



quasi tremila morti, migliaia di dispersi e deportati: fu questo il risorgimento per i vinti nel mezzogiorno d`italia. dallo sbarco di garibaldi fino alla capitolazione dell`esercito delle due sicilie a gaeta passarono appena nove mesi. tanto basto` a sfaldare un regno, che la dinastia dei borbone aveva guidato per 127 anni. su quel tracollo solo ora emerge, finalmente nella sua interezza, uno spaccato da conquista militare: diplomazia, forza delle armi e politica riuscirono a creare le condizioni per un`annessione al piemonte, che violava le norme del diritto internazionale, realizzata con i fucili senza il consenso delle popolazioni. in poco tempo le regioni meridionali, con 9 milioni di abitanti, furono "italianizzate": azzerati monete, codici penali e civili, burocrazie. tra il 1860 e il 1861 gli sconfitti, protagonisti di questa ricostruzione storica, furono soprattutto migliaia di pastori, carbonari e contadini del matese, delle puglie, delle campagne salernitane, della sicilia, dei tre abruzzi, del contado del molise, della calabria, di napoli. un esercito di oltre 50 mila uomini: meridionali, a difendere quella che allora era la loro patria. su quei mesi, sui militari, sulla generazione che realizzo` in concreto il risorgimento, sia nella vittoria sia nella sconfitta, l`archivio borbone e` una miniera ancora poco esplorata.

nell`arco di pochi giorni karl ove knausg?rd decide di dare un taglio netto alla propria vita in norvegia e lascia il paese e la moglie tonje per trasferirsi a stoccolma. li` stringe profonda amicizia con un altro esiliato norvegese, un intellettuale appassionato di boxe di nome geir, e va dietro a linda, una bella poetessa che l`aveva incantato anni prima a un workshop per scrittori. "un uomo innamorato", il secondo volume di sei del ciclo "la mia battaglia", vede knausg?rd raccontare di relazioni tempestose, delle sfide della paternita` e dell`urgenza di scrivere. come ne "la morte del padre", noi leggiamo mentre la sua vita si svolge.


