







"il premio strega ha settant`anni. e nato, nell`immediato dopoguerra, grazie all`amicizia tra il colto imprenditore guido alberti e la grande scrittrice maria bellonci, che credeva fosse importante inventare e realizzare un premio come nessuno mai lo aveva immaginato. un premio affidato, come avrebbe detto lei, a "una giuria vasta e democratica", caratterizzata non tanto dal numero, quanto dalla varieta` e vastita` delle competenze. non solo scrittori, professori e critici letterari, ma un piu` largo pubblico di giornalisti, imprenditori, registi, attori interessati alla letteratura, come un polmone prezioso per il respiro di una societa` democratica quale ci auguravamo di poter cominciare a costruire allora. quanto ha contato il premio nella vita culturale del paese, anche in quella parte piu` profonda e meno visibile? sulla parte piu` visibile non abbiamo dubbi e non e` un gran merito: dipende dai giornali, dai mass media e dalle contingenze se e` il piu` citato tra i moltissimi premi letterari italiani. le critiche intorno al funzionamento dello strega sono anche quelle moltissime. ne abbiamo tenuto conto, abbiamo tentato di migliorarne l`organizzazione. le critiche continuano, nondimeno, e noi speriamo che continuino per altri cento anni. mi viene in mente quello che diceva churchill sulla democrazia, che e` la peggiore forma di governo eccezion fatta per tutte le altre sperimentate finora. credo che questo valga anche per il premio strega." (tullio de mauro)


tre volte, nel corso della sua storia, l`umanita` e` stata profondamente trasformata dalla tecnologia: 100.000 anni fa il controllo del fuoco ci permise di elaborare un linguaggio (prima era); 10.000 anni fa lo sviluppo dell`agricoltura porto` alla nascita delle citta` (seconda era); 5.000 anni fa le invenzioni della ruota e della scrittura aprirono la strada allo sviluppo di quello che sarebbe diventato lo stato-nazione (terza era). oggi ci troviamo sulla soglia di un quarto cambiamento epocale innescato dall`avvento dell`intelligenza artificiale (ia). nel suo racconto di come siamo giunti in questa storica fase del nostro cammino evolutivo, byron reese illustra le piu` discusse e autorevoli teorie formulate sull`intelligenza umana e su quella artificiale, esplorando le numerose problematiche (quelle di natura tecnica, ma anche i loro risvolti etici e politici) e le incredibili opportunita` che l`umanita` ha ormai di fronte a se`. riusciremo a costruire macchine in grado di apprendere e che finiranno per rimpiazzarci in ogni ambito lavorativo? potremo attribuire a esse una coscienza? siamo sicuri di sapere esattamente che cosa sia la coscienza e che rapporto abbia con il nostro cervello? applicheremo la robotica piu` avanzata a ogni ambito della nostra esistenza? finiremo per "disumanizzarci"? oppure la tecnologia sara` al servizio del nostro benessere, del progresso scientifico, economico e civile, cosi` come e` sempre stato nel corso della nostra storia? queste sono solo alcune delle questioni sulle quali reese si sofferma nel corso di un viaggio che e` anche e soprattutto un inno alle grandi potenzialita` dell`intelletto umano.