in italia l`esperienza della seconda guerra mondiale, dell`occupazione tedesca e della lotta partigiana contro la repubblica sociale ha inciso sulle memorie individuali e collettive producendo numerose fratture. al di sopra di un universo di memorie frammentate e` esistita pero` anche una memoria pubblica della guerra di liberazione, impostasi come narrazione dominante. contestata fin dall`immediato dopoguerra, questa memoria si e` trovata negli ultimi anni al centro di un confronto sempre piu` acceso che ha toccato temi nevralgici: la resa dei conti con i fascisti dopo il 25 aprile, la riconciliazione fra `ragazzi di salo`` e partigiani, la giornata della memoria in ricordo della shoah, le foibe, cefalonia. "la guerra della memoria" analizza le caratteristiche del dibattito politico italiano sulla memoria della resistenza. un libro che affronta, in maniera rigorosa e documentata, il tema `caldo` della resistenza, dalle prime celebrazioni della liberazione al dibattito storico-politico italiano degli ultimi anni.
per una meravigliosa e tremenda ambiguita` linguistica, la morte e la vita sono iscritte nella stessa parola bios: bios e` vita, bios e` arco. noi siamo cosi` un cerchio incompiuto, imperfetto, un arco, in cui inizio e fine non coincidono. solitari restare a riva a osservare le tempeste della vita o salire a bordo senza troppo curarci dei compagni di viaggio? seguire le leggi del cosmo o le leggi dell`io? scegliere la politica o l`antipolitica? il negotium o l`otium? credere o capire di fronte a dio e alla morte? seguire la lezione dei padri o la rivoluzione dei figli? basta volgere lo sguardo al mondo classico di atene e roma per trovare i nostri piu` naturali interlocutori, coloro che ci hanno preceduti nelle nostre stesse domande. lucrezio e seneca hanno fatto il controcanto al presente ponendosi le domande ultime. non importa quali risposte abbiano dato, importa invece la loro allergia al pensiero unico, tanto da averci prospettato concezioni diverse e rivali del mondo. importa il coraggio di sperimentare, in solitudine e in autonomia, cosa significa sopportare la verita` quando la vita ti viene a trovare. a loro dobbiamo rivolgerci per ricordarci come eravamo e come potremmo essere.
giuseppe pignatone e michele prestipino ci svelano le caratteristiche e le trasformazioni delle organizzazioni mafiose di cui si sono occupati nella loro lunghissima esperienza da palermo a reggio calabria, fino alle piu` recenti inchieste che hanno coinvolto la capitale. il libro analizza il dna della mafia siciliana e di quella calabrese: la struttura organizzativa su cui entrambe si fondano, la `famiglia` in cui si entra mediante cerimonie solenni e, infine, il sistema di relazioni che le collegano a soggetti esterni. un`ampia parte - aggiornatissima alle ultime decisioni dei giudici romani - e` dedicata alla presenza della mafia nel lazio e nella capitale. dalle vicende romane si prende spunto per affrontare un aspetto oggi centrale nelle pratiche mafiose: l`utilizzo sistematico dei metodi corruttivi e collusivi, senza mai dimenticare che mafia e corruzione sono due cose diverse. infine gli autori prendono in esame gli scenari piu` recenti e di frontiera della criminalita` economica, particolarmente preoccupanti perche` l`espansione delle mafie e la penetrazione dei capitali illeciti nell`economia legale mettono in pericolo le basi stesse della vita democratica.
l`oceano che si acidifica! il riscaldamento climatico! le specie che si estinguono! hai appena fatto in modo di non essere mai ecologico. ti sei fatto schiacciare dall`afflusso dei dati, sei caduto nella trappola dell`orrore dell`estinzione e del riscaldamento globale. hai davanti a te solo lo spettro della decisione finale, disperata, a pugni e denti stretti. senti che devi essere o fare qualcosa di totalmente diverso. ecco scavato il baratro: da questo momento in poi non farai che mostrare a te stesso e agli altri quanto e` largo e profondo questo baratro. essere ecologici comporta un cambiamento imponente, ma di segno differente da quello seguito fin qui: se hai una vaga idea che ci sia un dentro di te e un fuori di te, sei sulla buona strada. non affogare nella paura della minaccia esterna, non c`e` nulla di esterno, noi siamo parte della natura, noi siamo ecologici.
pur dominando un territorio limitato e periferico, i gonzaga sono stati una delle famiglie piu` importanti d`europa, protagonisti per secoli della storia italiana. signori di mantova, poi marchesi e duchi, si imparentarono con gli asburgo e annoverarono nei loro ranghi due imperatrici e una regina di polonia. la promozione delle arti trasformo` mantova in una delle capitali della cultura del rinascimento. ai capolavori di pisanello e mantegna si aggiunsero nei secoli le meraviglie della celeste galleria e i prodigi della musica e del teatro. ma come e` stato possibile per questa casata ritagliarsi una simile posizione e conservarla per quasi quattro secoli? che origini ha avuto? e a cosa fu dovuto tanto successo? un affresco ricco di sorprese, una storia di guerre e di congiure, una lotta per la sopravvivenza prima e per la supremazia poi, attraverso cui si dipana la vicenda dell`italia dal medioevo delle grandi abbazie all`eta` comunale e ai principati.
niente razze, ma molto razzismo. niente razze, ma molte differenze, scritte un po` nel nostro dna. e moltissimo nella nostra cultura, nei tanti luoghi comuni dove andiamo a inciampare ogni giorno, nei pregiudizi che ci guidano attraverso le piccole e grandi vicende della vita e che ci portano a subire, dire, fare o semplicemente pensare cose razziste.
per gli antichi le sirene erano mostri orripilanti, per meta` uccelli e per meta` donne. eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili: la voce, suadente e ammaliatrice. insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come circe, calipso ed elena, le sirene sono in questo libro le protagoniste della prima tappa di un cammino che, partendo da omero e a omero ritornando, si concentra sull`atene del v secolo, la citta` della democrazia e della parola. ripercorrendo storie poco note e celebri passi di prosa e di poesia, laura pepe indaga le incredibili potenzialita` di peitho, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. sovrano potentissimo, la parola e` capace di compiere le imprese piu` divine: sa convincere del vero e del giusto, ma puo` anche illudere e ingannare. scopriremo la sua forza in queste pagine, guardando ai protagonisti della politica che arringano il popolo riunito in assemblea, agli accusatori e agli accusati che si industriano a convincere i giudici del tribunale e, infine, a quei maestri di persuasione che furono i sofisti. e ancora una volta saremo grati alla grecia antica, che - tra storia, mito, poemi e filosofia - ha dato forma al nostro modo di pensare e di confrontarci con il mondo.per gli antichi le sirene erano mostri orripilanti, per meta` uccelli e per meta` donne. eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili: la voce, suadente e ammaliatrice. insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come circe, calipso ed elena, le sirene sono in questo libro le protagoniste della prima tappa di un cammino che, partendo da omero e a omero ritornando, si concentra sull`atene del v secolo, la citta` della democrazia e della parola. ripercorrendo storie poco note e celebri passi di prosa e di poesia, laura pepe indaga le incredibili potenzialita` di peitho, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. sovrano potentissimo, la parola e` capace di compiere le imprese piu` divine: sa convincere del vero e d
pubblicato una prima volta nel 1955 in occasione del decennale della liberazione, "uomini e citta` del resistenza" e` il testo fondatore della nostra epica resistenziale. questa edizione riproduce l`originale anche nell`immagine di copertina. la disegno` carlo levi per l`occasione, in ricordo di un episodio che piu` di qualunque altro sembrava evocare lo spirito della resistenza. un attimo prima di soccombere ai nazisti nel rogo di sant`anna di stazzema, una giovane donna, genny marsili, aveva scagliato contro gli aguzzini uno zoccolo: il simbolo, insieme, della sua fierezza e della loro abiezione. prefazione di carlo azeglio ciampi.
nell`agosto del 1519 cinque navi partirono dal porto di siviglia. erano tutte parte di una spedizione patrocinata e sostenuta dall`imperatore carlo v. alla loro guida si trovava un ammiraglio portoghese allontanato dal suo paese con disonore e che si era messo al servizio della corona spagnola in cerca di riscatto. l`obiettivo del viaggio era dimostrare che le isole molucche, allora famose perche` produttrici di spezie, appartenevano alla spagna e non al portogallo secondo le regole del trattato di tordesillas che aveva diviso il pianeta tra questi due imperi. nei tre anni seguenti queste imbarcazioni e questi uomini affronteranno battaglie, ammutinamenti, naufragi, tradimenti. solcheranno mari mai affrontati prima dagli europei, entreranno in contatto con popoli e culture sconosciute, dai patagoni della terra del fuoco agli abitanti della polinesia. insomma, affronteranno una delle piu` grandi imprese della storia dell`uomo. un`avventura che si concludera` con il loro ritorno e con la diffusione del racconto di viaggio del vicentino antonio pigafetta.
in tutte le raffigurazioni e` l`uomo dalla faccia dimezzata, da quando, nemmeno trentenne, un occhio e la radice del naso li aveva perduti per un colpo di lancia ricevuto durante una giostra. nella storia del rinascimento italiano, federico da montefeltro, duca di urbino, e` il piu` stimato e strapagato condottiero, circondato dalla fama per non aver perso (quasi) mai una battaglia. intelligente, coltissimo, ottimo stratega, bravo statista, abile diplomatico, scaltro (ma sempre elegante) curatore dei propri interessi, assieme al suo grande amore, la giovanissima e affascinante seconda moglie battista sforza, federico riusci` a trasformare la corte del montefeltro in uno dei centri della cultura e della politica italiane. ma come ogni vita avventurosa che si rispetti, anche quella di federico fu costellata da intrighi e misteri mai del tutto risolti: come riusci` da figlio `bastardo` a impadronirsi del potere? che ruolo ebbe nella famosa `congiura dei pazzi`? la vita incredibile di uno dei personaggi piu` significativi del rinascimento italiano.
"ascoltare verdi" ci accompagna sapientemente nella conoscenza delle opere del grande compositore: dal "nabucco" al "falstaff", ogni capitolo del libro e` dedicato a una fondamentale composizione di giuseppe verdi, della quale si raccontano la trama, la genesi e il contesto, ma soprattutto si approfondisce la sostanza musicale e drammatica. il lettore, risalendo cronologicamente l`evoluzione del pensiero drammatico del compositore, lo sviluppo della sua poetica, la costante volonta` di guardare il mondo attraverso le note, scopre la sua visione allo stesso tempo artistica, morale e politica - il modo in cui, secondo molti studiosi, verdi ha contribuito a fare l`italia e soprattutto a fare gli italiani.
perche` il fascismo? e perche` in italia? perche` proprio nel nostro paese si e` imposto un regime dittatoriale che ha proposto una formula politica che e` stata presa a modello non solo in europa e continua a esercitare un suo fascino sinistro? tutte questioni ancora aperte e che ancora ci sfidano.
il susseguirsi delle stagioni, l?importanza dell?acqua e dei suoi movimenti; la paura e l?incanto che scaturiscono dal contatto senza mediazioni con la natura; l?indicibile bellezza dei luoghi e dei suoi abitanti; i lenti viaggi lungo i fiumi a bordo di un battello, la magia degli spiriti della selva, la conoscenza delle piante medicinali, la vita quotidiana nel villaggio. ma anche la violenza, le miniere illegali, il disboscamento, le speculazioni, il bracconaggio, la lotta dei nativi per preservare le terre in cui vivono. emanuela evangelista racconta l?amazzonia da un punto di vista unico: quello di un?italiana, diventata parte integrante della comunita? dei popoli della foresta.
i protagonisti di questo libro sono personaggi noti e meno noti della storia antica. tutti emergono vincenti da contesti competitivi o escono indenni da situazioni di disagio. tutti mostrano come l?intelligenza, nelle sue diverse declinazioni - e tra queste, soprattutto l?astuzia -, sia la chiave per imporsi, o anche solo per sopravvivere, in ogni occasione. il cavallo di troia, le terre di didone, il ratto delle sabine, il tappeto di cleopatra... la storia antica e costellata di fatti e vicende in cui la vittoria in politica e sul campo di battaglia si ottiene usando l?arma piu efficace e affidabile: l?intelligenza. stratagemmi, imbrogli, trucchi e raggiri che ci raccontano anche il carattere e il mondo dei nostri antenati.
a partire dall?8 settembre del 1943 e fino al 25 aprile del 1945, migliaia di giovani e meno giovani abbandonarono la loro vita abituale, presero le armi e si gettarono in un?avventura che stravolse la loro esistenza. quali furono i sentimenti e le passioni che li spinsero a fare questa scelta e li sostennero in quei venti mesi?
in italia, i crimini di guerra commessi all?estero negli anni del fascismo costituiscono un trauma rimosso, mai affrontato. questo libro ricostruisce la vita e le storie di alcuni degli uomini che hanno ordinato, condotto o partecipato fattivamente a quelle brutali violenze. l?hanno fatto per convenienza o per scelta ideologica? erano fascisti convinti o soldati che eseguivano gli ordini? o furono, come nel caso tedesco, uomini comuni, ?buoni italiani?, che scelsero l?orrore per interesse o perche convinti di operare per il bene della patria? non tutti gli italiani sono stati ?brava gente?. anzi a migliaia - in libia, in etiopia, in grecia, in jugoslavia - furono artefici di atrocita e crimini di guerra orribili. ma chi erano ?i volenterosi carnefici di mussolini?? da dove venivano? e quali erano le loro motivazioni?