le questioni, qui pubblicate, della tommasiana "summa theologiae" sono dedicate alla felicita`, che sta a cuore ad ogni essere umano, il quale tende all`appagamento del desiderio. questa tensione accomuna tutti e spiega il dinamismo dell`agire, ma le posizioni divergono quando si tratta di individuare quel bene, conseguendo il quale si puo` raggiungere la piena realizzazione della persona, o felicita`. questa ci puo` essere procurata dalle ricchezze? o dai piaceri? o dal potere? o dagli onori e dalla gloria? il genio speculativo dell`aquinate, che non a caso e` un classico della filosofia, considera realisticamente la condizione umana e fa vedere come ogni uomo ha di fatto un fine ultimo, che vive, a torto o a ragione, come il bene supremo, e che motiva le sue scelte e la sua gerarchia di valori. ma e` decisivo scoprire il vero fine ultimo, che non delude il desiderio infinito dell`uomo originato dalla sua dimensione razionale -, in quanto e` il bene non manchevole, ne` caduco, ne` strumentale, sulla base del quale si giustifica razionalmente l`etica come ordo amoris. l`ampio saggio introduttivo, la traduzione, il ricco apparato di note e gli altri apparati mirano a favorire la comprensione del pensiero dell`aquinate - dal quale anche oggi c`e` molto da imparare - nelle sue molteplici articolazioni e nell`odierno contesto culturale, attuando, percio`, anche un dialogo critico con il pensiero moderno e contemporaneo.
arpocrate regna non soltanto sull?asciuttezza stilistica dell?operetta che la biblioteca ermetica qui presenta, ma anche sulla figura dell?autore, huginus a barma, la cui dimensione storica, ricoperta in modo alchemicamente usuale dall?evidente pseudonimo, fu e resta velata. pallide notizie offre il ferguson, scarse le citazioni tra i contemporanei (fulcanelli, alleau) e altre ricerche, come quella compiuta anni fa dall?editrice arche, rimangono allo stadio della buona volonta filologica. il piccolo trattato con il titolo di saturnia regna in aurea saecula conversa fu pubblicato per la prima volta a parigi nel 1657. la sua traduzione francese fu del 1780, e il traduttore, anch?egli anonimo, forni le poche informazioni su huginus di cui in pratica disponiamo e che il lettore potra ritrovare ora in questa integrale versione italiana di quella traduzione. chi abbia a mente il lessico alchemico non trovera difficolta ad immergersi nelle pagine di huginus, e pero potra stupirsi che il traduttore francese (si ricordi la data 1780) non cerchi minimamente di sottrarre al dettato originale la sua criptica struttura linguistica, ma badi piuttosto, ad accortamente seguirne la lettera, a non turbare l?antica tramandata metafora. la cultura medica di paracelso, il suo indirizzo iatrochimico, di cui huginus e portavoce, sono cosi ancora di prima mano nell?attenta e letterale traduzione francese nella quale il travaglio di una cultura ancora sofferta da cosmografie dissimili, se non contrapposte, e che all?epoca avranno gia conosciuto il rasoio sperimentale di un boyle, sembra potersi dimenticare come fatto marginale se non inesistente. e tanto puo far riflettere il lettore, se lo crede opportuno, su come sia impossibile - e per fortuna - distaccare il risultato alchemico, anche nei suoi gradini terapeutici, dalla parola compilata e trascritta nel tempio "soterico" dell?immaginazione. parrebbe ancora una lezione d?umilta a chi voglia assimilare a tutti i costi il concetto di "real
Dopo la rinuncia del fratello, Giorgio 'Bertie' VI sale riluttante al trono inglese. Minato da una grave forma di balbuzie e considerato inadatto a essere re, Bertie chiede aiuto a un poco ortodosso terapista del linguaggio di nome Lionel Logue il quale, grazie a una serie di tecniche inusuali e alla crescente amicizia tra i due, lo aiuterà a superare i suoi problemi. Bertie riuscirà così a risultare credibile e a conquistare la fiducia dei propri sudditi nella guida del paese nei drammatici momenti della Seconda Guerra Mondiale.
miles halter, solitario collezionista di ultime parole famose, lascia la tranquilla vita di casa per cercare il suo grande forse a culver creek, una prestigiosa scuola in alabama. e qui che conosce alaska young: brillante, spiritosa, svitata, imprevedibile e molto sexy trascinera` miles nel labirinto della sua complicata esistenza, diventando per lui un enigma, un pensiero fisso, una magnifica ossessione. "cercando alaska" narra l`impatto che una vita puo` avere su un`altra. un classico moderno che ha segnato l`esordio di john green, qui nell`edizione speciale x anniversario con contenuti extra dell`autore.
"zanna bianca, il protagonista del romanzo, e` l`unico di quattro cuccioli che riesce a sopravvivere in una grotta dello yukon, sopra un torrente, lontano da ovunque. dentro la tana inaccessibile, il piccolo lupo viene al mondo generato da colei che viene semplicemente presentata come `la lupa` e la prima parte del libro lascia in questa sospensione il lettore per condurlo sulla pista dei valori `primordiali`, senza nomi e cognomi. e come se london volesse sfruttare un archetipo e i suoi simboli; solo in seguito scopriamo che `la lupa` e` kiche, figlia di un lupo e di un cane, una femmina agguerrita e astuta, gia` di proprieta` del capotribu` castoro grigio. [...] zanna bianca nasce nel wild e nasce lupo con dentro il codice genetico del cane: quest`altro archetipo alla fine prevarra` dopo una lunga storia formativa fatta di durezza e amore, rinuncia e crudelta`. anche il padre di zanna bianca e` un archetipo, ma il vecchio lupo grigio occhio solo, sopravvissuto a mille battaglie e alla furia della natura selvaggia, diventa il simbolo della vita che sopravvive a se stessa, del wild che scorre dalle generazioni che lo hanno preceduto a quelle future." (dalla postfazione di davide sapienza). con un testo di mario maffi.
nella cultura indiana la fede nel ciclo delle nascite poggia sulla convinzione che ogni azione del presente sia determinante per l`esito della reincarnazione successiva. il buddhismo accolse questa credenza e ne fece il presupposto dell`intera dottrina: reincarnarsi e` un processo che trova il suo massimo compimento nella liberazione finale attraverso la pratica di una disciplina costante, come insegnato dal buddha che visse piu` e piu` volte prima di raggiungere il nirvana. i jataka narrano infatti le 547 vite precedenti del buddha storico, tramandate prima oralmente e poi in forma scritta fino all`ultima redazione conosciuta, che risale al v secolo d.c. in questi racconti il bodhisatta, a volte protagonista e a volte semplice personaggio secondario, assume diverse sembianze: superbo pavone o virtuoso elefante, ricco banchiere oppure ladro furtivo o, ancora, divinita` che dimora in un albero sulla sponda di un fiume. simili alle vite dei santi, i jataka costituiscono innanzitutto un testo popolare, il cui scopo era di istruire i fedeli su quali fossero le virtu` da perseguire per liberarsi dalle passioni terrene. per il ritmo della prosa e la liricita` dei suoi versi, questa raccolta rappresenta anche un tesoro della letteratura indiana, che diede in seguito vita a un vero e proprio genere letterario diffusosi ampiamente in asia, tale da garantire cosi` la fortuna dei jataka che ancora oggi alimentano l`immaginario di gran parte dell`estremo oriente.
bmg 1992 contiene 2 musicassette
m4
primo di tre volumi dedicati a uno dei campi di maggiore interesse dell`esperienza spirituale e religiosa, questo meridiano raccoglie i testi piu` importanti della mistica tardo-greca e bizantina, di quella orientale siriaco-armena e della tradizione latina e italiana medievale, commentati e annotati dai piu` illustri studiosi di ciascuna area. l`introduzione generale al volume e` di francesco zambon, direttore dell`intero progetto editoriale, nonche` curatore egli stesso della terza e piu` cospicua sezione. un`occasione per il lettore di compiere un viaggio in grado di condurlo direttamente alla radici della cultura cristiana antica e premoderna, con l`ausilio di strumenti critici e interpretativi d`eccellenza.
la storia millenaria del mediterraneo raccontata per quella che e: una grande epopea umana. dai neanderthal alle misteriose civilta dell?eta del bronzo, dagli imperi in guerra fino al mare di oggi, e qui che decidiamo chi diventare. per gran parte della storia umana il mare ha suscitato una sensazione precisa: la paura. persino in un posto come il mediterraneo centrale, dove europa e africa si guardano a poca distanza. la storia di questo pezzo di mondo, di un mare che puo essere un ponte ma anche una barriera invalicabile, dice molto di noi. dagli uomini preistorici che dalle sue sponde osservavano quelle acque oscure e minacciose senza mai trovare il coraggio di attraversarle, alle popolazioni che per prime intagliarono un tronco e lo misero in acqua; dai mercanti di ossidiana e i loro riti perduti, alle misteriose civilta dell?eta del bronzo; e ancora: le conquiste degli imperi, le scorribande dei pirati, i flussi migratori che da nord andavano verso sud, come gli italiani che furono spediti in libia dal regime fascista, o quelli che da sud vanno verso nord, come le migliaia di persone che oggi si affidano a traversate rischiosissime in cerca di una nuova vita o anche solo della sopravvivenza. luca misculin fa un vero e proprio carotaggio storico, raccontando la stratificazione di popoli, uomini e miti che si sono succeduti nel corso dei secoli. e allo stesso tempo racconta il mediterraneo di oggi, le sue isole e i suoi porti, i suoi uccelli migratori e i cavi sottomarini che lo attraversano, i suoi luoghi piu inaccessibili, come basi militari abbandonate o piattaforme petrolifere. muovendosi fra le coste libiche e tunisine, pantelleria e linosa fino a lampedusa, misculin ci fa conoscere un mare tutt?altro che "nostrum", mostrandoci il mediterraneo come fosse la prima volta, con tutte le sue contraddizioni, la sua severa spietatezza, la sua straordinaria profondita storica e umana.