

goldoni offre qui una versione della tradizionale carriera della "serva padrona", spostando l`azione dall`abituale citta` di venezia a una villa sul brenta e trasformando corallina in "castalda", cioe` in fattoressa di pantalone. ma le castalde sono in realta` due: il primo testo allestito per la scena (la gastalda, 1751) venne pubblicato contro la volonta` di goldoni che ne fece una nuova redazione (la castalda, 1755), dando cosi` vita a un dittico comico in cui niente appare uguale.




in un futuro non troppo lontano, la terra e` diventata un pianeta grigio e senza fiori. non ci sono piu` alberi ne` piante e non c`e` neppure spazio per i bambini e gli animali, tanto che sono sorte associazioni che si prefiggono lo scopo di combatterli e distruggerli. un giorno un`astronave, proveniente da un pianeta abitato da creature vegetali, e` costretta a scendere sulla terra a causa di un`avaria. tra i passeggeri c`e` clorofilla, una pianta neonata che rischia di morire a contatto con l`inquinamento atmosferico. i suoi genitori la affidano allora al professor erasmus, il miglior esperto di botanica del pianeta. erasmus inventa il "verdeplasma", col quale guarisce la piccola clorofilla e restituisce nuova vita alle piante, che tornano a crescere rigogliose. ma la storia continua... eta` di lettura: da 6 anni.



pubblicato in collaborazione con il mak vienna e "le stanze del vetro" in occasione dell`esposizione veneziana, il volume presenta oltre 300 opere provenienti dalla collezione del mak austrian museum of applied arts. contemporary art di vienna e da collezioni private e mette a fuoco per la prima volta, la storia della lavorazione del vetro in austria tra il 1900 e il 1937: un periodo compreso tra gli ultimi decenni dell`impero austro-ungarico e la prima repubblica. a cavallo del 1900, un gruppo di giovani architetti e designer, allievi delle accademie e delle scuole di architettura, svilupparono infatti uno speciale interesse per la lavorazione del vetro. protagonisti del modernismo viennese, come josef hoffmann (1870-1956), koloman moser (1868-1918), joseph maria olbrich (1867-1908), leopold bauer (1872-1938), otto prutscher (1880-1949), oskar strnad (1879-1935), oswald haerdtl (1899-1959) e adolf loos (1870-1933), oggi famosi in tutto il mondo, aprirono la strada ai primi pioneristici sviluppi nella produzione vetraria, lavorando vicino alle fornaci con l`obiettivo di comprenderne a fondo il materiale. la collaborazione tra architetti e designer e l`integrazione di queste innovazioni nella produzione, crearono lo stile del vetro viennese, che venne presentato all`interno di nuovi progetti come la "wiener werkstatte" o il "werkbund".



il libro e` il resoconto dell`intero periodo di prove del "progetto domani", l`evento teatrale ideato da walter le moli e luca ronconi per torino 2006. durante otto mesi sessantotto attori, distribuiti in cinque compagnie, sono stati diretti da luca ronconi nella messa in scena di cinque testi: due propriamente teatrali, il classico "troilo e cressida" di william shakespeare e il contemporaneo "atti di guerra: una trilogia" di edward bond, a cui si affiancavano "il silenzio dei comunisti", un carteggio tra vittorio foa, miriam mafai e alfredo reichlin pubblicato da einaudi, e due testi commissionati per l`occasione: "lo specchio del diavolo" dell`economista giorgio ruffolo e "biblioetica. un dizionario" di gilbero corbellini, pino donghi e armando massarenti. nei capitoli che riguardano il lavoro su "troilo e cressida" e "atti di guerra" lo spazio e` occupato interamente dalla voce di ronconi, dalla sua analisi del testo e dei personaggi, dalle indicazioni date agli attori, dalla descrizione di concetti, di suggestioni, di definizioni, in particolare riguardo alla recitazione, che rappresentano le ossessioni di ronconi. viceversa nel resoconto degli altri tre spettacoli, alle parole di ronconi fanno da specchio quelle degli autori dei testi, non soltanto perche` viventi e facilmente reperibili, ma per il desiderio che la voce stessa della materia trattata affiancasse quella piu` prettamente teatrale del regista degli allestimenti.



