




tra i massimi esponenti del gruppo `63, antonio porta (milano 1935-roma 1989) e` una delle voci piu` alte della poesia italiana d`oggi. "non sono un poeta-ciotolo / come beckett / non interrogo i cieli di carta / pesta del teatro / vi concesso che non so / interpretare le costellazioni / ne` stare li` a guardarle dal buco / del cortile a meraviglia / ma uso quelle delle parole a / mosaico compongo e / ricompongono / per parlarla insieme questa / lingua questi linguaggi / solleviamola la lingua a / vedere che c`e` sotto / parliamola la parola svelata / con le radici senza pudore / (questo biglietto vi consegno a / futura memoria). antonio porta da "l`aria della fine".






nell`isola delle conchiglie, abbandonata da cinquant`anni, lontana da ogni rotta e infestata da topi grossi come conigli e cattivi come iene, si raduna un gruppo di ribelli, guidati da un bizzarro antiquario-ballerino che si fa chiamare comandante zane cope, per progettare un colpo di stato. non si tratta di cospiratori politici ne` di fanatici integralisti islamici e tanto meno di rivoluzionari della domenica, ma di una variopinta comunita` di irregolari e balordi, di anarchici e sognatori, di pazzi e fuggitivi. il progetto del colpo di stato, i contatti internazionali, le fasi dell`offensiva e la battaglia finale contro le forze governative che assediano l`isola, danno vita a un romanzo vorticoso come una rumba sulla spiaggia in un`afosa notte d`estate.


una donna disillusa e smarrita torna nella sua citta`, sulle tracce della misteriosa morte di una adolescente. e si imbatte in una verita` straziante: la tragedia di due ragazzi di oggi e del loro amore impossibile. con una voce sommessa e implacabilmente precisa, l`autrice resuscita una napoli capitale del mondo, amata e tradita, dove nuove e vecchie stirpi vivono combattono e muoiono. di fronte al vuoto che il futuro le prospetta, anna decide quasi in trance di tornare a napoli, per scavare nell`apparente suicidio di due adolescenti innamorati, ali` tayyib e teresella marra. si immerge nel cuore di una citta` che la sconvolge per la ricchezza di colori, luci, contraddizioni. anna si addentra cosi sempre di piu` nella storia dei ragazzi, amanti malgrado il rancore, l`ostilita` e le differenze che separano le loro famiglie. nella discesa agli inferi di una napoli dove tutto - nonostante la disperata bellezza - sembra franare e corrompersi, la voce vitale e fresca di teresella, e la sua impotenza di fronte al destino, diventano per anna uno specchio in cui ritrovarsi. nel diario di teresella c`e` forse la chiave per scoprire che alla fine di tutto l`amore e` l`unico ponte possibile tra noi e gli altri.

Un prezioso cofanetto con la versione rimasterizzata e l'esclusivo libro "La nascita dell'opera". Il giovane e scanzonato Nessuno, più pronto alla beffa che all'uso della pistola (nella quale, tuttavia, è abilissimo) ha come suo modello il leggendario pistolero Jack Beauregard. Anziano e stanco, costui - che ha un conto da saldare con l'uomo che gli ha ucciso il fratello - s'accontenta di prendergli dell'oro, non desiderando ormai altro che lasciare il West e imbarcarsi per l'Europa. Nessuno, che non ha mai cessato di tallonare l'uomo che ammira, scopre la deludente verità, decide di non lasciar partire Beauregard prima di avergli fatto compiere un'ultima impresa...









in una sola settimana, il commissario evert backstrom si ritrova tra capo e collo tre casi quanto meno inusuali: un coniglio vittima di maltrattamenti preso in carico dalla protezione animali, un gentiluomo amico del re picchiato nei pressi del castello di corte con un catalogo d`arte di sotheby`s, e per concludere l`omicidio di un equivoco avvocato che gli regalera` il piu` bel giorno della sua vita. anche se la regola d`oro di qualsiasi indagine dice di diffidare delle coincidenze, nulla fa pensare che gli episodi siano legati tra loro. in splendida forma, ormai una leggenda, il commissario piu` sgradevole, maschilista e corrotto di tutta la polizia di stoccolma si ritrova a indagare su un traffico di icone russe e preziosi oggetti d`arte, tra cui spicca uno splendido carillon con le sembianze di pinocchio realizzato da faberge` per il piccolo zar aleksej. un oggetto prezioso che, dopo molti anni e varie peripezie, finisce in svezia, prima a casa dell`avvocato assassinato e poi nelle tasche di evert backstrom, rendendolo custode di una storia che avrebbe tranquillamente potuto cambiare il corso dell`umanita`, se solo fosse finita in modo diverso.

"per raccontare un`epoca chiara frugoni e alessandro barbero hanno privilegiato sculture, affreschi, mosaici e miniature del tempo, attribuendo loro lo statuto di fonte e insegnandoci il gusto per il dettaglio rivelatore." (carlo grande, "la stampa")

"le crociate: e cioe` l`avventura di quei cristiani che hanno accettato l`appello del papa, sentendone il fascino, e si sono messi in gioco, facendo cose che oggi ci sembrano assai discutibili e che invece a loro sembravano sacrosante. il fatto e` che i musulmani non sono rimasti inerti quando un`orda di barbari sanguinari venuti da chissa` dove, per di piu` miscredenti, e` entrata in terra islamica seminando distruzione." le crociate, raccontate in modo diretto e brillante da barbero, sono tremende esplosioni di violenza, forma sui generis di pellegrinaggio, valvola di sfogo per un`europa sovraffollata; ma sono anche il momento in cui due mondi rivali, che non sanno di avere profonde radici comuni, si incontrano e si descrivono a vicenda.

un mattino di giugno del 1954, in piena guerra fredda, alan turing viene trovato morto nel letto di casa, nell`assonnata cittadina inglese di wilmslow. accanto al corpo, una mela morsicata a meta` porta evidenti tracce di cianuro. gli accertamenti su quello che per tutti e` un caso di suicidio sono affidati al giovane ispettore leonard corell, un uomo dall`apparenza mite che un tempo coltivava sogni di scienziato, e che molto presto viene assalito dai dubbi. perche` la documentazione del grande matematico relativa alla guerra e` secretata? forse turing era ricattato da spie al servizio dell`unione sovietica? la sua recente condanna per omosessualita` sembra aver messo in allarme i servizi segreti: potrebbe trattarsi di un complotto che coinvolge le cerchie piu` alte del potere? affascinato dal genio visionario di turing e dal suo lavoro brillante e rivoluzionario, corell comincia a indagare con passione nella vita di uno spirito libero e anticonformista e cerca di ricostruire una vicenda che in qualche modo sembra riguardare lui stesso, spingendolo a fare cose che non avrebbe mai dovuto fare.



un manuale per la conservazione dei centri storici aggiornato alle ultime tecniche e metodologie. lo studio, concentrato su un sito specifico, e` esemplare per tutte le aree a rischio sismico.






alessandro magno, il grande, il conquistatore; i suoi due ultimi eredi; uno scacchiere politico-militare che va dalla grecia all`egitto, passando per l`anatolia, la siria e la mesopotamia: e` questo lo scenario della storia che stiamo leggendo. siamo nel 281 avanti cristo e muoiono lisimaco, re di macedonia, e seleuco, re di siria. erano stati loro, lisimaco e seleuco, a succedere ad alessandro magno e sono loro, quaranta anni dopo la morte del grande condottiero nel 323, a decretare la fine del sogno ecumenico che era stato del sovrano macedone. avevano conservato il potere per quei quaranta anni tessendo relazioni con gli altri diadochi, coloro cioe` che erano stati i collaboratori del sovrano e che alla sua morte, tanto repentina quanto prematura, si erano trovati a gestire una difficile (e imprevista) eredita`. la storia di lisimaco e di seleuco e` la storia delle alleanze e delle inimicizie tra i vari dinasti, e` la storia delle molte coalizioni militari sciolte e costruite senza soluzione di continuita`, e` la storia dei legami, a volte amichevoli e a volte ostili, con le citta` greche, gelose della loro indipendenza, ma incapaci, nei fatti, di difenderla. e la storia della nascita di una nuova geografia e un nuovo equilibrio multipolare nel mediterraneo orientale, il vero inizio del mondo ellenistico, politicamente diviso, ma culturalmente omogeneo.



sei un pozzo di scienza, non riesci a cavare un ragno dal buco, provo a uscire dal guado, prende fischi per fiaschi, e` andato tutto liscio: quante volte usiamo queste espressioni retoriche colorite o modi di dire che rimandano a immagini e figure? tutti, piu` o meno consapevolmente, le usiamo nel nostro modo di comunicare, parlando e scrivendo: forse piu` ancora parlando che scrivendo. basti pensare alla varieta` dei `modi di ripetere`, classificati nel grande contenitore delle cosiddette figure della ripetizione; e piu` ancora alle metafore, che abbondano nella nostra come nelle altre lingue europee. questo volume analizza il `parlar figurato` e da, sulla base di molti esempi presi dai piu` svariati tipi di discorso, gli identikit di ciascuna figura, per capire come e perche` ciascuno di tali fenomeni linguistici sia stato etichettato nel casellario retorico. la novita` del volume, rispetto ai dizionari classici di retorica, consiste nel procedere dal concreto all`astratto. risponde cioe` al bisogno di chi, trovandosi di fronte a fenomeni del discorso che lo colpiscono per qualche caratteristica saliente, vuole conoscerne l`identita`, il nome e le funzioni.


pubblicata nel 1963, questa storia presentava l`uso della lingua nella poesia e nella prosa letteraria e i singoli fenomeni linguistici come parti dell`evoluzione complessiva del linguaggio dell`intera popolazione: la persistenza e dominanza dei molti dialetti, la lenta conquista collettiva della conoscenza e dell`uso parlato della lingua, il declino dell`aulicita`. e quest`evoluzione a sua volta era studiata in rapporto con le grandi tendenze della societa` italiana postunitaria: il decrescente, ma sempre persistente analfabetismo, la faticosa e lenta scolarizzazione, l`emigrazione, la prima industrializzazione, le migrazioni interne e l`urbanizzazione, la diffusione della stampa, le scarse letture, la nascita e l`incidenza di cinema, radio, televisione. le tecniche dell`analisi linguistica strutturale e le statistiche erano messe a servizio della storia. era un "guardare in faccia" (gramsci) la realta` italiana, linguistica e non solo. non tutti gradirono, allora. ma e` stata ritenuta uno strumento di qualche utilita` se poi e` stata riedita e ristampata ogni due, tre anni, attraversando le nostre collane fino a quest`edizione per i 150 anni dell`unita`.

