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e l`anno 3000 e l`uomo vive su un`altra galassia, da cui contempla, lontana, la terra. e proprio su questo pianeta uno storico scopre l`archivio che raccoglie la storia di un piccolo paese, noto successivamente con i nomi di giudea, palestina, israele, e del popolo che lo ha via via abitato, nei secoli. e il racconto si sposta su un piccolo borgo di podhoretz, nella polonia ottocentesca. qui vive il rabbino haim yaacov, un ciabattino violinista osannato come un santo, che con il suono del suo violino risana gli animi e i malati. un secolo dopo, da podhoretz invasa dai nazisti, fugge un bambino, haim schuster, discendente del rabbino, che si rifugia nel ghetto di varsavia solo per essere deportato ad auschwitz... quello che si salva dall`orrore, anni dopo, e` un uomo distrutto, uno scrittore apolide incapace di superare il dolore e l`angoscia del sopravissuto, fino all`incontro a parigi con sarah, figlia di un compagno di prigionia, con la quale decidera` di trasferirsi in israele. un`intensa saga famigliare, venata di sense of humour, per raccontare con toni luminosi e pacati l`indicibile dell`olocausto.

esiste una bibbia degli imperatori, splendidamente miniata, ed esiste, meno appariscente e meno nota, anche se non meno preziosa, una bibbia dei villani. e la bibbia dei contadini, degli straccioni, dei poveracci, che la tradizione orale e scritta di ogni regione d`italia ci ha tramandato, e che dario fo e franca rame hanno scoperto in anni di ricerche sulle tradizioni popolari e ricreato sulla scena e, in una versione inedita e arricchita, in questo libro. sono tabulazioni tragiche, miste al grottesco e alla sempre presente autoironia, inventate nei secoli dai siciliani, dai calabresi, dai napoletani e dai contadini di tutta la valle del po. in questa bibbia dei villani dio e` nella brocca del vino, nell`agnello che nasce o che stanno ammazzando. da sempre i villani mangiano dio, lo amano e discutono con lui, perche` sono certi che dio sia il bene ma in parte anche il male, la vita ma anche la morte. dio per loro e` gioia ma anche sofferenza, godimento e pianto, sorriso e sghignazzo. ecco perche` la bibbia dell`imperatore e` solenne e spesso ridicola, mentre quella dei villani e` commossa e piena di risate.

trentacinque anni dividono la fine inspiegabile di germund grooth e maria winckler - legati nella vita come nella morte - in fondo a un burrone nei boschi intorno a kymlinge. incidente o suicidio? alcune strane circostanze, pero`, inducono gli investigatori a pensare che possa trattarsi di omicidio: che cosa si nasconde dietro l`apparente normalita` degli "altri", il gruppo degli amici di germund e maria fin dai tempi dell`universita` a uppsala? come gia` in passato, anche oggi la polizia di kymlinge e il suo malinconico antieroe, l`ispettore di origini italiane gunnar barbarotti, brancolano letteralmente nel buio. affiancato come sempre dalla collega eva backman, barbarotti si vede costretto a scavare nei meandri della mente dei sospettati per far affiorare a poco a poco un segreto orribile che ha lasciato un segno indelebile non solo nella vita delle vittime, ma anche in quella di chi e` rimasto. le mappe interiori dei personaggi si sovrappongono senza fine, disegnando paesaggi imprevedibili e vertiginosi: dio, il destino, la morte, la colpa sono spesso al centro delle riflessioni dell`ispettore, piu` dei "crudi fatti" su cui basare le indagini. vero e proprio noir filosofico, quest`ultima prova di ha`kan nesser scandaglia ancora piu` a fondo i recessi della psiche umana, sul filo di una verita` dura quanto universale: "la vita e la morte sono sorelle".

e il primo di agosto, a bangalore, quando viene rinvenuto il cadavere di un farmacista. sembra un caso destinato a essere archiviato in fretta, ma la settimana successiva il ritrovamento di un`altra vittima segna l`inizio di una serie di misteriosi omicidi, all`apparenza non legati tra loro. solo l`ispettore borei gowda, uomo dall`indole ribelle e dal fiuto eccezionale, riesce a cogliere uno schema dietro i delitti, dove nessuno vede niente. insieme al sottoispettore santosh, novellino zelante e maldestro, si invischia in un`indagine complessa, ostacolato dai superiori corrotti. ne` trova pace nella vita privata: una moglie assente e un rapporto da ricostruire col figlio, gowda, abituato ormai a una vita solitaria e disordinata, ha paura di rimettersi in gioco con urmila, un amore del passato che ha bussato alla sua porta dopo ventisette anni. l`assassino intanto continua a uccidere: la chiave per risolvere il caso si nasconde nei bassifondi della citta`, ma gli indizi sono fragili e mutevoli, appesi a un filo per aquiloni agitato dal vento, sottile e tagliente come una lama... nella metropoli dell`information technology, dove modernita` e tradizione si scontrano ogni giorno, dove gli slum fatiscenti convivono con le sontuose dimore dei politici, tra i vicoli bui e il verde placido dei quartieri residenziali, tra mercati di spezie e ammassi di rifiuti, prende vita il nuovo romanzo di anita nair, che sceglie la via del noir per raccontare l`india di oggi vista dal suo ventre oscuro.

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