
nato nel cuore della bielorussia e suddito dell`impero russo, oscar vladislas de lubicz-milosz non cesso` mai di rivendicare l`antico lignaggio lituano; la sua lingua madre era il polacco, ma questo non gli impedi` di diventare un grande poeta cosmopolita di lingua francese. benche` annoverato fra i simbolisti francesi tardivi, milosz (cosi` scelse di firmare i suoi libri) si sottrae a qualsiasi classificazione. e mentre ovunque si imponevano le avanguardie e trionfavano gli esperimenti piu` bizzarri e le innovazioni piu` disperate, egli scelse di allontanarsi da quella che definiva una "pericolosa deviazione", destinata a suscitare tra il poeta e la "grande famiglia umana" una "scissione" e un "malinteso". scissione e malinteso che hanno invece, troppo a lungo, oscurato la sua solitaria ricerca, cosi` refrattaria alle curiose ricerche dell`io e cosi` "appassionata del reale", e oggi piu` che mai meritevole di uscire dalla ristretta cerchia degli iniziati.


il mondo di "post mortem" e` quello degli ebrei di tel aviv, e in particolare quello degli immigrati in fuga dalla germania fra gli anni venti e quaranta del novecento. kaniuk, ripercorrendo gli eventi tragici e insieme quotidiani che smembrarono la sua famiglia fino a farla sparire, si tiene lontano da ogni ripiegamento sentimentale. la scomparsa di una cosi` fitta ragnatela di parentele diventa occasione per dissezionare anche il mito della grande famiglia patriarcale della tradizione ebraica e farne il bersaglio della sua pungente scrittura.

siamo ad arad, in israele, una citta` nel cuore del deserto del negev. in questo luogo arido, implacabile, sorge un avveniristico istituto di riabilitazione e terapia. tutto e` pulito e immensamente confortevole. ma dietro la perfetta facciata si nascondono innumerevoli tragedie: l`istituto e` un manicomio per reduci della shoah, ed e` stato concepito, finanziato e realizzato da una ricca americana. ad aiutarla nell`impresa una donna ebrea, votata all`attesa di una nuova rivelazione, che non puo` avvenire se non per bocca di uno dei malati di mente. tutto, follia compresa, ruota attorno ad adam stein, ex pagliaccio, ebreo, vissuto in germania prima della guerra.






"il libro dei salmi" non e` soltanto uno dei libri piu` grandi su cui l`occhio possa posarsi. e anche un libro le cui parole, abbandonato "il selvatico e il roccioso" del loro luogo d`origine, si sono diffuse in rivoli inesauribili ovunque, mescolandosi alle espressioni piu` familiari, lasciandosi ripetere da tanti che non sanno neppure di ripeterle. tradurre questo libro e` dunque un risalire le acque del giordano, attraversare le illuminazioni e i fraintendimenti di secoli. dei salmi guido ceronetti ci offre una versione memorabile, innanzitutto per la tenacia nel mantenere la parola "costantemente nel deserto, in una luce che angaria d`assoluto" e per la capacita` di torcere la lingua del bel canto verso la "forza del verbo semitico con la sua visione monotona e dirompente di dio". e altrettanto memorabile e` l`appassionante commento, vero diario di una vita con l`angelo. un angelo esigente che si presenta sotto forma di versetti, martellanti nella memoria, in attesa di una nuova lettura, sempre piu` precisa, sempre piu` intensa. un angelo che istiga a un continuo spostarsi della tenda nomade del pensiero verso la "misteriosa nicchia" del testo. alla fine di questa lunga migrazione, compiuto il suo "dovere di alchimista", ceronetti ci consegna questo "libro dei salmi", non piu` "grande rosa spampanata priva di spine", come nella versione di san girolamo, ma improbabile fiore del deserto, con un solo consiglio: "fatevi in casa un pezzo di muro rotto, collocateli la`".

quando anne inizia il suo diario, nel giugno del 1942, ha appena compiuto tredici anni. poche pagine, e all`immagine della scuola, dei compagni e di amori piu` o meno ideali, si sostituisce la storia della lunga clandestinita`. obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di se` e dell`esperienza degli altri clandestini. la prima edizione del "diario" subi` tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. il testo, restituito alla sua integrita` originale, ci consegna un`immagine nuova: quella di una ragazza vera, ironica, passionale, irriverente, animata da un`allegra voglia di vivere, gia` adulta nelle sue riflessioni. questa edizione, in appendice, offre anche una ricostruzione degli ultimi mesi della vita di anne e della sorella margot, sulla base di testimonianze e documenti raccolti negli anni. prefazione di eraldo affinati. con uno scritto di natalia ginzburg.






ale, diciassette anni non ancora compiuti, scontenta, viziata, confusa. lo ha sentito benissimo il rumore del tram, quando ha spiccato un balzo verso le rotaie. e nicola, il medico che l`ha soccorsa appena arrivata in ospedale, non riesce proprio a togliersela dalla testa, quella ragazza piu` vicina alla morte che alla vita. perche` lo scudo professionale certe volte e` di cartapesta, e anche la bellezza puo` essere un coltello che allarga le nostre ferite. davanti a se`, adesso, ha un lungo week-end da trascorrere con la moglie teresa a chamois, a casa di amici. un week-end come tanti, si direbbe. cene, passeggiate, chiacchiere davanti al camino. ma in quei pochi giorni, per lui e per tutti gli altri, il tempo subira` un`accelerazione e procedera` in tutte le direzioni. ognuno sara` costretto a fare un bilancio della propria vita e a portare allo scoperto i segreti che nasconde persino a se stesso. a catalizzare tutto, forse, l`ombra di ale, e per nicola anche un fantasma in carne ed ossa che viene dal passato: il suo vecchio amico matteo che non vede dagli anni del liceo. qualcuno proporra` un gioco innocuo per passare il tempo: ma sara` il tempo invece a passare su ognuno di loro. ha le sue regole: ciascuno deve raccontare l`ultima occasione in cui ha fatto o visto una determinata cosa o persona; valgono sia i ricordi veri sia quelli inventati. c`e` chi parla di una casa in cui ha trascorso le vacanze da ragazzo, chi s`inventa (chissa` perche`) di aver nostalgia di un anello che non ha mai perso, chi si spinge piu` a fondo. come nicola, e matteo, che finalmente a notte fonda si troveranno faccia a faccia per continuare quel gioco da soli. non si vedono da trent`anni: da quando ad amsterdam, dove erano in vacanza insieme, matteo aveva fatto a nicola che li avrebbe segnati per sempre.

londra, una notte d`inverno. i passi di eve risuonano nelle strade, ora buie e deserte, ora gremite di voci festose e luci natalizie. ma dove sta andando eve? il percorso di quell`insolito vagabondare sembra snodarsi tra i ricordi. e la sua memoria, insieme alla citta`, che eve scandaglia, seguendo una traiettoria casuale che passa per i momenti cruciali della sua vita privata e professionale. la squallida periferia dell`infanzia, la magnolia sotto cui si consumava la prima goffa storia d`amore, gli anni alternativi dell`accademia. piu` di tutto, prepotente, torna new york. eve ci si era trasferita dopo la laurea, insieme a due compagne di corso, wanda e mara, con l`obiettivo spericolato di sfondare sulla fervente scena artistica degli anni settanta. quel periodo le ha lasciato un segno indelebile, quasi al pari di ragazza con fiore, il famigerato dipinto in cui l`ha immortalata l`anziano amante florian kis, monstre sacre` dell`arte novecentesca. dal soggetto fragile e scomposto di quel ritratto eve non e` mai riuscita a separare la sua immagine. anche dopo l`osannato florilegio underground - una mappa della metro di londra in cui tavole botaniche sostituiscono i nomi delle stazioni -, i numerosi successi, le mostre prestigiose. a new york eve ha incontrato il futuro marito, il brillante architetto kristof, con cui e` tornata a londra, portandosi dietro le vecchie cicatrici della relazione tossica con florian e una rinnovata, accanita rivalita` con wanda. il matrimonio, la nascita della figlia, le rinunce che la societa` impone alle donne: eve ha tradito i suoi sogni, sacrificando la carriera in cambio di una soffocante stabilita`. nella notte londinese, eve ripensa anche agli eventi impetuosi del recente passato. nel pieno della maturita` ha scelto di assecondare le sue ambizioni e dedicarsi alla realizzazione di un`opera grandiosa, la piu` importante, che sancira` il suo riscatto artistico agli occhi di tutti, inclusi quelli di wanda. a infiammare il genio e la pa

tre giovani alla deriva, tre vite che non sanno bene che direzione prendere, stanno per sbarcare su una piccola e sperduta isola dell`arcipelago giapponese, l`isola di aburi. in particolare ry?suke langue in una profonda crisi esistenziale: senza fiducia in se stesso, vive alla giornata ancora incapace di riprendersi dalla morte del padre. dopo un tentativo di suicidio, decide di fare luce sui motivi che, anni prima, spinsero suo padre a togliersi la vita a sua volta. si trasferisce cosi sull`isola dove dovrebbe risiedere il miglior amico del padre, l`unico che puo` spiegargli i veri motivi di quel gesto. aburi e` una piccola isola un po` misteriosa, dalla natura rigogliosa e ancora selvatica, abitata da una piccola comunita` chiusa e scontrosa con i forestieri. ma e` anche famosa per le sue capre selvatiche. qui ry?suke scopre che il sogno del padre era proprio produrre il formaggio dal latte di questi animali cosi particolari: il figlio decide di portare a termine il progetto paterno ma il suo sogno si scontra con i tabu locali e suscita la rabbia degli abitanti dell`isola... dopo "le ricette della signora tokue", il nuovo romanzo di sukegawa e` una storia di maturazione dolce e profonda.

a tokyo, nei primissimi anni novanta - gli anni della immobiliare -, impazzano i procacciatori d`affari e crescono i grattacieli. non dappertutto, pero`. nella zona di shinjuku ci sono soprattutto alberghi a ore in rovina e gatti. nel cuore di shinjuku c`e` goldengai, un gruppo di isolati che risale ai , con piu` di duecento piccoli bar l`uno accanto all`altro. e un mondo di ruderi e lanterne colorate quello in cui si aggira yama, aspirante sceneggiatore, autore di quiz per la televisione, daltonico. quando entra per la prima volta al kalinka, un localino stretto e lungo dove i clienti abituali ingannano il tempo facendo scommesse sui gatti che faranno capolino alla finestra, yama si ritrova in una . gomito a gomito, al bancone bevono un bassista rock, una dominatrice di un club sadomaso, un regista, un , un ex carcerato, un uomo vestito di paillette. dietro il bancone lavora yume, che arrostisce spiedini e peperoni. come molti dei suoi clienti, yume sembra un po` sfasata: ti guarda con un occhio solo, non sorride mai, e sembra sapere molte cose sui gatti del quartiere. intrigato dal mistero - dove si incontrano, yume e i gatti? -, combattuto tra la perenne sensazione di smarrimento e gli impulsi creativi, yama cerca di trovare una strada che faccia per lui. lungo il cammino si mettera` nei guai col suo datore di lavoro, si cimentera` nella poesia, si lascera` cullare dalle luci di goldengai. e, proprio quando sentira` sbocciare un fiore dentro di se`, vedra` un luogo magico scivolare via come sabbia, portandosi dietro una ragazza dagli occhi sfuggenti e forse un`intera epoca della vita.

la confessione di uno studente che ricorda il suo primo amore, la seduzione di uno sconosciuto che fa riaffiorare la violenza paterna, la storia d`amore con uno straniero che apre e lenisce vecchie ferite: le relazioni, l`amore omosessuale, il sesso - esplicito, brutale, vero, indagato in tutte le sue sfumature - sono la bussola per questa discesa nelle zone piu` oscure e piu` luminose del desiderio. il narratore di purezza e` un giovane espatriato che insegna in un`universita` americana a sofia, in bulgaria. questo e` solo uno degli elementi che lo rendono sempre in qualche modo straniero: omosessuale, figlio di un padre conservatore e violento che gli ha instillato un profondo disprezzo per se stesso, il narratore di purezza fa i conti con una vita trasformata dalla scoperta e dalla perdita dell`amore.

una sorella e un fratello decidono di trasferirsi nella casa della loro infanzia a tokyo, nel quartiere di suginami. per lunghi anni sono stati separati da una distanza incolmabile ma ora, adulti e soli, miyako e ryo cercano insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano: il ticchettio ostinato degli orologi amati dal padre, le piante di mami nel piccolo giardino, le colazioni della domenica, i giochi nei caldi pomeriggi d`estate. e qui, nelle stanze affollate dai fantasmi della felicita` passata, i desideri piu` segreti e proibiti premono per tornare alla luce. , diceva mami ai due figli, miyako e ryo quando, gia` molto malata, si preparava agli ultimi istanti con la serena leggerezza di sempre. era una persona speciale, mami, una donna coraggiosa che amava sfidare le convenzioni sociali. miyako e ryo sono cresciuti con lei e l`uomo che considerano il loro padre nel quartiere di suginami. proprio qui, nella casa della loro infanzia, i due fratelli decidono di tornare ad abitare a dieci anni dalla morte di mami. e il 1996, e su tokyo incombono ancora le immagini tragiche del recente attentato alla metropolitana. a lungo miyako e ryo sono stati separati da una distanza incolmabile, ma ora, adulti, ognuno con la propria vita e la propria solitudine, si ritrovano a cercare insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano, nelle stanze in cui riecheggiano le voci del passato. i giochi con nahoko, la bambina con cui formavano un gruppo indivisibile, il tragitto di ritorno da scuola, un bacio rubato, i pomeriggi d`estate, le vecchie storie che mami diceva di odiare ma inevitabilmente raccontava, un paio di sandali regalati da takeji, un dipendente del negozio dei nonni e amico di famiglia - e forse anche qualcosa di piu` -, parole luminose e misteriosi non detti, gioia e amarezza, resistenza e abbandono. miyako ripercorre la strada della memoria all`interno di un universo domestico