

antonin artaud cercava, al messico, i tarahumara - la "razza degli uomini perduti" - e, introdotto nella tribu`, si trovera` rovesciato e quasi inchiodato per sempre "dall`altra parte delle cose", che era gia` la condizione naturale della sua coscienza e il suo destino. artaud raccontera` questo viaggio in "al paese dei tarahumara", il suo libro piu` perfetto, scritto sulla superficie di un metallo abbacinante. qui si trovano i suoi testi piu` difficili e piu` ricchi. nessuno schermo copre la sua voce, ogni pretesto deviante e` caduto.


Un manuale di scelta, creazione e applicazione tecnica di carte da parati.



nel ricordo di azar nafisi, rientrata in patria proprio nel 1979, l`anno della rivoluzione di khomeini, la parola che piu` di frequente ricorreva nelle riflessioni sul nuovo destino che incombeva su di lei era : la repubblica islamica aveva infatti confiscato la storia dell`iran, la sua cultura e la sua tradizione, e insieme l`identita` di ogni individuo. esiliata in patria, prigioniera di un regime totalitario ostile a tutto cio` che lasciasse spazio all`unicita`, lacerata da un sentimento di irrealta`, abbandono e isolamento, azar nafisi non poteva che tornare all`amato nabokov, e condividere con i suoi studenti l`esperienza di un rapporto improntato a un`esaltante reciprocita`, giacche` via via che si immerge nell`universo di uno scrittore il lettore non fa che arricchirlo di una percezione nuova, di una nuova dimensione. e nato cosi` un libro tanto affascinante e singolare da ricordare alcuni ritratti dotati di coperchio del rinascimento: il ritratto di nabokov - frutto di un`analisi delle sue opere che sembra rispondere all`auspicio formulato in lezioni di letteratura: - cela infatti quello della realta` dell`iran di allora, ma .

il 18 novembre si e` ripetuto per 365 volte. tara decide di tornare a parigi, nello stesso albergo in cui il tempo si e` rotto: per un momento questo riaccende in lei la promessa del futuro, ma poi il suo giorno infinito ricomincia, con nuovi enigmi da risolvere. stanca di vagare da sola per la citta` e sempre piu` distante dal marito thomas, tara parte in cerca delle stagioni che non ha piu` vissuto. viaggia verso nord per ritrovare l`inverno e inventarsi un natale nella casa dei suoi genitori, va incontro alla primavera, conosce persone sui treni, viene derubata, e ritrova una moneta romana avuta in regalo a parigi. ma e` a dusseldorf che qualcosa cambia: c`e` un uomo, henry d., che come lei e` intrappolato nel tempo. nel secondo capitolo della saga, tara selter insegue le stagioni; come una piccola divinita` fabbrica il proprio inverno, trova paesaggi di neve, e poi corre a sud per rivedere l`azzurro del cielo e dedicarsi allo studio. finche` all`improvviso il presente si schiude, rivelando un`inaspettata chiave di volta.