
con il siervo libre de amor (1440 ca.) juan rodriguez del padro`n, poeta alla corte di giovanni ii di castiglia, protagonista di passioni, itinerari ed esili che proiettano sulla sua opera una certa aura trobadorica, introduce in spagna il romanzo sentimentale. la narrazione, in forma autobiografica e con inserti lirici, se riprende i motivi topici del grande canto cortese, e` come dominata da una dolorosa contemplazione, dai vani tentativi di liberarsi dalla schiavitu` amorosa, e culmina nell`apparizione, ambigua, allegorica e sinistra. di una nave nera, su cui compaiono alcune donne vestite a lutto. nella vicenda principale e` incastonata la estoria de dos amadores - ardanlier e liessa, leali e tragici, votati a morte feroce - dissimile ma speculare. questi eroi dimostrano a ogni passo una sottile inclinazione a proiettare in forme rituali e funeste il fallimento di una passione: "e io per la mia follia / cantai d`amore, / povero di favori, / ma non di tristezza". in pieno autunno del medioevo possono far pensare, per la loro affascinante fissita` oleografica, per la violenza insieme languida e crudele, a certo decadentismo fin de sie`cle.



un teatro; arianna maj, maschiaccia per vocazione e body-builder per provocazione; camacho, un grande ballerino e coreografo, irresistibile seduttore anche se ormai un po` ammaccato dal tempo. ecco i personaggi di questa storia costruita da carmen covito e che spazia da madrid, a brescia, a reggio emilia... un desiderio che puo` apparire una scommessa o un gesto trasgressivo in cerca di una gioventu` svanita, sorprese a ogni pagina, l`eterno ma sempre piacevole gioco delle parti, un balletto dei sensi e degli accoppiamenti che si scatena al ritmo di flamenco.















jacques-alain miller rappresenta un punto di riferimento per chiunque intenda accostarsi allo studio e alla comprensione del pensiero di jacques lacan, e fu designato da lacan stesso come l`esecutore testamentario delle sue opere, pubblicate e tradotte in tutto il mondo. quella di miller e` un`opera metodica e sistematica, capace di rendere piu` accessibile l`insegnamento del maestro francese e di sciogliere la complessita` delle sue contorsioni, senza peraltro inciampare in sterili semplificazioni. in questo volume si coglie lo sforzo di comprensione che miller compie per giungere a trasmettere a noi che leggiamo i punti di difficolta`, le impasse di fronte alle quali lacan stesso si e` trovato nell`estrarre dalla clinica una nuova logica, appoggiandosi ora alla scrittura cinese, ora alla matematica, ora alla topologia, al fine di cogliere al di la` del linguaggio, o quanto meno circoscrivere, quel punto insondabile, oscuro che abita l`essere parlante e che l`interpretazione classica non puo` raggiungere.









, poi , fino a : a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, e` difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. anzi, negli anni, tutta la vicenda dell`esodo italiano dall`istria e dalla dalmazia e` diventata oggetto di polemiche sempre piu` forti e violente. questo libro e` rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell`esodo o a chi pensa di sapere gia` tutto, pur non avendo mai avuto l`opportunita` di studiare realmente questo tema. questo "fact checking" non propone un`altra verita` storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realta`, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. con l`intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una `versione ufficiale` molto lontana dalla realta` dei fatti. e un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto e` accaduto in anni terribili.

negli stessi secoli in cui entra in crisi l`unita` linguistica e politica del mondo romano, incominciano a risuonare quelle lingue che ancora oggi l`europa parla e la cultura europea rimedita l`episodio biblico della confusio linguarum, cercando di recuperare la lingua di adamo o di ricostruirla come lingua perfetta. a questo sogno si sono consacrate alcune delle personalita` piu` insigni della cultura europea e malgrado le loro utopie non si siano realizzate, ciascuna di esse ha prodotto degli effetti collaterali: se oggi conosciamo il mondo naturale attraverso classificazioni rigorose, se inventiamo linguaggi per le macchine, se siamo in grado di compiere calcoli logici, se tentiamo esperimenti di traduzione meccanica, e` perche` siamo in qualche misura debitori di quei molteplici tentativi di ritrovare la lingua di adamo.

esiste un metodo per interpretare le esperienze di vita, siano esse esteriori o interiori. questo metodo consente di agire o reagire in totale consapevolezza. esso ci puo` aiutare a decidere, in modo totalmente conscio, di non agire o di non reagire. questo libro ci mostra come tale metodo possa predisporci alla felicita`, vivendo al meglio le esperienze di vita.

in questo libro, superando gli schemi e la morale talvolta spietata delle favole classiche, moravia non veste i panni del vecchio saggio o del sentenzioso maestro ma con illimitata fantasia e con sorprendente arguzia narra le avventure e le disavventure di una grande folla di animali umanizzati. o meglio: di uomini che si nascondono dietro una maschera animalesca. come sempre accade con le favole, il debole si mescola ai forti, l`ingenuo agli astuti, il buono ai cattivi. qui pero` la verita` non ha le tinte della tragedia o i toni della farsa perche` moravia, attento conoscitore degli uomini, non rinuncia mai alla speranza, cosi` che il lettore possa imparare divertendosi. le sue storie si propongono, semplici, efficaci, esilaranti, per una lettura accattivante e per un`interpretazione autonoma e personale, adatta tanto al lettore adulto quanto a quello bambino. sullo sfondo del tempo-senza-tempo della favola moravia si e` divertito a portare alla luce, con un`euforica liberta` d`invenzione controllata da uno spirito razionale e avveduto, quell`immaginazione pura che il romanzo e il racconto realistici sono costretti a elaborare e a nascondere.