




considerato il capolavoro di alfieri, "saul" e` una tragedia di argomento biblico, lineare nell`intreccio ma potente e drammatica. in primo piano la figura del sovrano: nel suo animo nobile e sensibile albergano uno smisurato orgoglio e una cupezza sconsolata; diviso tra cielo e terra, ribelle a dio, non riesce a dominare l`anelito che lo avvelena: oltrepassare "il limite". vittima della sua brama di potere si macchia di crudelta` e delitti, pur consapevole che porteranno solo rovina. il contrasto insanabile stringe a poco a poco saul nel cerchio della follia, da cui evade con un ultimo gesto: l`eroico suicidio, catarsi della tragedia.








in appendice, le relazioni originali di pedro.




se ne sta li`, in piedi davanti alla porta, coperta di sangue. e la vittima di un crimine? o ne e` l`autrice? joseph o`loughlin e` uno psicologo criminale che collabora con la polizia di bristol, un mestiere che riesce a gestire visto che "il signor parkinson", come lo chiama lui, non lo ha ancora costretto a ritirarsi. a complicare ancora di piu` le cose ci si mettono la recente separazione dalla moglie e un rapporto difficile con la figlia piu` grande. per joe non e` un gran momento; solo il lavoro, al quale si aggrappa con le poche forze rimaste, e` la sua unica ancora di salvezza. una sera sienna, la migliore amica della figlia di joe, si presenta alla porta di casa o`loughlin. la ragazza e` coperta di sangue; non apre bocca, e` pallida, rigida, una statua di sale. poco dopo il cadavere del padre di sienna, ray hegarty, viene ritrovato dalla polizia: giace a faccia in giu` accanto al letto della figlia. o`loughlin comincia a investigare per proprio conto, ma ogni passo lo conduce verso un ginepraio in cui si cospira perche` regni il silenzio, la menzogna, perche` certe verita` fanno male: e allora e` meglio insabbiare, corrompere, trovare un capro espiatorio che paghi per gli errori di tutti.

fantasia, invenzione, creativita` e immaginazione nelle comunicazioni visive. e possibile capire come funzionano queste facolta` umane? che relazione hanno con l`intelligenza e la memoria? in questo volume munari spiega tutto cio` con argomenti chiari e moltissimi esempi visivi noti e ignoti.




cinque volumi in 16?, legati in mezza pelle, titoli e fregi in oro al dorso, sguardie, frontespizi, tavole, xli, 3115 pp., in numerazione continua, 302 pp., per il volume d`indici. simpatica edizione con la riproduzione della totalita delle tavole contenute nella famosa e rarissima "encyclopedie", preceduta da una doverosa prefazione contenente un propetto dell`opera, notizie su diderot e d`alembert, sull`evoluzione della tecnica nel xviii secolo, e sulla spiegazione delle tavole stesse. il quinto ed ultimo volume contiene un utilissimo indice. in perfette condizioni.


"se e` vero, come scrive masolino d`amico nella prefazione a questo volume, che chi legge le poesie della dickinson in traduzione e` portato inevitabilmente a pensare a forme aperte, mentre in realta` "l`originale e` sempre costretto in uno schema preciso, e vorrei dire rigido, se l`orecchio finissimo e originale dell`autrice non lo variasse continuamente con piccole strepitose invenzioni", e` anche vero che la traduzione che qui presentiamo di una scelta di queste rappresenta a nostro avviso una straordinaria prova di fedelta` e, insieme, un adeguamento allo stile della grande poetessa americana di assolutamente non comune resa espressiva. la scelta, poi, di adriana seri, se certamente e` motivata dal desiderio di poter offrire una parte della produzione della dickinson pressoche` sconosciuta al lettore italiano, e` non meno indicativa di una maniera "totale" di leggere la sua poesia; una maniera che tende a rifiutare le categorie di "maggiore e minore" all`interno di un`ispirazione certamente varia - che non esclude affatto, come giustamente nota masolino d`amico, "l`umorismo, e non di rado l`allegria" -, ma vissuta nella sua totalita` con una partecipazione che forse non ha eguali nella storia della poesia moderna."

una singolare caratteristica degli ormai numerosissimi studi sulle origini e le cause della grande guerra e` quella di trattare gli avvenimenti in modo settoriale. si e finito col trascurare quella visione d`insieme che serve a spiegare perche`, nonostante facessero parte entrambe della triplice alleanza, italia ed austria-ungheria abbiano continuato a militarizzare in reciproca opposizione i rispettivi confini. e soprattutto perche`, dopo mesi di sofferta neutralita`, l`italia abbia scelto di combattere assieme alle nazioni dell`intesa. in realta`, come dimostra questo documentato lavoro di leonardo malatesta, il nemico e` stato sempre quello, ovvero sin dal 1861 si snoda un coerente e mai interrotto fil rouge che, al di la delle cortine fumogene innalzate dalla politica, ha avuto al centro unicamente la pianificazione bellica verso la frontiera con l`austria ungheria e la svizzera.







pare che l`espressione "piantare in asso" si debba a teseo che, uscito dal labirinto grazie all`aiuto di arianna, anziche` riportarla con se` da creta ad atene, la lascia sull`isola di naxos. in naxos: in asso, appunto. proprio su quell`isola, l`inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente l`urgenza di tornare. e li` che, dieci anni prima, e` stata abbandonata da stefano, il suo primo, disperato amore, e sempre li` ha conosciuto di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di se` che non conosceva e con la sfida estrema per una persona come lei: rinunciare alla fuga. che cosa e` davvero finito, che cosa e` cominciato su quell`isola? solo adesso lei riesce a chiederselo, perche` e` appena diventata madre e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficolta` a considerarsi una famiglia. dialogando con il mito sull`abbandono piu` famoso della storia dell`umanita` e con i fumetti per bambini con cui la protagonista interpreta la realta`, chiara gamberale ci mette a tu per tu con le nostre fatali trasformazioni, con il miracolo e la violenza della vita, quando irrompe e ci travolge, perche` qualcuno nasce, qualcuno muore, perche` un amore comincia o finisce. un romanzo sulla paura che abbiamo di perdere il filo, il controllo della nostra esistenza: mentre e` proprio in quei momenti - quando ci abbandoniamo a quello che non avevamo previsto - che rischiamo di scoprire davvero chi siamo.

in una serie di folgoranti "piani sequenza" su altrettanti punti topici di new york (da times square al ponte di brooklyn, dalla metropolitana all`aeroporto jfk), caustici ed eloquenti, colson whitehead ci offre una visione nel profondo della grande mela, ne ricrea l`esuberanza, il caos, la promessa e il dolore. un panorama interiore costruito su un alternarsi jazzistico di voci, che e` il modo in cui tutti, residenti e ultimi arrivati, sperimentano questa citta`. e cosi` "il colosso di new york" si trasforma sotto i nostri occhi in un canto d`amore, una vivace, intelligente, intensa "ballata" dedicata alla citta` piu` "disponibile" che si conosca, un poema in prosa dal ritmo spezzato e accattivante. perche` c`e` un poeta dentro queste pagine, capace di posare sulle cose uno sguardo profondo, di penetrare nelle fessure di una realta` sfaccettata e di tradurre il tutto in parole. alla fine, e` il nostro occhio, il nostro modo di guardare a uscirne trasformato.

Picture Disc 45giri. Record Store Day 2018.
Include I brani Zeroes (Radio Edit) e Beat of Your Drum (Radio Edit).