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"mi e` capitato di prendermi tre multe per eccesso di velocita` nel tunnel del monte bianco, visto che l`infrazione era stata rilevata da tre autovelox. di qui, a parte l`esborso, la domanda filosofica: un evento si moltiplica in ragione degli osservatori? si direbbe di si`, stando alla polizia italiana e alla gendarmeria francese. ma, in questo caso, se gli autovelox fossero stati mille, avrei dovuto pagare mille multe?" gli aneddoti che maurizio ferraris raccoglie in questo dizionario filosofico fuori dal comune sono piu o meno di questo tenore. da "autovelox" a "zuhandenheit", in 129 voci che spaziano dal "bancomat" agli "zoccoli" passando per "cavatappi", passando per le "mutande, senza dimenticare le "cazzimme" e le "supercazzole", l`autore cerca di definire quelli che roland barthes chiamava "miti d`oggi" e martin heidegger "essere-nel-mondo". la filosofia alle prese con i paradossi della vita quotidiana.

la citta` europea e` da sempre l`ambiente della civitas democratica occidentale. quello dove i cittadini si riconoscono come tali, dove sono cresciuti i diritti umani e le liberta`. per questo i muri dell`urbs sono stati immaginati con la pretesa di offrire una prospettiva di eternita` nella quale radicare le speranze terrene e riconoscersi pienamente come cittadini. il degrado delle periferie europee, i cui abitanti sono privati della loro appartenenza alla civitas e` uno dei disastri del novecento. l`europa e` stata capace di risollevarsi dalle sbandate per i totalitarismi, salvata dall`antica radice democratica della civitas, ma non sembra ancora avviata a rigenerare con altrettanta consapevolezza la consolidata figura dell`urbs. senza alcuna nostalgia tradizionalista, marco romano invita a riscoprire il linguaggio consolidato attraverso i secoli nella sfera estetica della citta`. quel linguaggio che non e` soltanto una declinazione artistica tra le tante, ma il solo modo con il quale la civitas esprime il sentimento della propria cittadinanza e il riconoscimento della dignita` dei suoi cittadini.

l`autore raccoglie in questo volume una decina di saggi letterari scritti negli ultimi anni per la "new york review of books" e una prolusione intitolata "che cos`e` un classico". nei saggi riflette con piglio di narratore su alcuni autori del passato (defoe, dostoevskij, musil e borges), e su alcuni romanzi di autori contemporanei (byatt, mahfuz, rushdie e oz). una sezione e` dedicata agli autori che hanno scritto sull`africa e in particolare sul sudafrica: nadine gordimer, doris lessing e l`afrikaner breyten breytenbach. in "che cos`e` un classico" cerca di dare risposta al concetto di classico a partire dall`analisi della celebre conferenza di t. s. eliot, considerando sopratutto l`alterna fortuna di j. s. bach.

le poesie di "alibi" sono poesie d`amore. non importa che l`amore sia immaginario o reale, e` l`amore ad essere raccontato. un amore trattato e vissuto come un male, e insieme come la sola liberazione dal male. sono poesie da album, ma un album visitato da una tristezza veggente di chiromante pazza, che interroga, cieca, le linee confuse e arruffate del suo destino, senza riuscire ad afferrarlo, perche` quello che la tradisce e le manca sono proprio il cinismo, l`astuzia e il terra-terra del mestiere. il protagonista di alibi e` sempre il futuro, la conoscenza, la divinazione, la spiegazione data a se stessa di un destino sempre piu` simile a una condanna e a un inferno, e se c`e` qualcosa che non finisce di sorprendere, in questo album capovolto e mostruoso, e` che la pitonessa che si arrovella sulle fatture e i filtri, e fa versi simili alle cantilene e ai sortilegi che accompagnano la magia, non smette per questo di essere una ragazza sognatrice che vuole l`amore e aspetta la felicita`. in appendice: "quaderno inedito di narciso".

le carte regionali 1:200.000, realizzate in polyart, comprendono la rete viaria dettagliata con le caratteristiche di ogni strada. ricca la classificazione delle localita` di interesse turistico e le indicazioni relative alle aree naturali protette. sul retro delle carte l`indice dei nomi accompagnato dalla tabella delle distanze chilometriche tra le principali localita`. la leggibilita` e l`autorevolezza dell`informazione fanno di queste carte un perfetto strumento stradale. impermeabile e antistrappo.

dopo un`introduzione generale del curatore, il volume e` organizzato per voci affidate ciascuna a un autore diverso. ogni voce mette in relazione il concetto di laicita` con la politica, le istituzioni democratiche, la ricerca scientifica, la nazione e la patria, la storia, la scuola, la vita e la morte, la fecondazione assistita, le biotecnologie, il darwinismo, il liberalismo, il relativismo. una variegata mappa di concetti che rivendicano la legittimita` del pensiero laico, nel momento in cui il terreno della cultura laica sembra essere diventato oggetto del contendere da parte di numerosi fondamentalismi, non solo religiosi. firmano le voci, tra gli altri: giulio giorello, gian enrico rusconi, gilberto corbellini.

pubblicati nel 1687, i "principi matematici della filosofia naturale" sono il culmine della rivoluzione scientifica del xvii secolo. in un quadro coerente e unitario, arricchito di nuovi contenuti empirici, newton offre un monumentale compendio di tutti i risultati che - da copernico a keplero e galileo - avevano demolito la concezione aristotelico-tolemaica dell`universo. e lo fa grazie a una rigorosa definizione matematica di quei concetti - tempo, forza e movimento - che avevano guidato gli sviluppi della scienza moderna e che ora trovano un`impressionante sintesi in una formula semplice ed elegante: la legge di gravitazione universale. un`unica e fondamentale legge che sancisce l`unificazione dei fenomeni celesti e terrestri, superando definitivamente la tradizionale divisione tra astronomia e meccanica. e questo il nuovo che newton delinea nella sua opera e che rimarra` immutato fino alla teoria della relativita` di einstein.

"da piu` di un secolo e mezzo uno spettro si aggira nelle acque extraterritoriali della letteratura: "moby dick". coalizzati in una sacra caccia, da allora non facciamo che braccarlo, per sottometterlo alle nostre interpretazioni, e questa caccia maniacale e consapevole, che e` anzitutto una caccia a noi stessi, ci condanna. protagonisti per noi dell`impresa: ishmael, come l`esule del racconto veterotestamentario; ahab, lo sciamano che ha viaggiato in altri regni restandone sfregiato e mutilato, non soltanto fuori, ma che da quel contromondo torna da iniziato: iniziato senza setta, mistico senza religione; il pequod, una nave di pazzi governata da un pazzo furioso: la riprova e` che come in ogni manicomio c`e` chi parla lo shakespeariano; una ciurma d`ogni colore, razza, fede, dai quaecheri ai cannibali agli adoratori del fuoco; moby dick, leviatano su misura per moderni, inafferrabile; e l`oceano mondo. con questi elementi primitivi melville compose in una stagione di creativita` febbrile quello che e` un romanzo d`avventura e un trattato gnostico, un saggio enciclopedico e una cosmogonia pagana, una fiaba mostruosa e un`allegoria intollerabile, un`epopea o una forma totalmente nuova: ma scientifico, religioso, filosofico o artistico l`intento - sempre di netto timbro eretico." (ottavio fatica)

la scoperta che la cosa piu` grande di cesare erano i suoi debiti, e che questi furono la causa reale del suo successo politico, suscita una reazione di incredulita` e fastidio nel personaggio che parla in prima persona in questo romanzo: uno storico giovane e idealista che - a vent`anni dalla morte di cesare - raccoglie materiali per scriverne la biografia. brecht, narrando i colloqui del giovane col banchiere spicro, e riproducendo gli immaginari diari del segretario di cesare, raro, riscrive la storia di roma nel i secolo a.c., col risultato di restituirla, con sorprendente verosimiglianza, alla sua dimensione "affaristica".

"otto e mezzo" e "il gattopardo" sono due film epocali, girati contemporaneamente, e che tutti crediamo di conoscere benissimo. ma se torniamo a quel mitico 1963, con claudia cardinale che corre da un set all`altro, burt lancaster che deve dimostrare di non essere un cowboy, sandra milo che ama l`amore piu` del cinema, marcello mastroianni troppo felice per interpretare il suo personaggio, ecco che si spalanca un mondo intero. intanto, fuori dal set, si dibatte un paese in cui la cultura e` ancora politica, e l`epopea di un celebre romanzo rifiutato e poi riscoperto s`intreccia alle vicende personali e pubbliche di federico fellini e luchino visconti, sublimi registi avversari. guardando dietro le quinte, francesco piccolo ci fa rivivere lo spirito irripetibile di un`epoca. un racconto unico e travolgente sulla forza del genio e su quella del destino. la storia del cinema non e` poi cosi` diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti, appuntamenti rincorsi o mancati, decisioni prese all`ultimo minuto e imprevedibili coincidenze. fatalita` cruciali che permettono a un`opera di venire alla luce, con le precise caratteristiche che poi tutti ricorderanno. la scelta di un`attrice, la luce sul set, le vicissitudini sentimentali del regista o di un comprimario - cosi` come i tagli nel budget o una scena cambiata all`improvviso - possono scrivere a modo loro una pagina del genio universale. il 1963 e` stato l`anno di fellini e di visconti. un anno decisivo per il cinema italiano, che ha visto la nascita di "otto e mezzo" e "il gattopardo". ma prima di diventare i capolavori che ben sappiamo erano due incredibili scommesse, nonche` il campo di battaglia tra due artisti rivali e profondamente diversi: mentre claudia cardinale cambiava il colore dei capelli secondo il capriccio di chi la dirigeva, l`intero contesto culturale italiano si stava preparando a sposare l`una o l`altra visione del cinema e del mondo. ecco cos`e` "la bella confusione":

. l`estate del 1969 sembra interminabile. michelino ha tredici anni e ha gia` letto troppi libri, felice ne ha sessanta e sta perdendo la memoria: il primo deve trascorrere le vacanze dai nonni, in una casa enorme e misteriosa di cui il secondo e` da sempre il custode. per ingannare la noia, michelino si inventa un gioco: rimettere ordine fra i ricordi di felice, - incarnazione mitica e spaventosa di migliaia di mostri fantasticati. unendo la tensione magica dell`infanzia alla potenza dell`immaginazione, michele mari racconta la storia di un`improbabile amicizia, il viaggio periglioso di un ragazzino che parte dalle lande solitarie della letteratura per compiere la sua discesa agli inferi.

. e un`estate torrida e alcolica, dopo la fine di un grande amore. mentre intorno a lui la citta` si svuota, il traduttore combatte con un romanzo esplosivo e maledetto: "sotto il vulcano" di malcolm lowry. in quei giorni immobili di agosto milano sconfina nel messico, e per non morire di ricordi il traduttore si perde tra le pagine a caccia del console, il protagonista del libro, per incontrarlo, parlare e bere con lui. perche` tradurre, in fondo, e` il modo migliore per non restare mai soli. marco rossari prende la sua estate del disamore e ne fa un racconto sentimentale, ossessivo e incandescente, in cui autobiografia e finzione si mescolano come la vita e l`alcol, di notte, in un bar di periferia. nell`estate in cui ha perso un grande amore, al protagonista di questo libro - che assomiglia molto da vicino a marco rossari - viene affidata l`impresa piu` colossale e impossibile della sua carriera: trovare nuove parole per l`edizione italiana della , il romanzo fatale sul messico, . "sotto il vulcano" di malcolm lowry e` un libro di culto, soprattutto per gli scrittori. una storia esotica di autodistruzione, di alcol, di addii: da un lavoro cosi`, in un momento cosi`, sarebbe saggio tenersi alla larga. con una voce comica, ma capace di farsi grottesca e struggente, rossari traccia i rimandi tra la storia disperata del console e la sua. e poi, lasciandosi andare alla dolcezza dei ricordi, ci dice di quando stava con lei: dei viaggi in capo al mondo, del loro modo sghembo di vivere la relazione, delle consuetudini e delle piccole felicita`; infine della crisi senza fondo, i pianti e il non poter stare piu` insieme. tradurre significa ripercorrere i passi di qualcun altro. calcare le orme, seguire ostinatamente. e nel deserto della citta` vuota, mentre i giorni trascorsi alla scrivania senza quasi m

la primavera e` arrivata a three pines con la sua vitalita` e le sue promesse. ma insieme a essa, nel tranquillo villaggio tra i boschi, compaiono due estranei dal passato doloroso, e una lettera che racconta un oscuro, antico segreto. a three pines l`inizio della bella stagione e` un`occasione per celebrare la vita. e mentre il piccolo paese canadese si prepara a godersi un momento di festa, armand gamache e jean-guy beauvoir sono allertati dalla comparsa di due ragazzi, fratello e sorella, la cui madre era stata uccisa brutalmente molti anni prima. inoltre, una lettera vergata con mano tremante conduce gli abitanti di three pines a un tesoro nascosto: sopra a una libreria viene scoperta una stanza segreta, murata da decenni, che custodisce una collezione di antichita` e curiosita` senza uguali. ben presto, pero`, gamache capisce che non si tratta di una semplice raccolta di strani oggetti, e che nulla vi si trova per caso. quello che ha davanti e` un messaggio. e una minaccia, che sara` suo dovere provare a sventare.

l`opera poetica di volponi riunita in un solo volume che ne presenta l`intero arco di sviluppo. (dalla postfazione giovanni raboni).

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