


lo scrittore james agee e il fotografo walker evans sono stati inviati nel 1936 a "conoscere" e "studiare" la vita di famiglie di coltivatori di cotone in zone povere degli stati uniti, durante la depressione. a inviarli e` "fortune", che giudica pero` il materiale raccolto impubblicabile: troppo vero, diretto e al tempo stesso troppo complesso e vasto. contemporaneamente saggio, romanzo, indagine sociologica, il libro e` pubblicato nel 1941 e accolto con entusiasmo dalla critica. il volume contiene una nota di furio colombo.






due fratelli lasciano la natia irlanda alla volta del tibet orientale, allo scopo di "colmare una lacuna sulla carta geografica": rintracciare una vetta altissima, sopra i 9000 metri, di cui aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l`ultima guerra, e della cui esistenza parlano solo le leggende dei popoli nomadi. liam, il fratello maggiore, e` un ex tecnico informatico che vive su un`isola "quasi disabitata e irraggiungibile", in mezzo alle tempeste, alle mandrie di mucche e ai suoi computer, grazie ai quali, nelle notti solitarie, quando non contempla le stelle con il telescopio, naviga ossessivamente alla ricerca di notizie sul phur-ri, la "montagna volante", piu` alta dell`everest ma assente da qualsiasi mappa. si mette in viaggio con il fratello e varcano i confini con il tibet e con la regione, preclusa agli occidentali, dove presumono che si trovi la montagna. arrivano a lhasa e si uniscono a un clan di nomadi che pascolano una mandria di yak mentre liam "malato di nostalgia", febbrile e irrequieto - confligge con i ritmi di vita dei nomadi, il fratello, invece, e` subito catturato dall`amore per nyema, un amore totale, che vince e supera le barriere di lingua e civilta`. un poema-romanzo articolato in strofe che si intensifica sui grandi temi del romanticismo: il tema del ritorno, della nostalgia, del desiderio bruciante per un oggetto d`amore sconosciuto, il tema dell`amore/morte, del limite da valicare che sono qui originalmente associati alla piu` immediata modernita`.













libretto in morbida plastica atossica, per i piu` piccoli. eta` di lettura: da 2 anni.




l`opera presenta, oltre ai disegni per i piu` piccoli, un grande apparato fotografico, ricostruttivo e cartografico con una particolare attenzione all`arte e all`architettura. il volume, pensato per i ragazzi, presenta grandi titoli che permettono di cogliere da subito il senso di ogni doppia pagina (primo livello di lettura, collegato ai disegni) e un apparato illustrativo con relative didascalie (secondo livello di lettura). eta` di lettura: da 12 anni.





la sardegna rivive, attraverso le sue leggende, un mondo arcaico e suggestivo di complicate e affascinanti contaminazioni storico-culturali. nei racconti popolari si incontrano demoni, tracce di miti, brandelli di un`antica religione, relitti di riti iniziatici del mondo agro-pastorale e personaggi leggendari. gli e`rchitos, ad esempio: uomini condannati a trasformarsi nella notte in buoi che annunciano la morte; le su`rbiles: donne-vampiro che si tramutano in insetti per succhiare il sangue dei neonati; le jannas: fate luminose che tessono le loro stoffe su telai d`oro. e molti altri ancora. un patrimonio della tradizione orale e scritta che merita di essere ancora raccontato.







un viaggio attraverso i secoli, riccamente illustrato, alla scoperta non solo di capolavori imprescindibili, ma del legame piu antico e profondo del mondo, la nativita, che allude, nella stessa misura, al mistero della vita di ognuno di noi e al rapporto dell?uomo con dio. dalle nativita e annunciazioni disincarnate e divine, con il cielo infuso d?oro, dell?arte bizantina, vittorio sgarbi ci conduce attraverso la rivoluzione della pittura moderna, che ha rappresentato una nativita sempre piu terrena, sempre piu vicina alla vita. ma la conquista della verita per questo soggetto cosi misterioso e suggestivo non e stata lineare: la storia dell?arte indica ripensamenti e ritorni, cortocircuiti continui tra ideale e reale. da giotto a simone martini, da piero della francesca a raffaello, da michelangelo a caravaggio e rubens fino ad alcune suggestioni dell?ottocento e novecento, da courbet a segantini, a pietro gaudenzi, vittorio sgarbi non solo ci racconta l?arte da un punto di vista inedito, quello della nativita, ma mostra come essa abbia saputo individuare le infinite sfumature dell?atto piu divino che l?essere umano puo compiere: il dono della vita. tra pittura, scultura, ma anche cinema e letteratura, questo viaggio, infine, ci lascia intravedere i mille, labirintici volti della femminilita, quali solo la grande arte puo rappresentare. "la nativita e il principio di tutto. la sua sintesi e nella immagine della madre che tiene in braccio il bambino: essa non mostra il potere di dio ma la semplicita degli affetti, in giotto come in pietro lorenzetti, come in vitale da bologna, come in giovanni bellini, come in bronzino, come in caravaggio. maria nell?atto della maternita non e una maesta lontana, in trono, che tiene in braccio un bambino che e gia divino: e semplicemente, nella maggior parte delle rappresentazioni, una mamma con il figlio. per questo la maternita di maria non e un tema religioso ma un tema umano. il soggetto e semplicemente la vita".