditi della letteratura americana. stephen crane, autore del segno rosso del coraggio, ha vissuto una vita breve ma intensa. nato nel 1871 in una famiglia molto religiosa, perde il padre da bambino e cresce spostandosi da un luogo all`altro, un nomadismo che conservera` da adulto e che lo portera` in giro per gli stati uniti e per il mondo. a vent`anni, dopo aver abbandonato il college, si trasferisce a new york e comincia a muovere i primi passi come giornalista e scrittore. affascinato dai luoghi malfamati e dalle persone tormentate che li frequentano, conduce un`esistenza bohe`mien dividendo l`alloggio con altri artisti e ritrovandosi spesso a saltare i pasti e a dormire su una cassa portacarbone. i soldi sono un cruccio costante, ma per un salto in uno dei tanti bordelli della citta` ne ha sempre abbastanza. difendendo una prostituta, finisce per mettersi in grossi guai con la polizia, al punto da trovarsi costretto a lasciare new york in tutta fretta. poco male, pero`. altre avventure lo attendono, in particolare come corrispondente di guerra in grecia, a cuba e a portorico. intanto, nel 1897, si trasferisce in inghilterra (in una casa che ovviamente non si puo` permettere) e li` stringe amicizia con scrittori del calibro di joseph conrad e henry james. ma chi ha dentro un fuoco spesso brucia in fretta. crane non fa eccezione. da sempre magro e giallognolo, si spegne
livia cattura il vento: a correre e` la piu` veloce, almeno fino al giorno in cui cade. ha una famiglia allegra, una migliore amica, due occhi bellissimi, e tutti - proprio tutti - i desideri della sua eta`. ma nel suo sguardo esiste un angolo cieco, un buio che la sera puo` diventare impenetrabile: piccole come spilli, le cose spariscono all`improvviso. allora non le rimane che giocare d`anticipo, e prendersi tutto quello che puo`. certo, ci vuole un po` di incoscienza (e molta attenzione) per imparare a vivere senza guardare. ma possiamo sempre scegliere di non arrenderci, da adolescenti come da adulti. un romanzo d`esordio trascinante, commovente, acceso a ogni pagina da una forza profonda e viva. la nostra vita e` costellata di linee d`ombra. alcune le superiamo quasi senza accorgercene, altre invece rimangono li` per sempre, invalicabili, a ricordarci che abbiamo paura. e se c`e` un`eta` in cui la paura spinge piu` forte, piena di desiderio, rivoluzioni e soglie da attraversare, e` l`adolescenza. questo vale anche per livia, che vuole arrivare prima alle gare di atletica, occupare il liceo, andare alle feste, uscire con i ragazzi piu` grandi: insomma, vuole essere identica alle sue coetanee, e soprattutto vuole essere vista. ma la sera, quando ogni cosa sprofonda nel buio, a non vedere piu` niente e` lei. se crescere significa imparare ad accettare i propri punti deboli, la partita per livia e` un po` piu` dura che per gli altri. per prepararla a cio` che le succedera` - a cio` che le sta gia` succedendo - suo padre ha un`idea coraggiosa: ci sara` pure qualcuno che possa mostrarle i passi di questa danza nuova. emilio e` il tutor del centro che l`accoglie, e a un`occhiata distratta sembra vederci benissimo. sara` lui a insegnarle a vivere senza guardare. facendole capire che ogni ora e` preziosa, la aiuta a muoversi in quel buio e ad ascoltare i suoni, ma soprattutto le scrolla di dosso la paura. insieme a livia scopriamo che da qualche parte c`e` sempre un pun
La Casa Usher, 1987, IT. Un viaggio nel cinema da San Miniato a Hollywood.
una studentessa indiana siede su una panchina del jardin di san miguel de allende, in messico, quando una sconosciuta le si avvicina con entusiasmo, certa di riconoscere in lei la figlia della sua vecchia amica rosarita, la pittrice, incontrata li tanti anni prima. c?e un errore, protesta la giovane, sua madre non si chiamava rosarita, non e mai stata in messico e non ha mai dipinto. la sconosciuta e forse un?imbrogliona? per scoprirlo dovra lanciarsi in un viaggio trasognato fra passato e presente, realta e mistificazione, fin nel cuore dei segreti che possono separare, o unire, una madre e sua figlia. bonita e una giovane studentessa di delhi in viaggio in messico per imparare lo spagnolo. seduta su una panchina del jardin di san miguel de allende, all?ombra della maestosa cattedrale, si gode l?estraneita di un luogo mai visitato. non conosce nessuno li, e nessuno la conosce. eppure un?anziana donna in abiti tradizionali, loquace ed eccentrica, l?avvicina con accalorata familiarita, affermando di rivedere in lei la figlia della sua cara amica, rosarita, conosciuta proprio li tanti anni prima, quando rosarita era arrivata dall?india, come ora sua figlia, per seguire la sua vocazione di pittrice sotto la guida dei maestri locali. bonita prova a dirle che si sbaglia: sua madre si chiamava sarita, non rosarita, non era mai stata in messico e soprattutto non aveva mai dipinto in vita sua. ma la sconosciuta non intende ragioni e le sue melodrammatiche perorazioni aprono una breccia nelle certezze della giovane. bonita e ora costretta a scandagliare i suoi ricordi famigliari in cerca di indizi: lo schizzo di una donna e di una bambina in un luogo non dissimile da san miguel, scatoloni carichi di fogli poi andati perduti, una lunga assenza materna. e, benche ormai sospetti che la sconosciuta non sia che un?imbrogliona, accetta di lasciarsi trascinare in un viaggio dalle nuove traiettorie, attraverso la capitale e fin sulle coste del pacifico, sulle tracce di quei maestri
in concomitanza con il settimo centenario della nascita del poeta, la curatrice, tra i massimi specialisti del petrarca volgare, conclude un lavoro durato quasi vent`anni. commentando minuziosamente ogni verso e ogni espressione petrarchesca, il fittissimo richiamo dei testi classici e della poesia volgare precedente e coeva diventa un caleidoscopio culturale e letterario che rifrange, con varieta`, ma con rigorosa precisione, il senso di ogni singola poesia e del "canzoniere" nel suo insieme.
