
nella notte del 7 novembre 1916 pavel florenskij diede inizio alla raccolta di queste pagine autobiografiche dedicate ai figli. ma il rapido precipitare degli eventi nella sua patria conferi` presto al progetto un`urgenza e un tono del tutto nuovi. si era affermato il potere politico dei soviet che non tardo` a mostrare i tratti persecutori del totalitarismo, cosi` che padre pavel si ritrovo` a stendere i suoi appunti segnato dal presentimento della propria tragica fine, purtroppo destinata ad avverarsi. quest`opera dunque costituisce la vera eredita` culturale e spirituale lasciata ai figli da parte di quel genio assoluto della mente e dello spirito che fu pavel florenskij, filosofo della scienza, fisico, matematico, ingegnere elettrotecnico, epistemologo, ma anche filosofo della religione e teologo, teorico dell`arte e di filosofia del linguaggio, studioso di estetica e semiologia.



Tullio Pironti Editore, 1984, IT. La narrativa storica non ha avuto la sua età d'oro soltanto nel secolo scorso: il cinema è stato, e ancora è, l'erede di questa tradizione. Questo saggio non ha la pretesa di ripercorrere, su vasta scala, un itinerario costellato di centinaia di film realizzati nel corso di alcuni decenni. Nella trattazione si esaminano indirizzi metodologici, modelli e momenti tra i più significativi, si ricorre a esemplificazioni indicative, vengono in primo piano, con le opere, registi come Griffith, Ejzenstejn, Vidor, Renoir, Viscontii, Jancsò, Rossellini, Paolo e Vittorio Taviani, Pontecorvo e molti altri. Entrano in questo campo anche i più spettacolari kolossal della romanità, i film americani di guerra, le rivisitazioni italiane del Risorgimento, l'epopea del West, il mito di Maciste e di Robin Hood, i fantasmi e le paure della rivoluzione francese.