grazie alla tecnologia e alle cosnoscenze scientifiche che incorpora, un terzo della popolazione mondiale gode oggi di condizioni e di una durata della vita enormemente migliorate rispetto a un secolo fa. gli altri due terzi del mondo vivono invece come un secolo fa, o peggio, perche` di tecnologie non dispongono, o di esse hanno conosciuto solo i costi ambientali e umani. molti scienziati temono inoltre che le tecnologie alla base dei nostri elevatissimi consumi, cui guarda con legittime aspettative la maggioranza della popolazione mondiale, stiano diventando insostenibili proprio per i sistemi che sostengono la vita. considerata la posta in gioco, dovremmo forse adoperarci maggiormente per comprendere i poteri della tecnologia "scientificizzata", i loro effetti a lungo periodo, e quali possibilita` sussistono per indirizzarli piu` efficacemente a scopi umani. senza rinunciare ai benefici acquisiti, ma anche senza ignorare che essi dipendono da cio` che la tecnologia e la scienza sapranno fare per gli esclusi del mondo, e per il futuro del pianeta. i saggi organicamente raccolti in questo volume tratteggiano da differenti prospettive una serie di risposte ai complessi interrogativi che nascono dalle contraddizioni e incognite sopra delineate.
"l`impresa irresponsabile" non e` un titolo metaforico. se l`intervista a gallino che aveva per tema la concezione dell`impresa di adriano olivetti si intitolava "l`impresa responsabile", questo graffiante libro sul capitalismo deregolato dei nostri anni non poteva che ribaltare il precedente titolo. perche` per l`autore un`azienda diventa irresponsabile quando non risponde ad alcuna autorita` pubblica o privata e soprattutto quando si afferma una concezione dell`impresa fondata sulla massimizzazione del suo valore in borsa, a qualunque costo e a breve termine. dietro i principali scandali finanziari del nuovo secolo, non c`e` infatti tanto la disonesta` del singolo, quanto l`esito di un governo d`impresa che ha preso sempre piu` piede.