



romanzo ambizioso e potente, anni di cani fa i conti con le contraddizioni della coscienza tedesca. lo fa montando una storia a tre strati, fittissima di eventi, di memoria, di figure umane e animali. due i personaggi centrali: eduard amsel, il ragazzo mezzo ebreo, grassoccio, goffo, materasso della ragazzaglia, figlio di mercante, dotatissimo nella costruzione di spaventapasseri, piu` tardi pittore, poi coreografo e infine proprietario di una miniera; e walter matern, il robusto rampollo di una dinastia di mitici mugnai, l`amico d`infanzia e il fratello di sangue di amsel, lo sbandato, l`ubriacone, l`ex comunista, l`attore, il milite sa, il nazista, il disertore, il cattolico, l`heideggeriano, l`antifascista che, accompagnato dal cane di hitler, percorre la germania del dopoguerra alla ricerca dei colpevoli... intorno a queste due vite parallele, un brulichio di personaggi: gli arcaici abitanti dell`estuario della vistola, come il mugnaio matern, che predice il futuro ascoltando i vermi della farina, come i paesani del werder, i professori, le sa, le nonne e, specialmente, la ragazzetta tulla, sinistra, attraente, misteriosa, perduta.





questo libro si propone di presentare il pensiero di schumpeter sull`essenza e il divenire della societa` capitalistica superando la consuetudine di coglierne separatamente le componenti sociologica, economica, storica o politica. esso prende in esame gli scritti composti nel periodo compreso tra il 1905 e il 1927, periodo caratterizzato storicamente da cambiamenti radicali in campo economico, politico e sociale.



"cosa c`e` di piu` facile del volto? tutti ne abbiamo uno, e abbiamo a che fare con quello degli altri. eppure, di tutte le cose che ci capita di guardare, il volto rimane la piu` enigmatica". dopo "cromorama" e "figure", riccardo falcinelli rivoluziona ancora il nostro sguardo su qualcosa che diamo per scontato: le facce. nell`arte, nei film, nelle pubblicita`, su tiktok e anche nello specchio ogni mattina. pubblicando i selfie su instagram ci poniamo gli stessi problemi che si e` posto ogni artista e comunicatore nella storia: cercare di rendere una faccia piu` eroica, autorevole, addirittura divina. o magari conferirle valori morali, come i pittori del rinascimento, che ritraevano i sovrani accanto a una colonna o una tenda per esprimere maesta` e prestigio. la faccia e` la parte del corpo piu` soggetta ad attribuzioni di senso: anche se tendiamo a considerarli qualcosa di "naturale", i volti sono sempre una costruzione culturale. da alessandro magno a rita hayworth, da elsa di "frozen" al bambino della kinder, dall`icona di cristo fino alle foto sulle lapidi dei nostri nonni, con immensa profondita` di analisi e verve narrativa, falcinelli inventa una "facciologia", chiamando in causa l`arte, la semiotica, le neuroscienze, la storia politica, la moda e i cosmetici. perche` il volto che ci costruiamo puo` determinare la vita che faremo. con oltre 600 immagini a colori.