 
	Nuovo lavoro di Bird assieme ai Bowl of Fire. Memphis soul anni sessanta mischiato ad atmosfere gypsy jazz e melodie folk europee.
 
	con questo romanzo ibuse masuji ci fa rivivere la tragedia di hiroshima attraverso gli occhi ignari e rassegnati di persone come tante, e ci dimostra come la finzione letteraria, con gli artefici che le sono propri, riesca a sublimare il dato reale della ricerca storica e a convogliare il senso del vero piu` di un`asciutta descrizione realistica. con uno stile pacato, senza retorica ne` vittimismo, ibuse salva il senso della scrittura come "memoria" e recupera al di la` dell`orrore la dignita` dell`uomo.
 
	"un cavaliere" e` uno dei primi racconti dell`autore e ondeggia tra pathos e ironia nello sfalsamento dei piani narrativi, fra attualita` e romantica inattualita`. il protagonista del racconto, vecchio gentiluomo o moderno don chisciotte che muore in duello in difesa dell`onore di una donna, pare aver tracciato la sua vita di erranza cavalleresca alla ricerca di quella "perfectio virtutis" che sta non tanto nell`inattingibile meta, ma nella strada, nel percorso verso di essa.
 
	nel 1373 francesco petrarca aveva ormai visto la sconfitta di una battaglia politica condotta con una lunga e inesausta passione, quella per il ritorno a roma della sede pontificia. ma l`idea di roma non ammetteva sconfitte: cosi` il grande intellettuale trasforma l`occasione di una polemica personale in un manifesto di quell`ideale. le pagine dell`invettiva definiscono e ricreano il mito di roma, con rabbia ed entusiasmo, con pieta` di cristiano e rigore di storico, e lo consegnano come conquista storiografica e modello culturale, al rinascimento europeo.
 
	prima commedia goldoniana senza maschere e senza dialetto, "pamela fanciulla" rivela, nella stagione 1750-51, la volonta` del commediografo di misurarsi col grande romanzo europeo, in questo caso con l`esempio celeberrimo e omonimo di samuel richardson. proiettando la scena veneziana nel contesto del grande quadro narrativo continentale, goldoni presenta la vicenda di una classica "servetta" che, conscia della propria dignita` popolare, resiste alle impetuose proposte del nobile bonfil, e giunge a ottenere il matrimonio (dopo l`inevitabile riconoscimento dei suoi illustri natali). anche da "maritata" la condotta di pamela restera` esemplare per onesta` di costumi e fedelta` coniugale, delineando un modello femminile moderatamente saggio.
 
	"non ho mai pubblicato in forma di libro niente che fosse strettamente personale, quella e` una materia di cui finora mi sono servito per i romanzi e i racconti, ma ho scritto questi articoli intensamente personali solo quando ho avvertito l`impeto giungere dal profondo; ecco perche` mi sento con la coscienza piu` pulita nel caso della scrittura non romanzesca". e all`insegna di questa autenticita` che fitzgerald propose al suo editore il progetto di una raccolta di scritti personali. l`intento era riprendere il controllo della sua immagine pubblica, che nei primi anni trenta si andava offuscando tra i fumi dell`alcol. fitzgerald voleva un`occasione per mostrarsi sotto una luce nuova, quale artista consapevole e maturo, e superare l`immagine del cantore elegiaco dell`eta` del jazz e del fallimento. ma il progetto non ando` mai in porto e solo oggi viene finalmente alla luce. queste pagine intime di fitzgerald ci accompagnano in un viaggio dalla sua giovinezza alla maturita`, secondo un itinerario che egli stesso aveva scelto per svelare ai lettori la sua "vera natura". ecco perche`, letti nel loro insieme sono quanto di piu` vicino a una sua autobiografia si possa leggere oggi, compresa qualche tappa ironica come quella intitolata una breve autobiografia, che altro non e` se non un calendario delle piu` leggendarie bevute. una lettura imperdibile per gli abituali "bevitori" delle sue pagine.
 
	 
	 
	l`"eta` del jazz" e` finita, se c`e` mai davvero stata. scritti fra il 1920 e il 1926, quelli qui riuniti sono tre dei migliori racconti di f. scott fitzgerald; in essi risuona una nuova, inconfondibile melodia: il blues, che dona alla narrazione un fondo di malinconia e disillusione. protagonisti di queste novelettes sono giovani e adolescenti le cui esistenze sembrano inevitabilmente destinate a dissiparsi e a sfiorire. dopo un`apertura fiabesca, scandita da visioni di ricchezze e paesaggi idilliaci, il diamante grande come il ritz si popola di ombre inquietanti e minacciose, che costringeranno il protagonista a lottare per la propria sopravvivenza. nel soleggiato giorno di maggio di may day, sul ballo degli ex allievi di yale si allunga l`ombra dei disordini di new york del 1919 e i destini di tre giovani si toccano per un attimo senza riuscire a modificare le rispettive traiettorie. infine, il ragazzo ricco, che l`autore stesso defini` "una delle cose migliori che io abbia mai fatto", vede la sua vita privilegiata offuscata da personali irrisolutezze e drammatiche morti. anche la` dove i toni sembrano inizialmente piu` scanzonati, dove la magia sommessa della scrittura di fitzgerald e` al suo apice, la tragedia incombe, evocata, oltre che dagli eventi, dallo sguardo critico e disilluso dell`autore.
 
	Edizione deluxe che contiene "Break It Yourself" standard edition CD + "Hands of Glory" CD.
 
	