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"print the legend": e` un giornalista a pronunciare queste parole in l`uomo che uccise liberty valance, ma e` uno dei maestri del cinema, john ford, che gliele affida. in questa battuta e` rinchiuso tutto il senso e il legame che unisce il cinema al giornalismo. "print", stampa, atto che conclude il processo di entrambi, e "leggenda", cioe` quel raccontare storie che e` uno dei fattori piu` importanti di costruzione dell`identita` di ciascun individuo e della comunita` in cui viviamo. in questo libro le relazioni tra cinema e giornalismo sono indagate da molteplici punti di vista: dai grandi film degli anni cinquanta a quarto potere, dal cinema della realta` di kiarostami alla rinascita del film inchiesta di michael moore.

stanco di raccontare agli italiani le verita` su di loro che essi non amano stare ad ascoltare, in questo suo nuovo libro aldo busi torna a fare le valigie per intraprendere un lungo viaggio attraverso isole, penisole, istmi e altre celebri e ignote realta` geopolitiche sparse nel pianeta. passando da capri a itaca, dall`irlanda a salonicco fino a mettere piede nel promontorio di sant`elena, busi compie le sue personalissime "prove d`esilio", percorrendo luoghi che in comune hanno la rassegnazione con cui i loro abitanti vivono isolati gli uni dagli altri e tutti insieme dal resto del mondo, spesso senza neppure esserne coscienti. lo perseguita un insonne spirito di osservazione che non gli permette di eludere alcuna esperienza: di sesso, di solitudine, di solidarieta`. e cosi`, tra una passeggiata nello squallore degli slums di johannesburg e un party di lusso a new york, scopriamo che l`emarginazione ha la pelle di tutti i colori, si annida al vertice come alle fondamenta della piramide sociale e non risparmia nessuna etnia, nessuna posizione di privilegio, nessun reddito. e l`ultima a`ncora busi la getta nella piu` insospettata delle isole di pasqua, dove si respira l`ironica consapevolezza che "siamo feretri in ballo, il ballo della fine apparente, tra l`interramento e il volo, con dentro ancora qualcosa di vivissimo che risuona e fa schiodare la cosa, non ancora del tutto definitiva, avanti e indietro dal cimitero della ragione e della sua spensierata materia, senza mai nulla di fatto...".

Sono una delle band storiche, nate dalla rivoluzione degli anni novanta. Si sono separati e riuniti più di una volta. Ma ora, sembra, il ritorno sia stabile, visto che Bill Janowitz, leader da sempre della band, ha riportato nel gruppo Chris Colbourn e Tom Maginnis. Fanno del rock abbastanza classico, niente di strano e, finalmente, hanno fatto un disco ben al di sopra della media. La critica li ha osannati, anche dalle nostre parti, ora vediamo il responso del pubblico.

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