




alle vedove dei grandi scrittori tocca spesso in sorte di trasformarsi in vestali per mantenere la memoria del caro estinto al riparo da scandali e pettegolezzi. la signora driffield lo sa bene. se poi al momento di individuare un agiografo affidabile, la scelta ricade su un uomo come alroy kear, astro nascente della scena letteraria, il minimo che possa accadere e` che dal passato del riverito edward driffield riemerga almeno un fantasma, che ha le sembianze della prima signora driffield, rosie. da questo spunto maugham ha tratto una feroce e divertente commedia di costume. alla sua uscita, nel 1930, quando molti riconoscevano nei personaggi tutte le leggende viventi dell`epoca, da hardy a walpole, il libro suscito` enorme scandalo.









ci sono libri che hanno la prodigiosa, temibile capacita` di dare, semplicemente, corpo agli incubi. "epepe" e` uno di questi. inutile, dopo averlo letto, tentare di scacciarlo dalla mente: vi restera` annidato, che lo vogliate o no. immaginate di finire, per un beffardo disguido, in una labirintica citta` di cui ignorate nome e posizione geografica, dove si agita giorno e notte una folla oceanica, anonima e minacciosa. immaginate di ritrovarvi senza documenti, senza denaro e punti di riferimento. immaginate che gli abitanti di questa sterminata metropoli parlino una lingua impenetrabile, con un alfabeto vagamente simile alle rune gotiche e ai caratteri cuneiformi dei sumeri - e immaginate che nessuno comprenda ne` la vostra ne` le lingue piu` diffuse. se anche riuscite a immaginare tutto questo, non avrete che una pallida idea dell`angoscia e della rabbiosa frustrazione di budai, il protagonista di "epepe". perche` budai, eminente linguista specializzato in ricerche etimologiche, ha familiarita` con decine di idiomi diversi, doti logiche affinate da anni di lavoro scientifico e una caparbieta` senza uguali. eppure, il solo essere umano disposto a confortarlo, benche` non lo capisca, pare sia la bionda ragazza che manovra l`ascensore di un hotel: una ragazza che si chiama epepe, ma forse anche - chi puo` dirlo? - bebe o tetete.
